Il Pastificio Garofalo, storico pastificio di Gragnano, ha chiuso il 2020 con un fatturato pari a 220 milioni di euro, in crescita del 35% rispetto al 2019, e con un EBITDA stabile poco sotto al 13%, ma in crescita nel valore assoluto.

Il 2020 è stato senza dubbio un anno molto importante per il Pastificio Garofalo: sullo sfondo di uno scenario di mercato duramente messo alla prova dalla pandemia e di una grande distribuzione presa d’assalto soprattutto nei primi mesi di lockdown, il pastifico ha saputo gestire da un lato l’immediata implementazione di tutte le opportune misure di sicurezza al fine di garantire un ambiente di lavoro sicuro per i proprio dipendenti e una produzione senza sosta, e dall’altro la straordinarietà delle esigenze di stoccaggio da parte della GDO, senza interruzioni di fornitura.

È anche grazie a questo grande impegno che il pastificio ha chiuso l’anno in positivo, sulla scia di un trend particolarmente favorevole al consumo alimentare domestico che ha saputo più che contrastare la contrazione registrata nei consumi fuori casa.

EXPORT

Nell’export, che rappresenta oggi il 60% del fatturato di Garofalo, si è registrata una crescita molto importante, pari al 48%, rispetto al 15% del mercato italiano. In particolare, è stato il mercato statunitense quello più performante, ma il trend positivo ha riguardato anche i mercati europei più strategici, come Spagna, Francia e Germania dove negli ultimi mesi Garofalo ha attivato importanti campagne di comunicazione e marketing rivolte soprattutto agli italiani residenti all’estero.

“Garofalo cresce all’estero ma continua a investire e produrre nella sua terra di origine, Gragnano, dove a fine 2019 i nostri dipendenti erano 203, di cui 14 nuovi ingressi solo nel 2019, che hanno fatto registrare un aumento delle assunzioni pari al 75% rispetto all’anno precedente”, commenta Massimo Menna, Amministratore Delegato del Pastificio Garofalo. “E questa crescita continuerà senza dubbio anche nei prossimi anni perché abbiamo previsto, per quest’anno e i prossimi due, 40 milioni di investimenti strutturali che ci consentiranno di sviluppare ulteriormente non solo la nostra capacità produttiva ma anche l’occupazione.”

Nei mesi più difficili, il Pastificio Garofalo, da sempre molto vicino e in ascolto dei propri consumatori, non ha abbandonato neanche la propria community italiana proponendo varie attività ludiche online e iniziative sui social. Da queste attività è nato anche il recente restyling dei pack di gran parte delle referenze della linea di pasta di semola, che mette in risalto non soltanto i tempi di cottura, come fortemente chiesto dai consumatori, ma anche una più dettagliata indicazione dell’origine del grano.

LA COMUNICAZIONE

Grande successo anche per la campagna “UN VERO SPETTACOLO” con Luisa Ranieri e Luca Zingaretti incentrata sul messaggio che a volte è semplicemente la vita di tutti i giorni a meritare i migliori applausi: come quando si gusta un eccellente piatto di pasta con le persone che si amano. Andata on air per la prima volta l’8 marzo 2020 con un impattante piano media su TV, web, stampa e, per la prima volta, anche radio, ha fatto registrare risultati eccellenti sia in termini di ricordo della campagna, che di crescita dell’awareness e conseguentemente di vendite e quota.

Per il 2021 la campagna proseguirà con lo stesso piano media multicanale integrato e con piccoli cambi negli spot 15” e radio.

Pasta Garofalo

Pasta Garofalo è una realtà imprenditoriale dalla storia ultra centenaria. Dopo una serie di riassetti, nel 1997 passa sotto il controllo della famiglia Menna, nel capitale sociale già dal 1952.

Nel 2001 il Pastificio, che aveva concentrato il proprio business all’estero e nella produzione per conto terzi, decide di ripartire con la produzione di una linea a marchio Garofalo destinata anche all’Italia.

Nel 2002 lancia la linea Garofalo e da allora cresce esponenzialmente in un contesto molto competitivo raggiungendo una posizione di leadership nel segmento della pasta premium, a livello nazionale e internazionale, e generando un vero fenomeno di affezione al brand grazie alla qualità del prodotto, valorizzata da un sapiente mix di marketing e politiche commerciali.

A giugno del 2014 entra nel capitale sociale dell’azienda con una partecipazione del 52%, il Gruppo Ebro Foods (EBRO.MC), multinazionale che opera nei settori del riso, della pasta e dei condimenti, quotato alla Borsa di Madrid. Il restante 48% è controllato dell’Amministratore Delegato Massimo Menna, alla guida dell’azienda.

 

Redazione Foodmakers

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