Chiara Marsili, classe 1989 nasce a Catanzaro, città dove oggi è comproprietaria del cocktail bar Botà Spirits&more. La sua carriera inizia un pò per caso, subito dopo aver conseguito il diploma classico, in un noto locale della città. Prima come allieva poi come trainer entra a far parte della squadra di DrinkLAB, scuola di bartending fondata da Sandro Laugelli, sua seconda famiglia. Dal 2018 è membro di ABI Professional, una realtà unica in Italia che valorizza ed eleva il concetto del bere bene e responsabilmente. Si è specializzata formandosi al fianco di bartender di livello come Bruno Vanzan, Mattia Carmine Perciballi e Max La Rocca, e ha lavorato nei più importanti locali e cocktail bar della Calabria. A ottobre 2021 con il suo drink LUIGI XIV ha vinto il 5° Concorso Nazionale di Bartending organizzato da ABI Professional.
Ciao Chiara ti sei avvicinata un po’ per caso al mondo della mixology, ci racconti?
Come forse accade a molti dopo il liceo tra mille dubbi mi iscrissi all’università, non ero sicura di cosa avrei voluto fare da grande tant’è che dopo poco cambiai facoltà. Una sera entrai nel locale in cui lavoravano delle amiche. Appena varcai la porta qualcuno mi chiese: “Chiara ti va di dare una mano?” Per sostituire una mia amica mi ritrovai per la prima volta a reggere un vassoio. Fu indubbiamente divertente, una grande novità. Ero molto timida ma presi subito dimestichezza con il vassoio e con l’approccio nei confronti dei clienti. Le mie amiche con il passare del tempo andarono via ma io rimasi. Non mi limitai alla sala fin da subito, fui molto incuriosita dalle movenze del bartender e presto trovai spazio dietro il bancone. Inutile dire che misi da parte l’università ma per me era incredibile lavorare, guadagnare e divertirsi allo stesso tempo… era perfetto. L’atmosfera che si creava davanti quel bancone mi ha fatta innamorare della professione.
Un incontro è stato fondamentale nel tuo caso, cioè quello con Sandro Laugelli, attualmente consigliere nazionale della sezione Calabria di Abi Professional, in che modo ha influenzato il tuo percorso?
Sandro Laugelli è la prima persona che cercai quando inizia il lavoro come bartender, ancora non lo ero in effetti ma volevo diventarlo e per farlo avevo bisogno di studiare. Con lui feci il mio primo corso professionale. E da lì non l’ho più mollato. Ho sempre lavorato con lui dall’età di 20 anni ad oggi.
Nel 2012 ho visto nascere la sua scuola di barman (L.A.B) e grazie a questo ho avuto la possibilità di frequentare altri corsi e masterclass con persone del calibro di Bruno Vanzan, Mattia Carmine Perciballi, Max La Rocca e molti altri. Il percorso formativo grazie a lui e alla sua scuola non è mai finito. Sono stata fortunata. Oggi insieme a Loris Laugelli e Mariagrazia Dragone collabora con Sandro nella sua accademia ma oltre essere grandi colleghi siamo prima di tutto una vera famiglia. È anche grazie a Sandro che nel 2017 sono entrata a far parte di A.B.I professional, realtà associativa unica sul territorio nazionale che eleva e valorizza il concetto del bere bene miscelato. Grazie ad ABI ho avuto l’opportunità di conoscere e competere con grandi professionisti provenienti da tutta Italia.
Con il suo “Luigi XIV” Chiara, ti sei aggiudicata il primo posto assoluto al Concorso Nazionale Abi Professional che si è tenuto a Saint-Vincent (Aosta), che esperienza è stata?
Quello a cui ho partecipato è stato il mio primo concorso nazionale. Quando siamo partiti in direzione Saint-Vincent dalla Calabria io e Mariagrazia accompagnate da Loris abbiamo affrontato un lungo viaggio in macchina, avevamo voglia di divertirci e soprattutto fare bella figura mai ci saremmo aspettati un risultato simile, specialmente io. Quando il presidente Bernardo Ferro ha fatto il mio nome quasi non ci credevo. Un’emozione unica, incredibile, soddisfatta di aver portato per il secondo anno di fila alto il nome della mia amata Calabria.
Sei finalista della 14a edizione, il sondaggio online di Italia a Tavola nella categoria Barman, te l’aspettavi?
Quest’ultimo anno, nonostante tutte le difficoltà causate dalla pandemia, per me è stato un anno di grandi soddisfazioni: sono riuscita a laurearmi, con Loris abbiamo aperto una nuova attività, la vittoria al concorso Nazionale ed infine con mia grande sorpresa ho ricevuto la chiamata di Italia a Tavola che mi informava di avermi selezionata come candidata a “Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e dell’accoglienza” della rivista. Vedere il mio volto vicino a quello dei “grandi” è un’immensa soddisfazione. No, non l’avrei mai immaginato.
Hai affermato:” non c’è professione senza studio”, quant’è importante per te ma anche per chi vuole iniziare questa professione?
Credo che a prescindere dal lavoro che si sceglie bisogna sempre studiare per farlo al meglio. Purtroppo non esiste nulla che abiliti per la professione del bartender ed è forse per questo che per qualcuno viene visto come il lavoro del weekend, il lavoro che tutti possono fare. Ovviamente non è così senza studio lascia il tempo che trova. Specie in un lavoro come il nostro sempre in continuo aggiornamento
Fai parte di L.A.B. (Laboratory Academy Bartender) come trainer, com’è insegnare agli aspiranti che so approcciano per la prima volta al mondo del Bar?
È un’attività stimolante, divertente ma che in un certo senso implica responsabilità nei confronti di chi per la prima volta si avvicina a questo mondo. Ogni ragazzo che decide di intraprendere il corso ha un fine diverso, c’è chi lo fa per esigenza, chi per curiosità, chi per capirne di più.. ma come Sandro insegna questo mestiere senza passione non è nulla e trasmettere questa oltre che la propria esperienza a ragazzi, spesso anche molto giovani, è sicuramente fondamentale.
Ti possiamo trovare al Botà Spirits&More, lounge bar raffinato e di tendenza di Catanzaro, ci racconti qualcosa sulla vostra drink list?
Al banco del Botà per i clienti miscelo prodotti freschi, erbe e spezie che, come suggerisce il nome del locale, sono all’ordine del giorno e costituiscono la base per la realizzazione dei nostri cocktail. Giornalmente, in base alla disponibilità degli aromi per le preparazioni, propongo qualcosa di nuovo. Attualmente non presento una drink list proprio perché mi piace dialogare con i miei clienti, cercare di capire i loro gusti, incuriosirli con nuovi sapori.
Quale tecnica di miscelazione preferisci?
Non ho una tecnica di lavoro preferita ovviamente è importante usare quella giusta a seconda di ciò che si vuole miscelare
Ma quanto spazio ha la creatività nel tuo lavoro?
Difficile rispondere a questa domanda, la creatività è il punto di forza in questo lavoro! Bisogna essere inventivi: saper creare qualcosa di unico o raro, qualcosa che nessuno si aspetta dove il gusto e il sapore portano davvero alla pace dei sensi! Quanto è importante la creatività?!? È fondamentale.
Qual è il cocktail che preferisci bere e quello che preferisci realizzare?
Amo i grandi classici, mi piace realizzare cocktail mixati e versati in coppa, sono sempre stata affascinata dai drink “vecchia scuola”. Per ciò che mi piace bere dipende dalle situazioni ma un americano o un gin tonic li apprezzo sempre.
Progetti per il futuro?
Da poco io e Loris Laugelli abbiamo aperto Botà Spirits e More, un progetto a cui teniamo molto. Per ora ci godiamo questa nuova avventura, per il futuro chi lo sa tutto è possibile.