Il prestigioso Bidder Bar, ubicato al sesto piano del più antico albergo di Napoli, si tramuta ufficialmente nel Bond Point 0025, con i cocktail del bar-tender Antonio Boccia e i finger food del resident-chef Vincenzo Fioravante.
Il potere evocativo dell’immaginazione, racchiuso in una frase iconica, divenuto un mantra per gli appassionati del microcosmo dell’agente segreto 007, nato dalla penna del giornalista e militare britannico Ian Lancaster Fleming: “shaken not stirred” – letteralmente traducibile come agitato e non mescolato – riferibile ai cocktail, ma estensivamente divenuto una vera propria filosofia di vita.
A monte, un’idea comunicativa costituente un omaggio a tale composito universo, del giornalista Luca Bonacini, che nel 2002 ha fondato il Bond Point Club, per alimentare il mito dei luoghi frequentati dalla spia più famosa nel mondo nelle avventure letterarie, ma anche estensivamente in quelli che a queste si ispirano, nell’accoglienza ed ospitalità.
Il Grand Hotel Parker’s aderisce a tale retaggio culturale, e, sul sostrato fondante della propria tradizione, devolve il bar panoramico – dedicato al fondatore George Bidder, non a caso di origine anglosassone – a tale progetto, rifinendolo con una serie di dettagli e suppellettili d’arredamento ispirati allo stile Bondiano.
Last but not least, la corposa carta dei duecentottanta cocktail, elencati nel volume “Drinking with James Bond – official cocktail book”, di carattere “inclusivo” come ama ripetere Boccia, progressivamente svincolatasi nei gusti e preferenze dalla Vodka e Martini.
Bottiglieria ampia squadernata sull’elegante bancone, lo storico barman Franco Russo lascia lo shaker del Band al talentuoso Antonio Boccia, che si coordinerà nella miscelazione dei cocktail, in pairing con le preparazioni dello chef Domenico Fioravante, alla guida del contiguo ristorante “Le Muse”.
Un’operazione dunque dal taglio filologico-culturale-letterario, ma anche di alta accoglienza professionale ricettiva ed eno-gastronomica: basti pensare ai tre menù disponibili con tapas della tradizione incluse, connotati da espressioni idiomatiche in dialetto partenopeo, “p’ spartere” (da dividere), “o murzill sapurit” (il morso gustoso), ed infine il più esteso, “na bell magnat” (una mangiata corposa).
Propendiamo per il secondo, degustandolo in una calda serata di un’estate inoltrata, sulla splendida terrazza liberty, sotto l’egida dell’affabile e solerte Bond-bar-tender, sempre presente ai tavoli: sugli appetizer “capasanta, provola e tarallo”, “calamaro pepe e gazpacho”, pane burro e alici di Cetara”, “gambero in tempura con salsa allo yogurt e erba cipollina” viene proposto in abbinamento ineccepibile un calice di champagne Bollinger Special Cuvèè, maison che ha dedicato anch’essa una cuvee speciale al medesimo personaggio.
Sui successivi “parmigiana croccante”, “tartare di vitello, pecorino e peperone crusco”, “polpettine al ragù” e “raviolo home-made ripieno di ricotta ai tre pomodorini” assaggiamo il “Vesper”, il cocktail concepito da Fleming come omaggio al fascino delle Bond girls, mutuando il nome dalla sparing partner d’eccellenza, Vesper Lynd – interpretata sullo schermo prima da Ursula Andress e poi da Eva Green – composto da Gin, Vodka ed un vermouth Cocchi con china, perfetto per sgrassare il palato e compensare l’acidità del raviolo ai tre pomodori.
A chiudere, il pre-dessert e dessert, “sorbetto, basilico e lime” e “cremoso di ricotta, nocciole e frutti rossi”, in pairing il Bondman Boccia propone lo “stinger”, con cognac e crema di menta, delizioso e fresco, perfetto per l’after dinner.
Doveroso, infine, menzionare i “Monday night”, dedicati a sinergie e collaborazioni con altre realtà dell’intrattenimento, a qualificare ulteriormente l’offerta ricettiva ed eno-gastronomica del Grand Hotel Parker’s, all’insegna del connubio fra lusso, savoir-faire e moxology internazionale.