Domenico Iavarone giovane e con profonde radici territoriali,da circa un anno lavora al nuovo “Josè Restaurant” di Torre del Greco (Na), ristorante alla carta di Tenuta Villa Guerra.
È amante delle materie prime ed un attento ricercatore di prodotti genuini e di qualità, tre anni fa della stella Michelin al Maxi di Vico Equense.
Ciao Domenico, come nasce la tua passione per la cucina?
La mia passione per la cucina nasce dalla frequentazione dell’ istituto alberghiero Cavalcanti di Napoli. Poi con il tempo ho maturato esperienze che mi hanno portato ad incuriosirmi sempre più al mondo della grande ristorazione, anche se il mio primo approccio lavorativo è stato quello dell’ azienda di famiglia , gestivano una Macelleria a Casavatore.
Hai passato qualche anno in Spagna e poi l’incontro con Oliver Glowig del Capri Palace, come ha cambiato il tuo approccio nel tuo lavoro?
Le mie prime esperienze sono state all’ estero, di preciso in Spagna dove facevo le stagioni estive fino all’ eta’ di 18 anni …..poi ho avuto la fortuna di incontrare uno dei più grandi chef che in quel periodo stava rivoluzionando la ristorazione di qualita’ in albergo (OLIVER GLOWIG) all’Olivo del Capri Palace di Anacapri,
Ricordo ancora il primo colloquio dove mi disse che avevo un curriculum molto scarso per entrare a far parte della sua squadra ….poi come un fulmine a ciel sereno mi contatto e mi disse che si era liberato un posto se volevo provarci ,di li in poi siamo rimasti insieme per circa 10 anni …le sue tecniche mi hanno aperto la mente alla perfetta organizzazione di una brigata di cucina.
Poi 4 anni con Gennaro Esposito, da lui cosa hai imparato?
Un altro passaggio fondamentale è stato quello alla Torre del Saracino posto dove regna in cucina il sentimentalismo Lo Chef Esposito e’ un vesuvio in eruzione di idee, ti trasmette una carica di sapori e rispetto per il territorio esemplare. Tappa assolutamente da consigliare a tutti i giovani che credono in un percorso di formazione serio e rispettoso (la TORRE DEL SARACINO PER ME E’ IL POSTO DEL CUORE)
Poi arriva la stella al ristorante Maxi dell’hotel Capo La Gala a Vico Equense, immagino una bella carica di energia, cosa hai provato?
La stella al Maxi è stato sicuramente un momento emozionante, visto da parte mia come un punto di partenza e non di arrivo merito anche di una squadra giovane e talentuosa.
Da circa 1 anno sei al Josè Restaurant, nel meraviglio scenario di Villa Guerra, sin’ora che esperienza è stata?
Il progetto (Villa Guerra/ Jose’restaurant) nasce con la Famiglia Confuorto /Guidone,sicuramente gli obbiettivi sono quelli di mettere il territorio vesuviano al centro di qualsiasi forma di ristorazione di qualità.
Che tipo di cucina presenti?
Avendo la possibilità di lavorare tutto l’ anno sfruttiamo al pieno i prodotti del territorio e cerchiamo di dar luce alla bellissima storia culturale delle ville del Miglio D’oro essendo noi il primo ristorante alla carta all’interno di queste meravigliose strutture.
A gennaio avete presentato «Spalla a spalla» con ai fornelli tu ed altri tuoi due amici Carmine Di Donna e Vincenzo Guarino, è stato divertente lavorare con amici e cosa avete proposto?
Suppongo che il confrontarsi nel nostro lavoro sia alla base delle curiosita’ di ogni uno di noi, gli eventi in collaborazione con gli amici chef sono motivo di convivialità e lavorare spalla a spalla con Guarino e Di Donna che sono l’ esempio palese della professionalità e il divertimento è stato molto bello.
Dopo tante esperienze soddisfacenti, c’è ancora posto per qualche sogno?
Chi si espone nell’ ambito ristorativo deve assolutamente avere il dovere quotidiano di sognare …..restando sempre con i piedi per terra senza abbassare la guardo, io guardo il mio lavoro con gli occhi di un bambino… loro sono curiosi e in cucina per sognare c’è bisogno di esserlo.