Sulla scia dello chef Antonio Borrelli, anche il bar manager di Acquerello ha ideato una linea di cocktail floreali. “Dal punto di vista estetico, i fiori vestono i drink e li trasformano in prodotti gourmet – spiega Elpidio Dell’Aversano -. Mentre per quanto concerne il gusto, regalano freschezza e fragranze complesse e inedite“. In realtà il connubio virtuoso tra fiori e cocktail è una cosa ben nota, ma Elpidio lo ha attualizzato territorializzandolo. Ad esempio, tra gli ingredienti del cocktail “Camelia” oltre a un liquore ottenuto dalle rose e al jinzu (gin floreale) c’è il succo di limoni di Sorrento.
Elpidio Dell’Aversano classe 1987, scopre la sua passione per la ristorazione da ragazzo. Frequenta l’istituto alberghiero e lavora come cameriere nei ristoranti, e durante il periodo estivo lavora al Grand Hotel Palace di Terracina dove era in procinto d’intraprendere la carriera formativa come mâitre. Poi si dedica ai catering per gli eventi nelle più famose ville della Penisola Sorrentina. Dopo un’esperienza allo Star Hotel Terminus di Napoli, scoppia la sua passione per il mondo del bar. Lavora a Milano Marittima come barman all’interno di una delle catene alberghiere più importanti della riviera Romagnola, la Premiér Hotels, e nel dopo lavoro come barman in discoteche. Dopo aver frequentato vari master e corsi, inizia ad essere ospitato in bar e discoteche napoletane. In seguito a una lunga esperienza al Granhattan, american bar di Portici, storico locale della movida notturna ubicato presso il Porto Borbonico del Granatello, approda al Cafè de Paris di Bologna, nella suggestiva Piazza Minghetti. Dopo un’ulteriore esperienza alla Capriata, storico ristorante bolognese con sede nella Corte Isolani, rientra a Napoli. Lavora per un po’ presso la Cantina La Barbera al Vomero, e poi incontra la famiglia Irollo e sposa il loro progetto “Roof Garden”, locale poliedrico e di tendenza con una vista mozzafiato ubicato all’interno della Galleria Commerciale “Le Pendici” ad Ercolano e, automaticamente, oggi è coinvolto al bancone di “Acquerello”.
Alla nostra domanda, sulla possibilità di offrire sia soft che long drink, avete anche una idea di food pairing ed in particolare del cockatail Camelia?
Il cocktail e il suo abbinamento nascono da un pensiero del bar manager Elpidio Dell’Aversano sul legame tra italia, in particolare Napoli, ed il Giappone, entrambi “luoghi vulcanici”, sormontati da vulcani che hanno generato in migliaia di anni territori pieni di ricchezze e materie prime uniche.
Un gin particolare nelle sue botaniche: oltre alle bacche di ginepro, sono presenti yuzu, fiori di ciliegio e sake creando una fragranza floreale avvolgente.
È in Giappone che nasce l’idea del liquore alle rose. Molte delle varietà di questo fiore che abbiamo in Italia arrivano proprio dal paese del sol levante, come la Camelia.
Un tocco di acidità e freschezza è conferito dall’agrume campano per eccellenza, il limone. Infine una parte sodata ed aromatica della fever tree mediterranean per solleticare il palato e rendere piacevole la degustazione della portata senza far prevalere le note alcoliche.
Anche il piatto abbinato al cocktail nasce dall’incontro tra il Giappone e Napoli. Mentre la pasta kataifi richiama l’Oriente, le albicocche “Pellecchielle” sono frutti tipici vesuviani.