Il pericolo ossidazione costituisce uno spauracchio temibile in fatto di conservazione del vino. Una volta stappata la bottiglia, l’aria modifica le proprietà organolettiche del vino, determinando una perdita di freschezza ed un rapido deterioramento qualitativo.

Il Coravin è stato acclamato come il messia anti ossidativo, uno strumento capace di agire con una precisione chirurgica nel togliere e ricucire, in questo caso evitando la presenza non equilibrante dell’ossigeno nella parte della bottiglia lasciata vuota perché il vino è stato versato. Fino a oggi le attrezzature di richiusura garantivano l’integrità del vino per un certo periodo di tempo, con pro e contro in perenne contrasto dibattimentale.

Il Coravin consiste in una “pistola” caricata con un gas inerte – l’argon – che impedisce all’ossigeno, più grande nemico del vino, di entrare a contatto con esso. Al posto della canna, il Coravin ha un ago sottilissimo capace di forare la capsula della bottiglia e spillare, insufflando il gas, il vino nel bicchiere. Il tappo di sughero – al momento tutti gli altri tappi sono esclusi da questo utilizzo – si richiude spontaneamente dopo il buco. In questo modo, chiunque abbia la voglia o la curiosità di assaggiare un qualunque vino, come insegna la nostra carta del vino, dallo scacciapensieri, al comfort wine e al riflessivo, a eccezione delle bollicine o vini frizzanti, oggi può farlo. O meglio, ad eccezione fino ad adesso, perché la sperimentazione sta andando avanti e forse avremo presto anche un Coravin al servizio delle bollicine.

Lanciato nel 2013, le vendite in America hanno superato quota cinquantamila e, nonostante non si conoscano ancora con esattezza i numeri di vendita relativi al nostro Paese, in molti non hanno resistito all’acquisto di questo piccolo e ingegnoso marchingegno.

Il Coravin non sostituisce il sommelier ma è anzi il suo migliore amico. Lo agevola nel servizio, lo avvicina al cliente, rende dinamico e variabile il suo lavoro, ma soprattutto permette a chi ama il vino di non disperdere una sola goccia di questa preziosissima bevanda, che non rischia così di deteriorarsi o rimanere in una credenza ad ammuffire.

Il Coravin è facilmente acquistabile in rete presso i ben noti portali di e-commerce.

[amazon_link asins=’B01C7GCZ48,B072N2ZSPR,B076Z4KP4D,B01J84AB4I,B01G3WMPII’ template=’ProductCarousel’ store=’antoniosava0c-21′ marketplace=’IT’ link_id=’50a1608f-8283-11e8-a03c-1faba0be5889′]

Si parte dai 185 euro per il modello base fino a modelli che toccano i 325 euro. Le differenze di prezzo, piuttosto significative, non riguardano la meccanica, che permane immutata, ma la qualità dei materiali delle singole componenti. Una boccetta di Argon viene accreditata per circa 15-16 bicchieri con un costo variabile dai 9 ai 15 euro: solitamente vengono vendute a coppie. L’ago in acciaio inossidabile rivestito di Teflon® viene accreditato per un centinaio di mescite e più, ed è compreso nel Coravin® al momento dell’acquisto; vengono venduti aghi sostitutivi standard che costano intorno ai 25 euro.

Per ragioni culturali il mercato italiano si sta mostrando meno reattivo al Coravin® rispetto a quello anglosassone. Tuttavia, proprio la possibilità di degustare vini top class al calice senza l’impegno economico di acquistare la bottiglia offre benefici sia al venditore che al consumatore.

Luigi Cristiani

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

Leave a comment

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.