Manuela Mazzocco nata e cresciuta a Venezia, adesso vive a Los Angeles, California con marito e due figli. Recipe developer, fotografa, nonché creatrice del blog e canale YouTube Cooking with Manuela, dove condivide la sua passione per il cibo (Italiano ma non solo) con ricette facili da seguire. Autrice del libro The Complete Italian Cookbook

Italian Food Lovers in the World

Abbiamo intervistato Manuela: 

Ciao, come nasce la tua passione per la cucina?

La mia passione per la cucina è iniziata molti anni fa, quand’ero poco più che ventenne, dopo aver lasciato la mia cara Venezia per iniziare una nuova avventura negli Stati Uniti, assieme al mio nuovissimo marito, e con l’essenziale per la sopravvivenza: due valige traboccanti di pentole antiaderenti, una caffettiera (non poteva mancare!), e un grossissimo libro di cucina preso a prestito, e ancora non restituito a mia suocera. Un libro che conteneva tutto il possibile su cibo e tecniche di cucina. Dopo i primi anni a Chicago e successivamente a Madison nel Wisconsin, è stato estremamente chiaro che per poter gustare il cibo italiano – quello vero! – dovevo preparamelo io. È da lì che è iniziato tutto. Mi sono rimboccata le maniche, allacciato il grembiule, e mi sono lanciata a capofitto nelle pagine del grande libro di cucina Italiana.

Perché il nome cooking with manuela ?

Il blog Cooking with Manuela è iniziato qualche anno fa, da una conversazione con amiche mentre stavamo discutendo qualcosa di facile e veloce da prepareare per cena. Mi è sempre piaciuto parlare di piatti e ricette, dando idee e consigli. Quindi, perche’ no? Scrivere e condividere la mia passione per la cucina … e con molte più persone! Cooking with Manuela è quindi un invito a cucinare con me. Una raccolta di ricette passo per passo, facili da seguire. È un’ispirazione a mettersi tra i fornelli e creare qualcosa di delizioso.

Come viene percepita la cucina italiana in California?

In California, così come in tutti gli Stati Uniti, la cucina italiana è sicuramente apprezzatissima. Viene considerata una cucina prestigiosa e di alta qualità. È una cucina che le persone vogliono imparare, imitare e mangiare. Purtroppo però in molti casi si trovano ingredienti, prodotti o piatti “fake” – cose vagamente italiane, americanizzati a tal punto da essere irriconoscibili. Come per esempio l’Italian dressing per condire l’insalata, la Cesar salad che di italiano ha ben poco, la marinara sauce che non è altro che un sugo al pomodoro con un po’ troppo aglio e spezie ma niente di marino, o anche le fettuccine Alfredo, che nessuno in Italia conosce… Nemmeno Alfredo!

Uno degli scopi del mio blog e’ proprio questo. Promuovere la cultura e la cucina italiana, nel modo piu autentico possibile. E dimostrare che in realta e’ una cucina comune, fatta di tradizioni, di sapori semplici, ingredienti sani e tecniche basi.

Devo dire che dopo tutto mi ritengo fortunatissima ad essere in California, dato che qui’ soprattutto a Los Angeles, bene o male si trovano prodotti importati dall’Italia e ristoranti italiani autentici, quelli dove si mangia molto bene, gestiti da italiani venuti anche loro negli US per seguire l’American dream.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Qual è il piatto italiano che riscontra più successo in California?

La lista è lunghissima ed è difficile sceglierne uno. Pizza e pasta sono ovviamente i piatti Italiani classici più conosciuti. Ma nei ristoranti italiani qui si trovano sempre altri piatti come bruschette, calamari fritti, e zuppa di pesce. Tiramisù e gelato non possono mancare!

Quali sono i prodotti e i piatti che ti piacciono di più della cucina americana e che consiglieresti a tutti gli italiani di provare?

 Non è poi cosi semplice definire cos’è veramente la cucina americana, perche’ come la storia degli Stati Uniti, comunque deriva da una fusione di diverse culture e sapori, di contributi culinari provenienti da persone da tutto il mondo.

Mi ci è voluto un po’, ma dopo un bel po’ di anni ho imparato a preparare ed apprezzare la caratteristica feast di Thanksgiving, con il mega tacchino arrosto, circondato da un svariata lista di accompagnamenti, come lo stuffing, il corn bread, il pure’ di patate dolci caramelizzate e ovviamente la piu amata (o forse odiata) salsa di mirtilli.

Comunque direi che nonstante sia da provare almeno una volta nella vita, non e’ il mio piatto americano preferito.

Dato che sono una golosa di dolci, i miei must-try sono i soffici pancakes con un filo di sciroppo d’acero del brunch domenicale; la famosa cheesecake newyorchese (duemila calorie in una fetta che credetemi, ne valgono la pena), i muffins, semplici da fare e da mangiare a colazione o nel pomeriggio come snack. E non dimentichiamoci della classica apple pie, proprio come quella fatta da Nonna Papera che vedevo nei fumetti da bambina.

 Sei autrice anche del libro The complete Italian cookbook, raccontaci….

Da quando ho iniziato a scrivere il blog e’ sempre stato un mio sogno, e sicuramente la cosa piu emozionanate che mi e’ successa nel 2020! Dopo mezzo anno di intenso lavoro, ad aprile dell’anno scorso è uscito il mio primo libro di cucina – una raccolta di 110 ricette italiane, le mie preferite, quelle classiche, tradizionali e probabilmente più note in America.

Cosi come per il blog, nel libro condivido la mia conoscenza e passione per il cibo italiano, enfatizzo la semplicita della cucina Italiana, ma anche la ricchezza di sapori e la varietà di ricette che caratterizzano le diverse regioni. Cerco di ispirare e dimostrare ai lettori che con un po’ di tempo e un pizzico di passione, chiunque puo’ creare questi piatti nella propria cucina.

 Sei di Venezia, qual è il piatto che porti nel cuore?

Forse perché è appena passato il Carnevale, le frittelle come quelle che si trovano a Venezia sono difficili da replicare!

Nuovi progetti per il tuo blog Cooking with Manuela ?                 

Per il momento non ho nessuno progetto specifico in mente per il blog. Ma sono sempre alla ricerca di nuove idee, ricette,  e nuove collaborazioni con brands soprattutto italiane.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Pubblicare un libro di cucina è sempre stato il mio sogno nel cassetto… quindi forse ci vorrebbe un secondo libro! Oppure perché no? Dato che sono a Los Angeles, la città dove tutto è possibile e dove nascono le stars, magari un programma di cucina tutto mio. Prima o poi, chissà!

Antonio Savarese

Ingegnere gestionale, sono un Project Manager in Enel Italia nella funzione System Improvements. Da piu' di 15 anni svolgo attivita' come giornalista freelance e consulente di comunicazione per alcune...

Join the Conversation

1 Comment

  1. STORIA DI ALFREDO DI LELIO, CREATORE DELLE “FETTUCCINE ALL’ALFREDO” (“FETTUCCINE ALFREDO”), E DELLA SUA TRADIZIONE FAMILIARE PRESSO IL RISTORANTE “IL VERO ALFREDO” (“ALFREDO DI ROMA”) IN PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE A ROMA

    Con riferimento al Vostro articolo ho il piacere di raccontarVi la storia di mio nonno Alfredo Di Lelio, inventore delle note “fettuccine all’Alfredo” (“Fettuccine Alfredo”).
    Alfredo Di Lelio, nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo di Santa Maria in Trastevere, cominciò a lavorare fin da ragazzo nella piccola trattoria aperta da sua madre Angelina in Piazza Rosa, un piccolo slargo (scomparso intorno al 1910) che esisteva prima della costruzione della Galleria Colonna (ora Galleria Sordi).
    Il 1908 fu un anno indimenticabile per Alfredo Di Lelio: nacque, infatti, suo figlio Armando e videro contemporaneamente la luce in tale trattoria di Piazza Rosa le sue “fettuccine”, divenute poi famose in tutto il mondo. Questa trattoria è “the birthplace of fettuccine all’Alfredo”.
    Alfredo Di Lelio inventò le sue “fettuccine” per dare un ricostituente naturale, a base di burro e parmigiano, a sua moglie (e mia nonna) Ines, prostrata in seguito al parto del suo primogenito (mio padre Armando). Il piatto delle “fettuccine” fu un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con “i baffi all’Umberto” ed i calli alle mani a forza di mischiare le sue “fettuccine” davanti ai clienti sempre più numerosi.
    Nel 1914, a seguito della chiusura di detta trattoria per la scomparsa di Piazza Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna (oggi Galleria Sordi), Alfredo Di Lelio decise di aprire a Roma il suo ristorante “Alfredo” che gestì fino al 1943, per poi cedere l’attività a terzi estranei alla sua famiglia.
    Ma l’assenza dalla scena gastronomica di Alfredo Di Lelio fu del tutto transitoria. Infatti nel 1950 riprese il controllo della sua tradizione familiare ed aprì, insieme al figlio Armando, il ristorante “Il Vero Alfredo” (noto all’estero anche come “Alfredo di Roma”) in Piazza Augusto Imperatore n.30 (cfr. il sito web di Il Vero Alfredo).
    Con l’avvio del nuovo ristorante Alfredo Di Lelio ottenne un forte successo di pubblico e di clienti negli anni della “dolce vita”. Successo, che, tuttora, richiama nel ristorante un flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le famose “fettuccine all’Alfredo” al doppio burro da me servite, con l’impegno di continuare nel tempo la tradizione familiare dei miei cari maestri, nonno Alfredo, mio padre Armando e mio fratello Alfredo. In particolare le fettuccine sono servite ai clienti con 2 “posate d’oro”: una forchetta ed un cucchiaio d’oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di gratitudine per l’ospitalità).
    Un aneddoto della vita di mio nonno. Alfredo fu un grande amico di Ettore Petrolini, che conobbe nei primi anni del 1900 in un incontro tra ragazzi del quartiere Trastevere (tra cui mio nonno) e ragazzi del Quartiere Monti (tra cui Petrolini). Fu proprio Petrolini che un giorno, già attore famoso, andando a trovare l’amico Alfredo, dopo averlo abbracciato, gli disse “Alfré adesso famme vede che sai fa”. Alfredo dopo essersi esibito nel suo tipico “show” che lo vedeva mischiare le fettuccine fumanti con le sue posate d’oro davanti ai clienti, si avvicinò al suo amico Ettore che commentò “meno male che non hai fatto l’attore perché posto per tutti e due nun c’era” e consigliò ad Alfredo di tappezzare le pareti del ristorante con le sue foto insieme ai clienti più famosi. Anche ciò fa parte del cuore della bella tradizione di famiglia che continuo a rendere sempre viva con affetto ed entusiasmo.
    Desidero precisare che altri ristoranti “Alfredo” a Roma non appartengono e sono fuori dal mio brand di famiglia.
    Il brand “Il Vero Alfredo – Alfredo di Roma” è presente in Messico con due ristoranti a Città del Messico ed a Cozumel sulla base di rapporti di franchising con il Group Hotel Presidente Intercontinental Mexico.
    Vi informo che il Ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di Eccellenza” del Comune di Roma Capitale.
    Grata per la Vostra attenzione ed ospitalità nel Vostro interessante blog, cordiali saluti
    Ines Di Lelio

Leave a comment

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.