Oggi in tutto il mondo le comunità celebrano il cibo locale.
Come di consueto il 10 dicembre torna il Terra Madre Day, la giornata in cui si festeggia il cibo locale in tutto il mondo. Come sempre non c’è un solo modo di celebrare la nostra Terra Madre, ma le comunità danno libero spazio alla fantasia e all’immaginazione: ecco allora che in ogni angolo del pianeta ci si ritrova per un picnic o una cena, la proiezione di un film o l’organizzazione di un concerto, la visita a produttori locali o attività di educazione per i più piccoli. Solo nel 2014 sono stati oltre 800 gli eventi organizzati in tutto il mondo, coinvolgendo più di 150.000 persone. Che succede oggi in Italia? Ecco qualche esempio:
A Torino riflettori puntati su due prodotti che la cronaca e il nostro quotidiano di consumatori pongono in primo piano: l’olio di palma e il latte. Con un convegno e un percorso sensoriale si possono scoprire le differenze fra prodotti industriali e produzioni locali rispettose dell’ambiente, del benessere animale, del lavoro dei contadini e degli allevatori. In Toscana la Condotta Slow Food Lucca, Compitese e Orti Lucchesi celebra la giornata in compagnia dei protagonisti degli Orti in condotta, il progetto che coinvolge centinaia di scuole in tutta Italia dove nascono e si sviluppano gli orti scolastici. A Lecce invece tutti in bicicletta per una passeggiata all’insegna del cibo locale, assaggiando le specialità del mercato dei produttori della comunità sostenibile Le Cesine.
Con uno sguardo al mondo, in Uganda la Rete Giovani di Slow Food organizza una festa dedicata alle verdure dimenticate, per riscoprire i tesori della terra non valorizzati; mentre in Australia si celebrano le specie ittiche gustose il cui consumo non impatta sugli equilibri marini, in Canada si riflette sullo spreco di cibo con un grande Eat-in. In Francia si organizza un pranzo con i prodotti dell’Arca del Gusto per sensibilizzare i consumatori sul loro ruolo, mentre in Germania riflettori puntati sulla carne.
La rete di Terra Madre è formata dagli agricoltori, gli allevatori, i pescatori, i trasformatori, i cuochi che con la loro visione e i loro saperi lavorano per promuovere una nuova gastronomia, fondata sulla tutela della biodiversità, la protezione dell’ambiente e il rispetto delle culture e delle tradizioni locali.
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