Antonella Amodio autrice del Calici&Spicchi edizione Malvarosa, è una collega che da anni lavora nel mondo dell’enogastronomia di cui conosce ogni segreto.

Ora ha deciso di diffonderli almeno in parte…:). Nel suo libro spiega come e con cosa abbinare la pizza al vino.

L’ho intervistata:

Raccontami la tua storia, come ti sei avvicinata al mondo dell’enogastronomia?

Tutto ebbe inizio nelle cucine di Gualtiero Marchesi, quando frequentavo il corso amatoriale all’Albereta Relais&Chateau, ad Erbusco, dove poi mi sono trattenuta per diverso tempo. Tra un risotto d’oro e un raviolo aperto, due piatti del maestro Marchesi, avevo costatato l’importanza del vino come elemento determinante per apprezzare anche i piatti. Chiedevo continuamente informazioni sugli abbinamenti al sommelier del ristorante. Affascinata, da lì a poco mi iscrissi al primo corso AIS, conseguendo poi il diploma e successivamente la qualifica di sommelier Master Class.

Sei una professionista da molti anni attiva in Campania e non solo, qual è lo stato dell’arte del settore in questo momento?

Noto un cambiamento sia per la gastronomia che per il vino, che va di pari passo anche alle proposte al ristorante, come quelle in pizzeria, così per le produzioni vitivinicole. Nel senso che c’è un ritorno alle tradizioni, ovviamente riviste e adeguate ai nostri giorni. I giovani, in particolare, stanno sposando progetti di recupero, di tutela della biodiversità con attenzione alla sostenibilità. Bello tutto ciò.

Calici&Spicchi

E’ uscito da poco il tuo libro Calici&Spicchi, il primo libro sull’abbinamento pizza-vino, di cosa si tratta?

È il primo libro al mondo che tratta l’argomento dell’abbinamento vino e pizza. Ho messo insieme le mie due passioni, delineando per la prima volta in assoluto le regole che sanciscono un equilibrato accordo a tavola tra il lievitato più amato e la bevanda più consumata. 

Quando hai deciso di dedicarti all’abbinamento pizza-vino e perché?

Frequentando le pizzerie ho notato una carenza nell’offerta di vini, e anche una certa riluttanza nel voler approfondire l’argomento da parte degli addetti ai lavori, in quanto l’argomento “vino” viene percepito come complesso. Ed è vero, non è facile, c’è bisogno di una certa preparazione.

Nel mio libro Calici & Spicchi ci sono le regole base affiancate da 101 esempi molti semplici, in modo da arrivare a tutti. A coloro che lavorano nella ristorazione, così come è consultabile da qualsiasi neofita in materia che ha voglia di sperimentare l’abbinamento vino e pizza.

Hai mangiato più pizze o bevuto più vino?

Bella domanda! Da Campana e sopratutto con i miei nonni materni di origine contadina che preparavano il pane ogni settimana per tutta la famiglia, la pizza è stata la mia colonna sonora fin dalla nascita, perchè dopo l’infornata del pane seguiva la pizza nel ruoto, ed era festa. Con il vino ho avuto un rapporto più maturo, avvicinandomi agli inizi degli anni novanta, nonostante anch’esso facesse parte della tavola quotidiana fin da bambina (mio nonno mi ha fatto bere il primo bicchiere di vino con l’aggiunta della pesca a nove anni). Ad ogni modo, per rispondere alla tua domanda, la pizza e il vino sono come i binari del treno nella mia vita, uno accanto all’altro.

Ci regali un’anteprima consigliando una pizza e un vino per ogni provincia campana?

Ti rispondo spoilerando uno degli abbinamenti pizza e vino che consiglio nel mio libro “Calici & Spicchi”, quello che si riferisce alla territorialità. Vale a dire abbinare il vino prodotto nella stessa area geografica dove ha sede la pizzeria. Amo molto questo accostamento.

Prossimi progetti lavorativi?

Sto già lavorando ad un altro libro. Però di questo ne parleremo più avanti. Oggi sono felice di presentare un lavoro unico nel suo genere che ha aperto un varco incredibile e nuovo nel mondo delle vendite del vino ed ha soprattutto sensibilizzato i pizzaioli nell’ affrontare un tema importante per un’offerta completa per la clientela.

Fino a poco tempo fa per un produttore essere presente con le sue referenze in pizzeria era squalificante e per un pizzaiolo era impensabile proporre il vino nel suo locale. Oggi il vero mercato è la pizzeria, perchè somiglia sempre di più al ristorante in termini di offerta e confort. 

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