Il turista enogastronomico dopo la pandemia? Sempre più informato e interessato ai dettagli: ecco come cambiano le richieste di chi viaggia per scoprire i sapori della Sicilia

Porta Marina, Siracusa, due calici Wine Spectator:«Sempre più esperienze personalizzate e consapevolezza nella scelta del food&beverage. Abbiamo ripensato la proposta culinaria e la carta dei vini».

Il futuro della ristorazione di qualità? Sta nelle nicchie di mercato e nella capacità di leggere come cambiano i flussi turistici soprattutto dopo la pandemia, parola di chef.
Intercettare il cambiamento è fondamentale per proporre una cucina contemporanea, attuale e attenta alle esigenze dei clienti.

Una considerazione che è sempre più importante per i ristoranti, soprattutto quelli che si trovano in località turistiche come Siracusa. Secondo i dati del 2023 raccolti dall’Osservatorio Turistico siciliano, la città aretusea rispetto il 2022 ha registrato +78% di stranieri e +35% di pernottamenti in città che si sono tradotti, alla fine dello scorso anno, in +1.110.024 notti di soggiorno. Numeri importanti che raccontano come la destagionalizzazione sia una carta vincente per gli imprenditori del territorio, in particolare albergatori e ristoratori della città.

Gastronomia e turismo

Un tema interessante è come cambia la ristorazione con l’evolversi dei flussi turistici.

Un caso è quello del ristorante Porta Marina di Siracusa, locale storico giunto alla seconda generazione, che grazie all’ingresso dello chef Giancarlo Di Mauro in cucina, dove oramai da qualche tempo affianca il padre Salvo, ha colto l’occasione anche per confrontarsi con i cambiamenti in atto e provare a farli diventare delle scelte da condividere a tavola con gli ospiti.

«Cresce la presenza dei turisti stranieri- spiega Giancarlo Di Mauro-: Americani, Francesi, Spagnoli, Tedeschi e Giapponesi hanno allargato la stagione turistica, viaggiando in città anche in mesi considerati, di solito, di bassa stagione. in particolare a maggio e settembre. Questo implica una grande elasticità per chi si occupa di ristorazione, sia nel servizio, ma anche nell’offerta gastronomica che incontra in quei mesi, più che negli altri, alcune specificità».

Di recente il ristorante ha introdotto ad esempio un menu di light lunch, stimolato dalle richieste dei turisti per rispondere al trend, ormai diffuso dello street food.

A fare la differenza nella percezione dell’ospite rimane centrale la scelta della materia prima e una selezione accurata e aggiornata della carta dei vini, entrambe accompagnate da un’attenta azione di informazione.

I turisti, soprattutto quelli americani, sono curiosi di scoprire e conoscere le qualità e le caratteristiche delle materie prime, vogliono acquisire consapevolezza e lo confermano anche i dati raccolti da Coldiretti e dalla piattaforma “I love Italian Food”: 9 americani su 10 scelgono l’Italia come meta delle proprie vacanze per la qualità del nostro cibo e vino. Esigenza che ha anche cambiato le abitudini alimentari dei turisti statunitensi nel 32% dei casi. «Accompagniamo la scelta del pescato del giorno con informazioni che ne descrivono qualità, filiera, proprietà- spiega lo chef Giancarlo Di Mauro-. Chi arriva da noi è sempre più informato e fa domande specifiche anche su provenienza e metodi di produzione».

Anche la carta dei vini, selezionata con cura da Martina Di Mauro è stata ripensata alla luce delle tendenze e dei trend del turismo: vini dell’Etna e di piccole cantine locali sono i più richiesti e quelli proposti in una carta che punta al vino più ricercato e di fascia medio – alta. 

Scelta e intuizione premiante quella di ripensare la ristorazione come un’esperienza in cui consapevolezza e scoperta rendono unico il momento di convivialità, in cui l’ospite vuole sentirsi partecipe, attivo e ingaggiato nella scelta: la nota di esclusività e unicità dell’esperienza a tavola è risultata vincente per il ristorante, che ha conseguito due calici per la propria carta dei vini da Wine Spectator 2024 e anche il riconoscimento di White Star da Star Wine List. Due menzioni internazionali che attestano come l’attenzione al cambiamento, all’innovazione e alla qualità sarà sempre più criterio di scelta da parte dei clienti e dei turisti. 

«Siamo molto contenti del riconoscimento arrivato da Wine Spectator per la nostra carta dei vini- aggiunge Martina Di Mauro, sommelier del ristorante-. Ci riempie di emozione e orgoglio il riconoscimento da una rivista del settore così importante per il lavoro fatto in questi anni nella creazione di una carta dei vini ampia, profonda e di qualità con particolare riguardo verso le piccole aziende vitivinicole. Cogliamo spesso l’occasione per esplorare la Sicilia a scoprire aziende vinicole. Abbiamo reso la carta più briosa con un occhio di riguardo verso le piccole aziende che offrono vini con il giusto rapporto qualità prezzo».