Gli astronauti dell’ESA Samantha Cristoforetti e Andreas Mogensen hanno già gustato barrette di cereali a base di spirulina nello spazio!
Coltivata da centinaia di anni dalle popolazioni dell’America del Sud e dell’Africa. Oltre a riprodursi molto velocemente, la spirulina é capace di trasformare l’anidride carbonica in ossigeno e, soprattutto, può essere combinata con altri alimenti per aumentare il loro contenuto proteico. Per gli astronauti é fondamentale seguire una corretta alimentazione, selezionando con cura gli ingredienti dei pasti.
Nell’ambito del progetto MELiSSA (Micro-Ecological Life Support System Alternative) dell’ESA, sono state condotte ricerche molto approfondite della spirulina e si è concluso che essa può rappresentare un alimento ideale per lo spazio, perché può essere confezionata in forma di snack per tenere gli astronauti in forma e ben nutriti.
Oggi, si sta cercando di mettere a frutto le conoscenze acquisite sulla spirulina per aiutare le popolazioni sulla Terra.
Nella città di Bikoro, nel Congo, gli abitanti si nutrono di tapioca, una pianta che ha tante qualità ma purtroppo è povera di proteine. La spirulina potrebbe essere una soluzione?
Alcuni studiosi del team MELiSSA ne sono assolutamente convinti. Hanno creato una base nella città dove coltivano la spirulina in grandi vasche d’acqua. Aggiungendo all’acqua il bicarbonato di potassio, insieme ad alcuni altri ingredienti piuttosto facili da reperire, la spirulina cresce rapidamente. Trasformata in polvere, può essere aggiunta facilmente ai piatti a base di tapioca per fornire un’alimentazione più ricca di proteine, ferro e vitamina A!
Il team del progetto MELiSSA ha inviato piante di spirulina sulla Stazione Spaziale Internazionale per studiarne lo sviluppo nel laboratorio Columbus dell’ESA. Se la spirulina crescesse bene in assenza di gravità, i futuri astronauti potrebbero coltivare questo cibo straordinario nello spazio per affrontare lunghi viaggi in zone remote del Sistema Solare!