Pensando all’Abruzzo, è quasi impossibile scegliere quali siano gli aspetti più interessanti fra quelli che caratterizzano la Regione, perché la sua anima più vera è estremamente ricca e sfaccettata, in grado di suscitare emozioni forti in tutti coloro che la visitano o l’attraversano.
La natura aspra e selvaggia dell’entroterra abruzzese, stupisce tutti riempiendo gli occhi di meravigliose immagini e colori; il mare azzurro e cristallino della costa, lambisce sia lunghe spiagge di sabbia bianca che insenature e calette rocciose, deliziosamente acciottolate; la cucina espressa dai piatti tipici che nascono dalla tradizione agricola e di pastorizia, è talmente “forte e gentile” che nessuno la può dimenticare, soprattutto se accompagnata da un buon vino.
Uno dei piatti più conosciuti della cucina abruzzese, sono gli “arrosticini” e non c’è nessuno, fra i turisti della Regione che, prima di andar via a fine vacanza, non si munisca degli accessori per la cottura degli arrosticini, per poter ricreare in casa profumi e sapori di questo piatto.
L’Abruzzo si tuffa nel vino
I vini abruzzesi, nascono dalle dolci colline poco lontane dal mare, dove per esempio trovano la migliore e più completa espressione i vitigni Montepulciano.
Montepulciano d’Abruzzo
Il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane DOCG (Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita), famoso ed esportato in tutto il mondo, è un prodotto legato appunto alle colline di Teramo, un vino rosso che si esprime anche in una versione “secca” che prevede l’85% del vitigno di Montepulciano, 15% di vitigni definiti a bacca nera tipicamente idonei alle coltivazioni abruzzesi, con un tasso alcolometrico pari 12,5 %.
È un vino dal colore rosso rubino tendente al granato e un sapore asciutto piuttosto robusto, ma vellutato.
Il Montepulciano è un vino facile da abbinare, perché è in grado di esaltare tutti i piatti a cui si accompagna, soprattutto quelli di terra derivati dalla cultura contadina, quindi carne d’agnello, capra, selvaggina oppure primi piatti conditi con corposi ragù. Si sposa bene con i formaggi, ma anche questi devono essere sapidi e dal gusto deciso derivato dalla stagionatura.
L’altra versione del Montepulciano è quella cosiddetta “riserva”, anch’essa secca, con la medesima composizione e lo stesso tasso alcolometrico, ma questa volta sottoposta a invecchiamento di almeno tre anni, di cui uno in botti di legno, per poi essere affinato in bottiglia. Il “Riserva” del Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane, vuole sposare piatti importanti a base di carne, particolarmente gli arrosti, ma riesce ad esaltare anche piatti con minor carattere o i pesci piuttosto grassi, rimanendo sempre adatto agli abbinamenti con i formaggi stagionati, arborinati e intensi.
Trebbiano d’Abruzzo
Oltre al famosissimo vino appena citato, esiste anche il Trebbiano d’Abruzzo DOC, un bianco costituito dall’85% di vitigno di Trebbiano abruzzese, o toscano, o Bombino Bianco, ed un 15% di vitigni a bacca bianca di tipica derivazione abruzzese, con un titolo alcolometrico di 11,5%.
Questo vino dal sapore asciutto e dal colore paglierino è generalmente servito ad una temperatura compresa fra i gli 8 e i 10 gradi, si abbina molto bene al pesce, ai frutti di mare, al risotto ai frutti di mare, ma anche a passati di verdura e legumi, carni bianche e formaggi freschi.