La cellulite è un inestetismo molto diffuso – colpisce soprattutto le donne, ma non risparmia gli uomini – la cui comparsa non è legata solo al peso. Sono diversi i fattori che possono provocare la sua insorgenza. Tra questi è possibile includere l’ereditarietà, così come i cambiamenti ormonali, in particolare dell’aumento degli estrogeni.
Cosa dire, invece, delle scelte a tavola? L’alimentazione ha un’incidenza significativa sulla comparsa della cellulite. Alimenti che presentano determinate caratteristiche, infatti, possono peggiorare questa condizione contribuendo all’accumulo di grasso e alla ritenzione idrica. Di contro, seguire una dieta equilibrata e abbinare a essa un iter terapeutico specifico – in tal senso gli esperti di Laser Milano, centro specializzato in medicina estetica, chiariscono quali sono i migliori trattamenti anticellulite – può portare a un notevole miglioramento delle condizioni cutanee, rendendo la pelle più liscia e tonica.
Chiarita questa cruciale premessa, non ci resta che iniziare a parlare degli errori da evitare nella dieta che possono aumentare il rischio di avere a che fare con la cellulite.
Cellulite: i cibi da pollice verso
Prima di entrare nel dettaglio dei cibi da evitare per ridurre il rischio di cellulite, apriamo la breve ma importante parentesi dell’idratazione. Molte persone fanno l’errore di pensare che aumentare l’apporto idrico possa peggiorare la situazione, incrementando la ritenzione idrica.
Non è assolutamente vero! Essenziale è bere almeno 8 – 10 bicchieri d’acqua al giorno.Doveroso è sottolineare che la qualità dell’acqua che si assume non influisce in alcun modo. Molti pensano che le acque oligominerali siano più efficaci rispetto a quelle mineralizzate, ma si tratta di un falso mito.
Per una dieta mirata al contrasto e alla prevenzione della cellulite, è essenziale ridurre l’apporto di sodio. Tra il sale aggiunto nell’acqua di cottura di pasta e riso e quello nascosto, presente in alimenti insospettabili come la salsa di pomodoro, è il caso di mantenersi attorno ai 2 grammi giornalieri.
Esagerare è rischioso in quanto, quando si parla di sodio, si inquadra un minerale che, se presente in eccesso nell’organismo e soprattutto con un quadro di squilibrio rispetto al potassio, favorisce il ristagno di liquidi nei tessuti, un’evenienza che può causare o peggiorare la cellulite.
Per insaporire i piatti, è possibile sostituire il sale con le spezie, un vero e proprio mondo di sapori che cambia a seconda del piatto che si porta in tavola. Con la carne bianca, per esempio, si abbinano particolarmente bene il pepe, la noce moscata, la maggiorana.
Sempre nell’ottica della moderazione nell’apporto di sale, è cruciale ridurre fortemente l’assunzione di alimenti in salamoia.
Nel momento in cui si acquistano i legumi, fonti di proteine vegetali e di fibre, è importante scegliere quelli non in scatola, la cui conservazione prevede il ricorso a rilevanti quantità di sale.
La parola chiave “moderazione” vale anche per l’assunzione di merendine o di altri dolci industriali. In questo caso, bisogna puntare il dito, oltre che sul sale nascosto, anche sulla ricchezza in grassi trans, rischiosi in quanto cause di aumento di quel quadro infiammatorio che caratterizza la cellulite. Nel caso dell’inestetismo oggetto di queste righe, si parla di preciso di infiammazione del tessuto cutaneo.
Da citare è anche il focus sulla riduzione degli zuccheri aggiunti, altro fattore in grado di peggiorare o causare infiammazione.
Bastano alcuni piccoli accorgimenti per diminuirne l’assunzione. Un esempio? La scelta dello yogurt, che dovrebbe essere, a prescindere che sia bianco o alla frutta, senza zuccheri aggiunti.
Anche l’alcol è da ridurre fortemente o da bandire. Oltre a favorire l’infiammazione, incrementa la ritenzione idrica e provoca danni al tessuto connettivo.
Inoltre, essendo fonte di calorie vuote – non apporta nutrienti – non è vantaggioso nelle diete finalizzate al mantenimento del peso forma o ai cali ponderali.