Secondo una ricerca condotta nel 2021 da Eurispes, l’8,2% circa degli italiani avrebbe abbracciato una dieta vegana o vegetariana. Numeri alla mano, sono di più le persone che hanno scelto di escludere dalla propria alimentazione, tra le fonti di origine animale, solo la carne. Nel momento in cui si decide di abbracciare una dieta vegetariana, sono diversi gli aspetti sui quali soffermarsi. Ecco, nelle prossime righe, alcuni tra i più importanti.
Le motivazioni
Passare da una dieta onnivora a un regime alimentare vegetariano è un cambiamento grande. Ecco perché, prima di iniziare, è fondamentale interrogarsi sulle motivazioni. C’è chi abbraccia la scelta sopra citata per motivi di salute – certi tipi di carne, come per esempio quella rossa, sono ricchi di grassi poco saturi, in primis quelli saturi – e chi, invece, decide di seguire una dieta vegetariana per questioni etiche. Sotto a questo cappello è possibile includere l’antispecismo, ossia l’atteggiamento che si oppone a chi considera la specie umana superiore alle altre presenti sulla terra, ma anche la sensibilità ambientale. Non importa da cosa scaturisce la decisione di diventare vegetariani: quello che conta è che la scelta sia legata a una motivazione chiara, con la quale si è in grado di identificarsi dal punto di vista valoriale.
Le migliori alternative vegetali alla carne
Chi pensa che, per quanto riguarda l’apporto di proteine, i legumi siano l’unica alternativa alla carne, si sbaglia di grosso. Basta fermarsi un attimo a riflettere per accorgersi che non è così. La quinoa, pseudocereale sempre più parte di ricette gustose della cucina occidentale, è infatti caratterizzata, a crudo, da oltre 14 grammi di proteine per singolo etto. Quando la si chiama in causa, è possibile trovare anche altri nutrienti preziosi, dalle antiossidanti vitamine A ed E fino a pigmenti come il beta-carotene.
Attenzione a cosa si acquista
Quando si decide di iniziare una dieta vegetariana, è fondamentale armarsi di pazienza quando si fa la spesa. Molti dei prodotti alimentari formulati per vegetariani e vegani sono infatti tutto tranne che sani. Il motivo? L’eccessiva presenza di sale, incluso con lo scopo di rendere l’alimento più saporito. Il rischio, in questo modo, è però quello di aumentare le probabilità, lato consumatore, di avere a che fare con problematiche come la ritenzione idrica e l’aumento dei valori della pressione arteriosa, il che è molto pericoloso per il cuore.
Un buon punto di partenza prevede il fatto di selezionare negozi fisici ed e-shop – uno dei più apprezzati del momento è Porto Via, e-commerce che si rivolge in maniera specifica a un pubblico vegano essendo dedicato ad alternative vegetali ai formaggi – dove si sa che vengono commercializzati prodotti bilanciati per quanto riguarda il contenuto di sale.
Il consiglio del medico curante
Prima di iniziare concretamente una dieta vegetariana è importante contattare il proprio medico curante. Le sue indicazioni, infatti, possono rivelarsi preziose per mettere a punto un piano di supplementazione atto a sopperire le eventuali carenze alimentari del vegetarianesimo. La principale è quella che riguarda la vitamina B12, conosciuta anche come cianocobalamina, fondamentale per la divisione cellulare e per la funzionalità del nostro sistema nervoso.
Viva la varietà
Chi opta per una dieta vegetariana, dovrebbe farsi trovare pronto a dare spazio a una varietà di cibi il più possibile ampia. Facendo l’esempio dei cereali, ricordiamo che non esiste solo il riso. Anche il miglio, il farro e l’orzo sono ottimi. Per quanto riguarda le verdure, è essenziale concentrarsi su quelle di stagione. In tal modo, si evita di portare in tavola cibi potenzialmente contaminati da concimi e pesticidi. Inoltre, consumando vegetali non di stagione, si ricorre spesso a prodotti di importazione, il che implica un impatto ambientale causato dal loro trasporto, non certo il massimo per chi ha abbracciato la dieta vegana per amore nei confronti della natura.