Ancora pochi posti disponibili per il corso di avvicinamento al vino organizzato dall’Associazione Alimentazione Consapevole di Napoli. Un viaggio sensoriale alla scoperta della bevanda preferita dell’Antica Grecia.
Nettare degli Dei, conforto dei mortali, il vino è una meravigliosa pozione che ha il potere di allontanare le preoccupazioni e di offrirci, anche solo per un istante, la visione del paradiso. Il potere afrodisiaco del vino non lo si può negare: in modica quantità, dilata i vasi sanguigni portando più sangue ai genitali e prolungando l’erezione, disinibisce, rilassa e rallegra, tre requisiti fondamentali per una buona esecuzione, non solo a letto, ma anche sul pianoforte.
Così Isabel Allende scriveva del vino nel suo capolavoro d’arte culinaria Afrodita. Una “meravigliosa pozione”, diceva. Di fatto, non è difficile pensare al vino come ad una bevanda magica che l’uomo umilmente chiede in dono a Dioniso per prepararsi ad affrontare le gesta d’amore, pronto a cadere sotto i colpi della voluttà.
Un’immagine omerica che prende forma nelle leggende che animano la storia e deliziano, con i loro eterni racconti mitologici, appassionati e curiosi. Nell’antica Grecia il vino, o “temutum” (da “temuletia”, ebbrezza) era il protagonista indiscusso dei simposi, incontri serali durante i quali i greci si dilettavano in compagnia, mangiando, ascoltando musica lirica e ballando.
Ma pare che l’aspirazione ultima di queste riunioni fosse proprio la condivisione del vino, come dimostra il nome simposio (da “synpinein”, bere insieme), che avveniva al termine della cena, a seguito della libagione agli dèi, ai quali veniva offerto in dono un assaggio. Si beveva per cominciare una conversazione filosofica o per prepararsi all’atto sessuale. Sebbene, infatti, i convitati del simposio fossero tutti uomini, non mancavano presenze femminili incarnate dalle etere (prostitute di una certa cultura che prendevano parte alle conversazioni) e dalle artiste chiamate per intrattenere gli invitati, le quali dopo aver consumato il giusto quantitativo di vino, erano chiamate a prestazioni sessuali di coppia o di gruppo, come testimoniano i dipinti su gli antichi vasi tenuti in serbo fino ai nostri giorni.
Questo e altri i temi che l’Associazione Alimentazione Consapevole approfondirà nel minicorso di avvicinamento al vino che partirà Martedì 11. Cinque incontri di due ore ciascuno si terranno presso la sede del Centro di Alimentazione Consapevole, in Vico San Pietro a Majella, e guideranno i partecipanti in un percorso sensoriale di conoscenza e di degustazione di vini e piatti bio, alla scoperta delle tecniche di abbinamento cibo-vino e delle caratteristiche organolettiche delle principali bottiglie nostrane.
Parte importante del corso sarà dedicata al mondo dei vini naturali, considerata la recentissima attenzione dei consumatori e dei produttori sul tema. Risale a luglio 2016, infatti, il disciplinare di produzione introdotto dall’associazione italiana di produttori di vino naturale Vinnatur per contraddistinguere la propria offerta sul mercato dei vini, rappresentata da prodotti realizzati con il rispetto di specifiche rigorose che preservano la sostenibilità per l’ambiente e per l’uomo.
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