Mi sta piacendo tanto l’evoluzione di Classico, delizioso locale in quel di Chiaia a Napoli. Lo frequento da un po’’ e lo trovo, per quanto possibile, visto e considerato che è sempre stato di altissimo livello, migliorato.

E questo succede perché dietro a un progetto del genere c’è un continuo studio e una continua ricerca. 

Se volete mangiare bene, in un luogo raffinato ma convivale, se amate trovare un’accoglienza calda e piatti che vanno oltre “il classico”, qui troverete tutto ciò che cercate.

E quando parlo di ricerca e di studio intendo anche capire come riuscire a generare nuovi stimoli e piacevole curiosità nei clienti.

Questo, fin qui, il lavoro fatto da Gianpiero Arria, patron di Classico e Dilip Lakmal Roche, chef di origini srilankesi ma oramai saldamente ancorato alla città partenopea. 

Insieme hanno ideato il nuovo “menù Young“, una formula smart ma decisamente efficace pensata per chi vuole mangiare sì bene ma a prezzi più contenuti. 

La proposta è stata sviluppata per essere sfruttata dagli under trenta che sono amanti della ricercatezza e della raffinatezza a tavola, ma ovviamente può essere scelta da chiunque voglia fare un percorso di degustazione più snello.

Le portate sono tre, divise in antipasto, primo e dessert (previsti anche una entreé e un predessert)  il cui costo sarà di 50 euro. 

Oltre a questa formula più smart, Classico vi farà vivere un’esperienza immersiva, sarà infatti possibile pranzare, cenare o fare aperitivo circondati da opere d’arte. 

Lo chef Dilip Lakmal Roche si è ispirato in questo periodo alle opere esposte nel locale di due artisti contemporanei.

È nata infatti una collaborazione con la Saraceno Art Gallery di Roma e da questo mese in poi, Classico ospiterà diversi manufatti che si susseguiranno fino alla prossima Primavera. 

Se la cucina è arte, immaginatevi cosa potrebbe essere assaggiare opere d’arte tra opere d’arte!

Attualmente sulle pareti e intorno ai tavoli del ristorante sono esposte le opere degli artisti Paolo Ceribelli, realizzate con originalissimi collage di soldatini di plastica, e Lou Duca, che riproduce statue greche antiche con una particolare cera.

Ispirato da questi contrasti, Dilip, ha realizzato un primo assolutamente da assaggiare: i capellacci ripieni di taleggio, crema di cavolfiore, carbone di verza e gel di melograno e zabaglione, amarena e crumble salato, ma ha dato vita anche al carpaccio di manzo, alici alla scapece, coulis di pomodoro e nocciole e alla ricciola arrosto con salsa di latte di cocco, riduzione di pescato, anacardi e olio alla menta dove si “scontrano” gusti opposti, quest’ultima tra i miei piatti preferiti della degustazione. Un bel gioco di consistenze, cromie e sapori che non lascia assolutamente indifferenti. 

Come sempre Gianpiero Arria sorprende e stupisce e non si limita solo ad una conduzione sterile del suo locale. È un attento conoscitore del mondo del vino e sono assolutamente stupefacenti i suoi abbinamenti. È un uomo che sa quello che fa e cerca sempre di farlo al meglio ed è per questo che torno sempre con piacere qui. 

Da Classico si sta bene e si mangia benissimo, una coccola per il palato e l’anima che ci si deve concedere ogni tanto.  

 

Ristorante Classico

Vicolo Santa Maria Cappella Vecchia, 46

Napoli

Tel. 081 2451144

www.classicoristoranteitaliano.it

Giorno di chiusura: lunedì

Aperto a cena (dalle ore 18,30) dal martedì al sabato

Aperto a pranzo dal venerdì alla domenica

Francesca Pace

Napoletana verace, classe 1979, ha il naso nella farina nelle uova e nello zucchero praticamente da sempre, poiché i suoi genitori avevano un forno artigianale a Napoli. Da ragazzina voleva fare la giornalista,...