Un batterio insidioso, la Listeria monocytogenes, è al centro dell’attenzione per i crescenti casi di listeriosi in Europa, Italia inclusa. Ma di cosa si tratta esattamente? Perché questa infezione può essere così grave da risultare mortale? E soprattutto, quali sono gli alimenti che dobbiamo tenere sotto controllo per proteggerci?

La listeriosi è un’infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes, un microrganismo ubiquitario presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione, come evidenzia l’Istituto Superiore di Sanità. Si contrae principalmente attraverso il consumo di alimenti contaminati, classificandosi così tra le tossinfezioni alimentari. Sebbene non sia un batterio “impossibile” da controllare – l’acidità ne impedisce lo sviluppo e sia la pastorizzazione che la cottura lo eliminano – la Listeria si distingue per la sua capacità di proliferare anche a basse temperature, rendendo cruciale la corretta conservazione e manipolazione degli alimenti.

 

https://www.repubblica.it/cronaca/2025/02/19/news/mangia_insaccato_muore_salame_perugia-424013604/?ref=RHUO-UO

Listeriosi: cos’è e come si manifesta

La listeriosi si manifesta con sintomi che possono variare da lievi disturbi gastrointestinali, simili all’influenza, con nausea, vomito e diarrea, fino a forme più severe. Nelle persone più vulnerabili, come anziani, neonati, individui immunocompromessi e donne in gravidanza, l’infezione può diventare seria e diffondersi dal tratto intestinale al sangue, raggiungendo il sistema nervoso e causando meningite, encefalite e sepsi. Nelle donne in gravidanza, la listeriosi può avere conseguenze drammatiche per il feto, aumentando il rischio di aborto spontaneo, parto prematuro o morte in utero.

Perché la Listeria può essere mortale?

La pericolosità della Listeria risiede nella sua capacità di causare forme invasive della malattia, in particolare la meningoencefalite e la sepsi, che possono essere fatali. Come spiega Deltacontrol, il batterio, una volta nell’organismo, può diffondersi rapidamente al sistema nervoso centrale, scatenando infiammazioni gravi come meningite ed encefalite, oltre a sepsi, una risposta infiammatoria sistemica sproporzionata. Nonostante la listeriosi sia relativamente rara, è spesso grave e comporta alti tassi di ospedalizzazione e decessi.

Alimenti a rischio: quali sono e come proteggersi

Gli alimenti più frequentemente associati alla listeriosi includono:

  • Pesce affumicato (es. salmone)
  • Prodotti a base di carne (paté, hot dog, salumi)
  • Formaggi a pasta molle e erborinati
  • Vegetali preconfezionati
  • Latte non pastorizzato

Particolare attenzione deve essere prestata ai cibi pronti al consumo, che non subiscono ulteriori cotture prima dell’ingestione. Stefania Ruggeri, ricercatrice del CREA Alimenti e Nutrizione, sottolinea che i cibi più a rischio sono wurstel, salumi, prodotti caseari non pastorizzati, verdure crude, carni e pietanze refrigerate pronte al consumo.

La prevenzione gioca un ruolo fondamentale. Come suggeriscono gli esperti dellEFSA, è cruciale seguire buone pratiche igieniche durante la preparazione e conservazione degli alimenti, applicando un efficace controllo della temperatura lungo tutta la filiera, dalla produzione al consumo domestico. A casa, è consigliabile mantenere basse temperature in frigorifero (non superiori a 4°C) per limitare la crescita batterica. Inoltre, è fondamentale cuocere accuratamente gli alimenti, soprattutto quelli derivati da animali, separare sempre cibi crudi e cotti, e lavare accuratamente frutta e verdura.

Italia e Listeria: la situazione attuale

Nel 2021, l’Italia si è posizionata al terzo posto in Europa per numero di casi di listeriosi, dopo Germania e Francia, con 241 infezioni registrate, come riporta l’ANSA. Sebbene nel 2020 si fosse registrato un calo dei casi rispetto al 2019, gli ultimi due anni hanno visto una nuova tendenza in aumento. Nel 2023, si è registrato un record di casi in Europa, con un incremento del 5,8% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il numero più alto dal 2007, secondo Il Fatto Alimentare. Questo dato sottolinea l’importanza di non abbassare la guardia e di seguire scrupolosamente le norme di prevenzione.

“La corretta manipolazione degli alimenti ha un’importanza enorme per tutelare la salute pubblica”, avvertono gli esperti dell’EFSA, ricordando che, nonostante la rarità dell’infezione, la sua potenziale gravità richiede la massima attenzione e responsabilità da parte di produttori e consumatori.

La listeriosi, pur rimanendo una malattia relativamente infrequente, rappresenta un rischio serio per la salute pubblica, soprattutto per le categorie più vulnerabili. La chiave per proteggersi risiede nella conoscenza dei rischi alimentari e nell’adozione di adeguate pratiche di igiene e conservazione degli alimenti. Un’attenzione costante e informata è la migliore difesa contro questo insidioso batterio.

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