Da Vittorio a Fuorigrotta
Da Vittorio a Fuorigrotta

Oggi sono in giro per lavoro nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, tra i quartieri con una alta densità abitativa, ospita lo Stadio Diego Armando Maradona già Stadio San Paolo , alcune sedi universitarie della Federico II, oltre ad importanti centri di ricerca come il CNR e gli studi della RAI. Decido di pranzare da Da Vittorio nei pressi di Cavalleggeri d’Aosta, esattamente su Via Diocleziano, trattoria storica presente da moltissimi anni, portata avanti dal Sig. Vittorio e sa sua figlia. Gli spazi interni sono rimasti immutati negli anni, stessa predisposizione e stessi tavoli, così come l’accoglienza e la disponibilità nel servirti nel migliore dei modi.

Nella sala interna trovano posto 7 tavoli (in epoca covid) per un totale di 24 posti a sedere, in estate o quando è bel tempo vengono aggiunti due tavoli sull’ampio marciapiede esterno per un totale di 8 persone.

Pur essendo una trattoria tipica, il cui target è rappresentato da commercianti della zona, uffici o cittadini di passaggio, offre comunque una buona qualità e attenzione per il coperto con bicchieri di vetro e posate sterilizzate. Per tale servizio ci troveremo 1 euro di coperto sul conto, ma preferisco questa soluzione, garantendomi maggiore igiene.

Vittorio di certo non lesina in comunicazione, i piatti del giorno sono riportati ovunque, dalla lavagna che trovate all’estero poco prima dell’ingresso ai tanti avvisi posizionati nella sala interna.

Da Vittorio a Fuorigrotta
Da Vittorio a Fuorigrotta

La varietà dei piatti è abbastanza consistente, offre la possibilità a tutti di poter scegliere i piatti più leggeri, dai più tipici ai vegetariani, offrendo la possibilità di variare la presenza di alcuni ingredienti non graditi. In alcuni momenti dell’anno, propone fuori menù piatti particolari legati alle disponibilità del momento e alla tradizione partenopea.

Ciò che non manca mai è il suo piatto di punta, il simbolo che rende caratteristiche “Da Vittorio”, ed in particolare le sue famose polpette al sugo, su cui però farò tra poco alcune precisazioni.

La cucina, seppur in un ambiente molto piccolo è tipico delle trattorie di città, può essere considerato a vista, lo spazio è sufficiente per cucinare in velocità per tutti i tavoli non ho quasi mai atteso tempi lunghi anche quando nelle ore di punta tutti i posti sono occupati.

Vi consiglio di arrivare massimo per le 13.30 se non avete prenotato, altrimenti rischiate di attendere, questo vale per tutti i giorni della settimana, soprattutto nel fine settimana.

I primi di “Da Vittorio a Fuorigrotta”

Pasta e fagioli da Don Vincenzo
Pasta e fagioli da Vittorio

Ma andiamo con ordine, oggi ho voluto provare per l’occasione la sua pasta è fagioli. La quantità è da considerare “abbondante”, porzioni da pranzo della domenica. Consiglio per chi consuma il primo durante la pausa di lavoro, di prendere o solo un primo o solo un secondo, per non prendere sonno durante le ore pomeridiane, i piatti sono sempre abbondanti.
La quantità di fagioli così come la cottura è nella media, io li preferisco leggermente più al dente, ma cotti così vanno bene per tutti i palati.
Ho chiesto pepe o peperoncino che giustamente non viene aggiunto e qui devo fare un appunto. Il peperoncino è quello preconfezionato, quello che troviamo nei supermercati. Considerando la qualità e la cura nel preparare i piatti consiglio di utilizzare la classica boccettina in vetro con l’olio santo prodotto in casa, come troviamo in altre trattorie. Stesso discorso per il pepe, sarebbe stato meglio averlo già macinato in un contenitore non commerciale in plastica. Sono gli unici due appunti su cui mi sento di consigliare qualcosa di più “casalingo” e meno industriale.

I secondi di “Da Vittorio a Fuorigrotta”

Da Don Vincenzo
Da Vittorio, polpette al sugo

L’ultima volta che sono venuti qui ho preso una cotoletta, ma questa volta ero già pieno e ho desistito.
Ad ogni modo la cotoletta è “enorme”, corposa, cotta bene, soprattutto ed è raro con poco olio e ben impanata.

Questa volta sono andato sul piatto forte di “Da Vittorio”, le sue polpette al sugo. La consistenza, il tipo di carne e il saporo sono perfetti. Unico appunto sulla salsa scelta, ha un gusto troppo comune, leggermente acidulo. A qualcuno potrebbe piacere, ma nel mio caso le ho trovate perfette, compatte, ma la salsa ha rovinato un po’ il piatto.

I contorni di “Da Vittorio a Fuorigrotta”

Friarielli da Don Vincenzo
Friarielli da Vittorio


Per contorno ho preso i classici friarielli, ben preparati, senza condimento. Olio e limone possono essere versati a seconda dei proprio gusti. Anche per il contorno le quantità sono assolutamente adeguate, così come la qualità del prodotto.


In conclusione: “Da Vittorio a Fuorigrotta”

Da Vittorio è sempre tutto abbondante, anche il pane a cui tengo molto come aspetto legato allo spreco alimentare viene fornito in abbondanza, anche in proporzione alla quantità di salsa delle polpette ordinate.
Sarebbe meglio fornire meno pane nel coperto e poter ottenere extra solo a richiesta. Ad ogni modo il pane si fa mangiare, è fresco, tipico “pane cafone”, morbido come quello che spesso compriamo in casa la domenica.

Vini disponibili sia bianchi che rossi, sia il quartino della casa che vini più pregiati, direi che per la tipologia di locale abbia fin troppa scelta sui vini, un aspetto che potrebbe piacere ai veri intenditori.
Il caffè così come l’amaro ci sono ovviamente e vengono presi dal bar vicino, un connubio perfetto tra le due attività commerciali.

L’esperienza è stata sicuramente positiva, una varietà di piatti davvero insolita, qualcosa da migliorare anche in virtù della storia che accompagna “Da Vittorio”, dove un pranzo completo si aggira intorno ai 15 euro a persona, incluso 1 euro per il coperto, di assoluta qualità per una trattoria tipica, 1 euro per l’acqua, mediamente 4 euro per i primi più semplice, 6 euro per le polpette. Infine i contorni non si va oltre i 3 euro contorno.


Via Diocleziano 67, (all’incrocio con viale Cavalleggeri d’Aosta) – Napoli
Telefono: 081 762 6129 – Aperti pranzo
Aperto post lockdown covid-19, ho aggiunto questo simbolo nelle mie descrizioni perché alcuni locali non hanno riaperto dopo l’emergenza covid, pertanto ritengo giusto segnalare.
AutomobileDovreste trovare spazio sulle strisce blu lungo Via Diocleziano, per le auto durante i giorni di punta può essere complicati, altrimenti i parcheggi privati nei pressi.
In moto non ci sono molti spazio riservati, ad ogni modo si trovano spazi, anche avanti a Vittorio.
Accetta pagamenti in contanti, con carta di pagamento.
La connessione 4G è ottima all’interno per tutti i gestori, anche per la normale telefonia, ma c’e’ un WIFI disponibile all’interno del locale.
E’ aperto a pranzo.
Non ha mai cambiato la filosofia e il target, ambiente quindi rustico immutato negli anni, tipico delle trattorie che si tramando da generazioni. Non vi aspettate eleganza, ma la tipica trattoria locale.
Non è possibile fumare.
Assolutamente comodo per incontri a due o più persone, possibile parlare o scambiare informazioni.

Felice Balsamo

Nato a Napoli informatico dall'età di 9 anni, nel 1998 scopre il mondo internet, si appassiona al web e ai motori di ricerca, Programmatore...

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