Champagne A. Bergère è un nome legato a una storia familiare dalla lunga tradizione Champenoise. Fondata nella seconda metà del 1800 debutta come marchio di produzione nel 1949, quando Albert Bergère comincia a elaborare i propri Champagne seguito poi dal figlio André che con la moglie Brigitte amplia il patrimonio viticolo, fino alla terza generazione con Adrien, che è anche lo Chef De Cave e sua sorella Annaëlle che segue l’hotellerie. Le vigne di proprietà si trovano a Fèrebrianges, Etoges, Congy, Bethon, Charly-sur-Marne e nei territori Grand Cru di Le Mesnil-sur-Oger, Oger, Avize, Chouilly e Cramant.
Tra le cuvée, la punta di diamante è il Blanc de Blancs 38-40, un millesimato di grande mineralità che onora con il suo nome il numero civico della Maison in Avenue de Champagne.
Flaviano Lenzi e Massimo Fabiani hanno fondato l’azienda CHAMPAGNE BERGÈRE ITALIA sul principio che il vino deve unire, non dividere e che lo champagne non deve essere per pochi. Due veri appassionati che lavorano in grande sinergia con la Maison.
Abbiamo intervistato Flaviano Lenzi:
Qual è la storia della vostra azienda?
L’attività di importazione della Maison inizia nel 2017 da una intuizione del mio socio Massimo Fabiani. Dopo il primo periodo di “affinamento” nel luglio del 2018 a Epernay insieme con Adrien Bergère abbiamo deciso di dare vita a Champagne Bergère Italia costituendo la filiale Italiana unica importatrice e distributrice degli Champagne della Maison A. Bergère.
Oggi dove siete arrivati (produzione, fatturati, mercati, referenze, etc…)?
Champagne Bergere Italia importa tutti i prodotti della Maison, 11 cuvèe suddivise 4 diverse varie linee, 1 Ratafia, 2 Coteaux Champenoise e 1 Bordeaux. La Maison produce circa 400.000,00 bottiglie e l’obiettivo di penetrazione sul mercato italiano è di 50.000,00. Fin dal primo giorno abbiamo puntato sulla alta ristorazione che ha subito recepito il prodotto grazie all’eccezionale qualità, la freschezze a la piacevolezza di beva. Tra i nostri clienti annoveriamo molti ristoranti stellati, Jre, trattorie gourmet e Hotel di grande prestigio.
Come nasce l’idea di puntare sullo champagne in Italia?
La nostra avventura è nata dalla grande passione che nutriamo per Lo Champagne e La Champagne. Ci piace berlo, ci piace comunicarlo, ci piace venderlo. Vogliamo creare Business dalle nostre passioni e vogliamo condividerle con più persone possibili. Lo Champagne unisce, crea aggregazione, avvicina le persone.
Avete utilizzato anche modalità nuove come gli Ambassador, avete altri progetti nuovi in corso?
Si, crediamo che la figura degli Ambassador sia molto importante per una società come la nostra che rappresenta una unica Maison, per noi l’identità di Brand è fondamentale. Oltre a questo stiamo puntando molto su partnership con settori diversi ma complementari in termini di clientela finale quali Jaguar, Land Rover, Udinese Calcio, l’associazione di ristoratori JRE, Abbigliamento Cerruti Roma dal 1948 senza tralasciare un aspetto importantissimo quale la contribuzione alla associazione AISM per la ricerca sulla Sclerosi Multipla ed un progetto con una importante località turistica di cui ancora non possiamo svelare i dettagli.
La crisi Covid vi ha colto di sorpresa, come avete reagito e come vede lo il futuro del vostro settore? Qualcosa cambierà?
Siamo stati colti di sorpresa nel primo momento, ora ci siamo strutturati per coinvolgere tutti i nostri clienti e appassionati della Maison tramite le attività in collaborazione con i nostri partner. Abbiamo costituito il “Club 38-40” che raggruppa gli amanti della nostra Maison e siamo convinti che supereremo insieme questo momento. Lo Champagne e La Champagne hanno sopravvissuto a momenti peggiori quali ad esempio i due conflitti mondiali e la fillossera e non avranno problemi a superare anche questo periodo. Sicuramente il mondo non sarà più come prima. Il settore enogastronomico e turistico soffrirà molto, ci vorrà tempo ma ce la faremo.
In particolare la crisi ha messo in evidenza la necessità di avere un canale digitale sviluppato, voi come siete organizzati?
Noi siamo organizzati con uno shop online di proprietà su cui coinvolgiamo le attività con i Partner e siamo molto attivi con attività di Web Marketing e sui canali Social; crediamo però nella convivialità e nel rapporto personale. Siamo ottimisti e proiettati sul ritorno alla normalità.
Per finire una nota di colore, lo champagne (non tuo) che ti fa impazzire e con cosa lo abbineresti?
Io sono particolarmente legato alla Maison Pol Roger che mi ha accompagnato i diversi momenti importanti della mia vita, in particolare la Cuvèe Sir Winston 1998 che bevvi in occasione della nascita di mio figlio.
Con la Maison Pol Roger c’è anche un legame storico importante in quanto da loro la famiglia Bergère ha acquistato il prestigioso immobile sede della Maison a Epernay in Avenue De Champagne 38-40.
Oggi quindi ti dico Por Roger Sir Winston Churchill 2008.