Progetto imprenditoriale dedicato ai fritti della tradizione napoletana per aziende e ristoranti italiani
Oggi, voglio raccontarvi di Ciro Savarese, un pizzaiolo intraprendente, talentuoso e con tanta voglia di mettersi in gioco.
Conosciuto da tutta la gente della città di Arzano, ma non solo, il suo nome è ormai noto in gran parte dei paesi della Campania e altrove.
Apprezzato per le sue pizze semplici e gustose, impasti soffici e leggeri, e per la sua spiccata creatività, che ritroviamo nelle nuove proposte.
Che sia una pizza con pomodoro San Marzano Dop o con crema di patate dolci, Ciro non abbandona mai la tradizione, c’è sempre quella forte nota di napoletanità.
Che cos’è il Ciro Savarese Lab?
Nel novembre del 2023, Savarese ha aperto il “Ciro Savarese Lab”, un laboratorio ad Arzano, a pochi metri di distanza dalla sua attuale pizzeria, adibito alla produzione artigianale di fritti della tradizione napoletana, per le aziende di ristorazione presenti in tutta Italia.
Ciro, nel suo laboratorio, attualmente realizza 15 tipologie di fritti, da crocchè, frittatine ed arancini. I fritti vengono distribuiti al cliente finale senza cottura, perché, per far mantenere l’essenza dell’handmade, Ciro vuole che ad impanarli e friggerli siano direttamente gli addetti alla cucina degli acquirenti. Inoltre, siccome Ciro ci tiene ad offrire un supporto totale, ha realizzato un video, nel quale spiega come impanare e friggere i suoi fritti correttamente.
Ho avuto il piacere di partecipare ad una degustazione di Ciro Savarese, durante la quale Ciro ha presentato il suo laboratorio, e in una prima fase della cena, ci ha fatto provare i suoi fritti.
La prima cosa che ho assaggiato è stato il crocchè, al primo morso ho avuto la sensazione di mangiare quei classici crocchè della domenica fatti dalla nonna, freschi e saporiti.
Subito dopo è arrivato il momento della frittatina, la cui besciamella è stata fatta con il latte nobile. Per chi non lo sapesse il latte nobile è un latte di altissima qualità, prodotto da vacche che vengono allevate in modo sano e rispettoso dell’animale e dell’ambiente, e le cui mucche mangiano esclusivamente fieno ed erbe fresche.
La cena è proseguita con l’ingresso al ristorante e la presentazione delle pizze.
La scelta è stata variegata, abbiamo provato la Regina Margherita, uno dei suoi cavalli di battaglia, realizzata con pomodoro San Marzano Dop schiacciato a mano, mozzarella di bufala campana Dop e scaglie di parmigiano reggiano Dop.
La Pizza Iberica con fior di latte, crosta di parmigiano reggiano Dop, salsa di pomodoro giallo, prosciutto crudo iberico, stracciata di mozzarella, pepe e olio evo.
Il Padellino con impasto realizzato con lievito madre e farina tipo 1, guarnita con crema di patate dolci alla brace, prosciutto cotto Branchi, bufala affumicata di Latte Nobile dell’Appennino campano e crema di porro.
Abbiamo concluso la cena con un dessert fatto con un impasto di lievito madre e farina tipo 0, e ricoperto di frutta candita, vaniglia, lamelle di mandorle, miele al tiglio e confettura di albicocca del Vesuvio “crisommola”
accompagnato da un vino che ho gradito particolarmente per le sue note dolci, il “Ramandolo Docg 2021- Filippon”.
Durante la cena stampa Ciro ha presentato a noi giornalisti i suoi due figli, così giovani, ma già tanto talentuosi. Entrambi hanno deciso di seguire la stessa strada del padre, con grande orgoglio, e un po’ di occhi lucidi, Ciro ha parlato dei suoi ragazzi, li ha descritti come giovani volenterosi, con tanta voglia di imparare e mettersi in gioco, ma d’altronde con un padre come Ciro sarebbe stato inevitabile il contrario.
Sono passati ormai 2 mesi circa dall’apertura del laboratorio e Ciro ha già degli obiettivi, nuovi fritti stanno quasi per arrivare, a quelli già presenti vorrebbe aggiungere altre proposte, una vegetariana e l’altra ai quattro formaggi.
Certo che di strada Ciro ne ha fatta, a pensare che ha iniziato 21 anni fa in 36 metri quadri di pizzeria, ad oggi l’allora pizzeria è grande 120 metri quadri ed ha 88 posti a sedere.
Savarese si augura che i suoi figli riusciranno a portare avanti ciò che lui ha iniziato, e insieme a loro spera di ingrandirsi ancora di più, trasformando la pizzeria in un locale di degustazione.
L’incontro con Ciro mi ha ricordato quanto sia importante nella vita non fermarsi mai davanti agli ostacoli, e perseguire a tutti i costi i nostri obiettivi. Non è detto che riusciremo a raggiungerli, ma il solo provarci ci renderà già vincitori.
Ecco il Menù Evoluzione presentato durante la cena
Fritti
Crocchè
Frittatina classica
Frittatina salsiccia e friarielli
In abbinamento:
La Rocherie Vouvray Mèthode traditionelle brut AOC 2020 – Domaine Sébastien Brunet
Mini bun (farina multicereali)
Genovese di carne, cipolla ramata di Montoro e pecorino romano Dop
In abbinamento:
Coteaux Bourguignons Gamay 2017 – Pascal Marchand-Tawse
Le pizze
Impasto napoletano tipo 0
Regina Margherita Pomodoro San Marzano Dop schiacciato a mano,
mozzarella di bufala campana Dop, scaglie di parmigiano reggiano Dop e olio evo
In abbinamento:
Asprinio d’Aversa brut Doc 2022 – Quartum Cantine Di Criscio
Pizza in pala
(Impasto con prefermento biga tipo 1)
Iberica Fior di latte, crosta di parmigiano reggiano Dop, salsa di pomodoro giallo,
prosciutto crudo iberico, stracciata di mozzarella, pepe e olio evo
In Abbinamento:
Champagne Reserve brut Sans Année – Legrand &Fils
Padellino
(Impasto con lievito madre e farina tipo 1)
Brace Crema di patate dolci alla brace, prosciutto cotto Branchi, bufala affumicata di Latte
Nobile dell’Appennino campano e crema di porro alla brace
In Abbinamento:
Champagne Reserve brut Sans Année – Legrand &Fils
Dessert
(Impasto con lievito madre e farina tipo 0)
Come un panettone Padellino dolce con frutta candita e vaniglia ricoperto con lamelle di mandorle, miele al tiglio e confettura di albicocca del Vesuvio “crisommola”
In Abbinamento:
Ramandolo Docg 2021- Filippon
VEDI ANCHE:
