Fa uno strano effetto passeggiare per le vie di una Firenze finalmente ripopolata dai turisti e vedere tra le mani di due terzi delle persone che affollano il centro storico, un cartoccio con un unico nome stampato sopra. A qualsiasi ora vi troverete a passeggiare per la città, vi stupirete per la quantità di persone che per strada mangia la focaccia dell’Antico Vinaio. Italiani o stranieri che siano, nessuno anche solo di passaggio dal capoluogo Toscano, tra monumenti e opere d’arte, rinuncia alla rinomata focaccia.

Una storia particolare quella dell’Antico Vinaio, locale nato un po’ per caso e in pochissimo diventato punto di riferimento, prima dei fiorentini e poi del mondo intero.
Negli anni ‘90 la famiglia Mazzanti, padre e madre di Tommaso, artefice dell’attuale successo social del “Vinaio”, che già lavoravano in via ‘De Neri, prendono in gestione questa piccola Osteria nella quale cominciano a fare questo tipico panino toscano. Altro non è che un pezzo di schiacciata, farcita con salumi tipici della regione, formaggi e varie salse. In pochissimo tempo la fila fuori dal locale aumenta considerevolmente e piano piano aumentano anche i punti vendita dell’Antico Vinaio.

Il successo diventa mondiale quando il giovane Tommaso capisce le potenzialità dei social per l’affermazione dell’attività commerciale di famiglia e comincia a puntare su di essi, partendo proprio da TripAdvisor, il sito di recensioni più discusso al mondo.
Non contento si lancia (da solo) su Facebook, Instagram e oggi anche TikTok, raggiungendo numeri da capogiro, degni dei migliori influencer. Utilizzando spesso l’infallibile regola della “call to action” per stimolare i clienti o i followers in generale, a lasciare sempre nuove recensioni. Detto fatto e così l’Antico Vinaio diventa nel 2013 il miglior street food toscano, nel 2014 il locale più recensito al mondo e ancora oggi tra i primi posti.

Insomma, attualmente quattro sedi a Firenze con nuove aperture in vista, due pop up (magari esperimenti in vista di aperture future?) nei locali di Jo Bastianich a New York e Los Angeles che, nemmeno a dirlo, nei 30 giorni di apertura, hanno fatto sempre il sold out. Una sede a Milano, circa 700 focacce vendute ogni giorno, e tutto nonostante nell’ultimo anno e mezzo, ci sia stato il Covid a rallentare il turismo, linfa vitale della città toscana.
Passando per Firenze non abbiamo potuto non provare questo panino famoso in tutto il mondo.

Da assaggiatrice incallita, e pure un po’ malfidata, non contenta delle folle di turisti appollaiate un po’ ovunque in città con il famoso cartoccio in mano, ho avuto la faccia tosta di chiedere ad un fiorentino incontrato per strada se valesse davvero la pena fare la fila, oltre che per il Duomo e gli Uffizi, anche per l’Antico Vinaio.
A meno di non aver incontrato un amico d’infanzia del titolare, il fatto che questo ragazzo dall’inequivocabile accento fiorentino, ci abbia tranquillizzati dicendo che dovevamo assolutamente provare, ha di fatto aumentato la nostra curiosità.

Ci mettiamo in fila, gestita da loro stessi, e dopo qualche minuto la prima sorpresa. Un altro ragazzo (l’Antico Vinaio fa lavorare una settantina di persone…) ci invita a staccarci dal primo gruppo in fila e raggiungere uno degli altri punti vendita a pochi metri dal primo.
Lì in meno di cinque minuti già prendono le nostre ordinazioni, quindi tutto sommato la fila risulta meno pesante di quello che sembrava in prima battuta.
Probabilmente per le restrizioni dovute al Covid non si accede ai locali, si sceglie dall’esterno, anche se i banconi sono a vista e si possono vedere gli ingredienti e i ragazzi all’opera. Si paga all’ingresso mentre i tuoi panini sono in lavorazione.

Scegliamo tre classici, focaccia con sbriciolata (la Favolosa, la più famosa e conosciuta), una con capocollo e l’ultima con carpaccio di manzo e stracciata. Il servizio è veloce e abbastanza cortese.
Personalmente le ho trovate un po’ abbondanti, in grado di soddisfare anche un appetito importante e tutto sommato, considerate le quantità, anche di buon livello qualitativo. L’ideale per continuare a visitare la città se non ci si vuole attardare in pranzi o cene più elaborati. Inoltre, considerato il prezzo che per le nostre 3 focacce andava dai 6 ai 9 euro, anche un buon modo per visitare la città senza spendere un capitale per un pasto.

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A discapito delle recensioni e dei social, forse la mia preferita non è stata la più venduta ma, per fortuna, esiste ancora il gusto personale che riesce a conservare un briciolo di soggettività nel marasma dei bombardamenti mediatici.

Insomma, consigliata la tappa dal “Vinaio” se si è in giro per Firenze e, come noi, la sera si ha una prenotazione per una cena toscana più tradizionale.
Francamente fa un po’ strano vedere la fila enorme fuori all’Antico Vinaio e il vuoto fuori a tante altre attività di Firenze che fanno sempre focaccia con salumi tipici.
Viene da chiedersi se effettivamente sia merito di un prodotto più valido o di una più oculata gestione dei mezzi social. Lo scopriremo nella nostra prossima tappa in città!

Anna Orlando

Maturità classica, laurea in giurisprudenza, avvocato da oltre 15 anni. L'interesse per la cucina e per il cibo nasce dall'aver osservato in silenzio prima una nonna e poi una mamma ai fornelli. L'essere...

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