L’Azienda Agricola Di Meo, a 15 km a Est di Avellino, è situata tra i Monti Picentini ed il Partenio, nel cuore dell’Irpinia, tra i piccoli borghi di Salza Irpina e Parolise.
La proprietà si estende per circa 25 ettari, in gran parte vitati, e comprende l’antico Casino di Caccia, oggi trasformato in una lussuosa residenza di campagna, sede di eventi aziendali e privati, gli uffici amministrativi e gli edifici di lavorazione e conservazione del vino e dei liquori.
Li abbiamo intervistati:
I fratelli Generoso e Roberto Di Meo gestiscono l’azienda agricola e nel 1986 arrivano i primi vini di famiglia, potete raccontarci i vostri esordi?
Quando abbiamo deciso di produrre vini nella nostra tenuta di famiglia, il panorama vitivinicolo irpino era molto diverso da come lo conosciamo oggi. In Provincia di Avellino si contano attualmente più di 250 aziende vitivinicole, mentre all’epoca erano meno di una dozzina le cantine che producevano e commercializzavano vino. C’era, inoltre, ancora molta strada da percorrere per affermare la grande qualità dei vitigni autoctoni del Sud Italia nel mercato nazionale ed internazionale, mentre adesso varietà come il Fiano, il Greco e l’Aglianico sono eccezionali ambasciatori d’Irpinia nel mondo. Insomma, era completamente diverso lo scenario, quindi agli esordi c’è voluta lungimiranza, tenacia e grande fiducia nel potenziale del nostro territorio.
La produzione vitivinicola conta oggi 15 etichette, suddivise in due linee di prodotti: Tradizione e Tempo, le prime sono quelle dei monovitigni, la seconda sono delle Riserve, ci potete descirvere queste due linee di prodotto?
La prima è una linea classica, nella quale rientrano i vini d’annata tipici del territorio, DOCG o IGT (Fiano di Avellino, Greco di Tufo, Falanghina, Aglianico e Taurasi). Fanno parte di questa Linea anche due spumanti a metodo charmat, un Rosè Extra Dry da uve Aglianico e un Brut da blend di Greco e Fiano. Nella Linea Tempo, invece, confluiscono delle particolari Riserve (vini affinati anche per 15 anni in acciaio/legno), prodotte solo in edizione limitata e non in tutte le annate (a parte il Fiano di Avellino Colle dei Cerri, questi vini portano i nomi dei componenti della famiglia Di Meo: Fiano di Avellino “Erminia”; Fiano di Avellino “Alessandra”; Greco di Tufo “Vittorio”; Don “Generoso” Campania Rosso).
Uno degli ultimi prodotti è “Selezione Hamilton” di vino Taurasi Riserva, in omaggio a Sir William Hamilton, quali sono le sue proprietà?
Il Taurasi Riserva Hamilton è un vino da collezione, prodotto da una selezione di uve del vigneto aziendale di Montemarano. Il nome rende omaggio a Sir William Hamilton, l’ambasciatore britannico che contribuì a rendere la Napoli di fine ‘700 una tra le mete più ambite del Grand Tour. L’etichetta è stata presentata ufficialmente solo nel 2014, presso la Royal Academy of Arts di Londra, in occasione della festa del Calendario Di Meo 2015. Edizione limitata a 3000 bottiglie (500 casse di legno da 6).
Poi nel tempo alla produzione di vini si affiancano quella dei liquori, dei distillati e di altri prodotti enogastronomici irpini, come mai questa scelta?
Una scelta dettata dalla tradizione familiare, sempre accorta alle produzioni tipiche irpine, e volta a tutelare una cultura gastronomica eccezionalmente ricca e poco conosciuta. Prodotti gastronomici a base di castagne, di nocciole e di altri frutti del territorio si affiancano armoniosamente alle eccellenze enologiche irpine.
Possiamo quindi trovare Grappe di Singolo Vitigno (Fiano, Greco e Aglianico), un Brandy con 25 anni di invecchiamento e due Liquori quali il “Ratafià di Nonna Erminia” e lo “Schiaccianoci”, che riscontro hanno questi prodotti?
I liquori e i distillati hanno incontrato sin dal loro esordio un riscontro positivo nel mercato italiano, nonché costante nel tempo. I nostri clienti, sia privati che operatori della ristorazione, ne apprezzano la piacevolezza del consumo a fine pasto, in abbinamento ai dolci della tradizione. Ma sono prodotti che si degustano anche in occasioni speciali, lontano dalla tavola, o perfetti come idea regalo. Negli ultimi tempi il loro consumo è cresciuto perché molti Bartenders ne esaltano le qualità nell’arte della miscelazione. Sono già diffusi diversi cocktails a base dei liquori Di Meo, come il Ratafizz, il Ratanegroni e lo Schiaccianegroni.
Infine il Profumo DiVino: un profumo per l’ambiente come l’avete ideato e che caratteristiche ha?
Il Profumo d’ambiente DIVIno esprime tutta la golosità delle note zuccherine dell’uva, con eleganti sfumature gourmand (uva fragola, mirtillo, bacche di bosco, confetto, violetta sono le principali note olfattive). Caratterizzato da una composizione concentrata e potente, è ideale per “arredare” grandi spazi con un effetto istantaneo e la pratica confezione spray consente di dosare l’intensità, la frequenza e la localizzazione della nebulizzazione in base alle proprie esigenze con un semplice gesto. Un toccasana che infonde benessere nella zona giorno, con aromi frizzanti e vivaci, per circondarsi di qualità olfattiva, oltre che di cose belle in ambienti gradevoli.
Ci potete descrivere la Vostra splendida tenuta?
La proprietà è a 15 km a Est di Avellino, situata tra i Monti Picentini ed il Partenio, nel cuore dell’Irpinia, tra i piccoli borghi di Salza Irpina e Parolise. Si estende per circa 25 ettari, in gran parte vitati, e comprende l’antico Casino di Caccia, oggi trasformato in una lussuosa residenza di campagna, sede di eventi aziendali e privati, gli uffici amministrativi e gli edifici di lavorazione e conservazione del vino e dei liquori. Oltre ai vigneti di Fiano, divisi in quattro differenti parcelle, la proprietà conta più di 50 diverse specie arbustive ed arboree che insieme concorrono ad un’ideale biodiversità, tipica del paesaggio irpino. Un raro esemplare di vite prefillossera, una pianta di Aglianico della fine del XIX secolo, allevata secondo l’antico sistema a “tennecchia avellinese”, ancora in produzione, conferma la secolare vocazione vitivinicola del complesso. Caratteristica, infine, è una vasca di raccolta di acqua surgiva risalente alla metà del ‘700, che testimonia dell’abbondanza di acqua nel territorio di Salza Irpina.
Il Casino di Caccia, Edificato nel XVIII secolo dai Principi Caracciolo, non solo è il presidio dell’attività agricola ma anche sede di diversi eventi, come siete organizzati?
Il Casino di Caccia si compone di diversi ambienti, di volta in volta adattabili alle diverse esigenze aziendali, quali degustazioni tecniche dei vini, pranzi, feste e cerimonie. E’ dotato, infatti, di una cucina ampia e professionale, che consente peraltro la collaborazione con chef e catering esterni.