Ormai il numero di pesci allevati supera quello dei pescati, il nostro sistema alimentare sta andando nel verso giusto? Questa ed altre domande se le pone il documentario “Until the End of the World” di Francesco De Agustinis, che indaga sugli allevamenti intensivi di pesce in tutto il mondo, mettendo in luce le conseguenze ambientali e socio-economiche di questa pratica. Il film, frutto di tre anni di lavoro, mostra la crescita esponenziale degli allevamenti di salmoni, spigole, orate, gamberi, trote e tonni.

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Dati di Produzione

Nel 2021, la produzione di pesce allevato ha superato quella della pesca tradizionale, con una stima tra i 40 e i 120 miliardi di pesci allevati. Questo fenomeno è particolarmente rilevante in un contesto di crescente fabbisogno alimentare globale, con una popolazione mondiale che potrebbe raggiungere i 9,7 miliardi di persone entro il 2050.

Problemi di Sostenibilità

Il documentario rivela che gli allevamenti intensivi di pesce, spesso presentati come la soluzione per soddisfare i bisogni alimentari del pianeta, comportano gravi conseguenze per l’ambiente. Gli impianti di acquacoltura inquinano paradisi naturali e distruggono piccole economie locali in varie parti del mondo.

Sicurezza Alimentare e Sfruttamento delle Risorse

Gli allevamenti ittici intensivi mettono a rischio la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare. Essi dipendono pesantemente dallo sfruttamento di risorse naturali, come porzioni di mare trasformate in aree produttive e enormi quantità di pesci catturati per essere trasformati in mangimi.

Crescita dell’Acquacoltura

Secondo i dati FAO del 2022, la notevole crescita dell’acquacoltura ha portato la produzione mondiale di pesca e acquacoltura a un livello record di 214 milioni di tonnellate nel 2020. Questo incremento è stato guidato principalmente dalla crescita dell’acquacoltura in Asia.

Record di Produzione: La produzione di animali acquatici nel 2020 ha superato del 30% la media del primo decennio del 2000 e di oltre il 60% quella degli anni ’90, grazie al record di 87,5 milioni di animali acquatici prodotti dall’acquacoltura.

Implicazioni Socio-Economiche

Il documentario mostra come gli allevamenti intensivi di pesce entrino in concorrenza con i mezzi di sostentamento delle comunità locali, distruggendo le piccole economie locali e inquinando le acque incontaminate. Questi allevamenti, che si estendono attraverso tre continenti, hanno effetti devastanti sulle comunità vulnerabili.

Critiche alla Strategia delle Nazioni Unite

L’espansione degli allevamenti ittici è il risultato di una strategia delle Nazioni Unite per aumentare la produzione globale di cibo tramite risorse marine, attirando enormi investimenti. Tuttavia, il film evidenzia i numerosi effetti collaterali di questa crescita.

Il documentario di Francesco De Agustinis offre una visione critica dell’industria degli allevamenti intensivi di pesce, sollevando importanti questioni sulla sostenibilità e sulle conseguenze socio-economiche di questa pratica. È un invito a riflettere sulle modalità di produzione alimentare e sulle loro implicazioni per il futuro del nostro pianeta.

Ed in Italia come siamo messi?

In Italia ci sono numerosi allevamenti ittici, soprattutto lungo le coste e nelle regioni con accesso diretto al mare. Gli allevamenti più comuni includono quelli di spigole, orate, trote e salmone. Ecco alcuni dettagli sui principali tipi di allevamenti presenti in Italia:

Tipi di Allevamenti Ittici in Italia

1. Allevamenti di Spigole e Orate:

Localizzazione;Questi allevamenti sono diffusi principalmente lungo le coste del Mediterraneo, in regioni come la Campania, la Puglia, la Toscana, e la Sicilia.

Tecniche di Allevamento: Vengono utilizzate sia gabbie galleggianti in mare aperto che vasche a terra. Le gabbie galleggianti sono particolarmente comuni nelle acque del Mediterraneo.

2. Allevamenti di Trota:

Localizzazione: Gli allevamenti di trota si trovano principalmente nelle regioni del Nord Italia, come il Trentino-Alto Adige, il Veneto e la Lombardia, dove le acque dolci e fresche dei fiumi e dei laghi sono ideali per la crescita di questo pesce.

Tecniche di Allevamento: Le trote vengono allevate in vasche o in corsi d’acqua appositamente allestiti per garantire un flusso costante di acqua fresca e ossigenata.

3. Allevamenti di Salmone:

Localizzazione: Anche se meno comuni rispetto ai paesi nordici, ci sono alcuni allevamenti di salmone in Italia, principalmente in aree costiere dove le condizioni sono favorevoli.

Tecniche di Allevamento: Simili a quelle utilizzate per le spigole e le orate, spesso in gabbie galleggianti in mare aperto.

Impatti Ambientali e Economici

Gli allevamenti ittici in Italia, come in altre parti del mondo, sollevano questioni riguardanti l’impatto ambientale e la sostenibilità:

Inquinamento: Gli allevamenti intensivi possono contribuire all’inquinamento delle acque a causa degli scarti alimentari, dei rifiuti organici e dell’uso di antibiotici.

Distruzione degli Habitat Naturali: La costruzione di allevamenti può comportare la distruzione di habitat naturali, come le praterie di posidonia, importanti per la biodiversità marina.

Concorrenza con la Pesca Tradizionale: Gli allevamenti possono entrare in concorrenza con la pesca tradizionale, impattando le economie locali e i mezzi di sussistenza dei pescatori.

Misure di Regolamentazione

L’Italia ha adottato diverse misure per regolamentare gli allevamenti ittici e mitigare gli impatti negativi:

Normative Ambientali: Ci sono regolamenti specifici per il controllo dell’inquinamento e la gestione sostenibile degli allevamenti.

Certificazioni di Qualità: Molti allevamenti italiani adottano certificazioni di qualità per garantire standard elevati di produzione e sostenibilità.

Ricerca e Innovazione: Investimenti in ricerca e innovazione per sviluppare tecniche di allevamento più sostenibili e meno impattanti sull’ambiente.

Gli allevamenti ittici sono una componente importante dell’economia ittica italiana, contribuendo alla produzione alimentare e alla sicurezza alimentare del paese. Tuttavia, è essenziale continuare a monitorare e gestire gli impatti ambientali e socio-economici di queste attività per garantirne la sostenibilità a lungo termine.