Titti Gallucci, cinquantenne, è nata a Napoli, dove si è laureata in Economia e Commercio. Dopo un anno di dottorato ha deciso di cavalcare la sua passione per il Marketing, lavorando per circa 20 anni in grandi aziende multinazionali e startup, in diversi settori del largo consumo e delle TLC, come Nestlè, TIM, Blu, Coca-Cola e Vodafone.
Ha scelto di tornare a Napoli dove vive con la sua famiglia, iniziando un percorso professionale indipendente fondando Eleit.it
L’abbiamo intervistata:
Mi racconti quello che fai con Eleit.it?
Con Eleit diamo vita a oggetti di design innovativi per la tavola, fatti a mano, con l’obiettivo di promuovere e raccontare le eccellenze del territorio italiano.
Con Eleit vogliamo esprimere l’italian taste stimolando il dialogo tra designer, manifattura artigianale e cucina italiana autentica. Dalla sinergia tra questi tre talenti, attraverso un lavoro di ricerca e networking, selezioniamo partner per creare oggetti funzionali capaci di creare nuove esperienze in un processo di esaltazione del gusto, sia di un cibo che di una ricetta iconica.
Quando hai deciso di applicare il design al food e perchè ?
Terminata la mia fase lavorativa ventennale come marketing manager d’azienda, ho voluto mettermi in gioco con un mio progetto d’impresa; ero alla ricerca di un progetto d’impresa “diffuso”, che mi consentisse di promuovere il patrimonio culturale italiano e di produrre un impatto sociale; facendo alcune analisi di mercato e di contesto, ho intuito che lavorare sul food in modo innovativo, creando questa sinergia con altri mondi del Made in Italy come il design, l’artigianato poteva generare molto valore ed interesse.
Quali sono i fattori critici di successo?
I principali fattori di successo consistono nel processo creativo, nella comunicazione e soprattutto nelle persone coinvolte.
Il processo creativo prevede un team working interdisciplinare, che porta all’ideazione del nuovo concept e allo sviluppo dell’oggetto. Il processo di sviluppo dei nuovi progetti è guidato dall’arch. Raffaella Del Giudice che è la nostra Product Development & Content Manager. Raffaella è stata da subito a bordo da quando le ho comunicato la business idea, accogliendo con grandissimo entusiasmo questa sfida sia professionale che personale.
Altro fattore critico, la comunicazione e promozione, la capacità di raccontare i progetti, coinvolgendo il target, e l’utilizzo dei giusti mezzi e networking per posizionare il brand e cercare di generare opportunità di vendita.
E ciò che secondo me può fare la differenza è la capacità di Eleit di attrarre non solo competenze, ma persone che condividono valori, costruendo giorno per giorno una community reale con opportunità costanti di scambio.
Qual è stato il progetto di maggior successo?
Aspetto davvero non banale è definire i parametri che misurano il successo.
Comunque, se guardiamo a tutto tondo la capacità di innovazione, ricerca, apprezzamento da parte della stampa e del pubblico, capacità di generare opportunità per i partner, il Pyxis, che è stato uno dei nostri primi progetti, è sicuramente tra quelli di successo. Grazie al Pyxis, che è stato ideato da Raffaella del Giudice, e alla visione di Valter Luca De Bartolomeis, abbiamo avuto il grande privilegio di lavorare con i maestri dell’Istituto Caselli – Real Fabbrica di Capodimonte di Napoli, uno dei pochi Istituti ad indirizzo raro d’Italia, con una storia incredibile che parte dai Borbone e che infatti ancora può utilizzare il giglio borbonico nel brand.
Tante sono state le occasioni in cui abbiamo portato giornalisti, stakeholder a visitare la Scuola, creando consapevolezza del suo incredibile patrimonio, e da lì sono nate tante opportunità per i giovani allievi.
Con il Pyxis portiamo negli eventi eccellenze casearie campane, facendo provare il nostro nuovo modo di servire e gustare la mozzarella.
Famiglia Oliva, con il design poetico di Astrid Luglio in collaborazione con il partner food Mariella Caputo della Taverna del Capitano di Nerano, maestra dell’ospitalità a tavola nonché sommelier e mastro oleario, è stata selezionata per la Mostra sul Gusto degli italiani a tavola tenutasi presso il Museo del ‘900 a Venezia, per la Mostra Takecare! a Isola durante la Milano Design Week.. la nostra collezione è stata esposta accanto a marchi che hanno fatto la storia del design a tavola; ha riscosso tantissimo interesse da parte della stampa nazionale e internazionale. E con Famiglia Oliva facciamo degustare l’olio di tante eccellenze grandi e piccole delle varie regioni d’Italia.
Il partner handmade scelto per il progetto è un altro fiore all’occhiello: gli artigiani di Rua Catalana a Napoli che portano avanti la tradizione della produzione della latta, rame e ottone con l’innesto della creatività del maestro Riccardo Dalisi.
Midnight, il primo piatto ibrido, è approdato negli USA al Fancy Food di New York grazie alla collaborazione con la chef Maura Ardu, ideatrice del piatto, e sta per ricevere un bellissimo premio per il design riconosciuto ad Emanuela Sala con l’eccellente manifattura ceramica di Novara, ma su questo non posso svelare altro.
La linea Riti è stata selezionata per la Mostra Prendete e Mangiate prodotta da 5vie durate la Milano Design Week. In questo caso la nostra collaborazione con lo chef Lino Scarallo di Palazzo Petrucci, che ha scavato nei suoi ricordi e messo tutta la sua competenza di una tavola stellata a servizio di sei mani, collaborando con i 400gon e Bhumi, ha generato molto interesse da parte della stampa e di tour operator internazionali.
Speziale, l’ultimo nato, con il design di Raffaella Guidobono di Leftover e la lavorazione dell’acciaio ad opera degli artigiani di Via dei Calderai a Palermo, è stato scelto per accompagnare l’uscita di un nuovo libro di ricette scritto dall’autrice e fotografa iraniana Saghar Setareh, un’occasione per favorire attraverso il cibo e il design l’incontro tra popoli con culture diverse come Iran ed Italia. Progetto sviluppato con Mona Bavar, fondatrice di DLISH, un brand con cui condividiamo valori e progettualità con la creazione di gift box in limited edition.
In sintesi, se attraverso i nostri oggetti stiamo riuscendo a ridisegnare il nostro rapporto con il cibo, valorizzandolo, portando l’attenzione su storie, territori, persone, e, nel nostro piccolo, stiamo riuscendo a generare opportunità per i nostri partner, possiamo dire che tutti i progetti stanno già iniziando ad avere successo.
Oggi a cosa stai lavorando ?
Sto lavorando a nuovi oggetti su due prodotti food iconici, che sono tornati molto alla ribalta durante il periodo del lock-down. Li presenterò ai primi di ottobre durante EDIT Napoli, un evento di Design internazionale che seleziona brand di design con forte vocazione artigianale, con cui Eleit ha esordito prima come Concept e poi con i primi oggetti. Ci stiamo lavorando da tanto tempo e non vedo l’ora di raccontarli e mostrarli.
Inoltre sto lavorando a nuovi format di esperienze con i nostri oggetti da proporre soprattutto in ottica turistica, infatti stanno nascendo importanti opportunità di collaborazione con Tour operator internazionali.
Dal tuo punto di osservazione come vedi il mondo del food, quali tendenze ci saranno?
Credo che sarà sempre più consapevole, evoluto tecnicamente nel rispetto del territorio e delle tradizioni, raccontato e integrato con altri mondi…ma purtroppo si creerà sempre più un divario tra fascia bassa e fascia alta di mercato, perché sempre più grande sarà il divario nel potere d’acquisto.
Una domanda di colore, il tuo piatto preferito qual è?
Senza alcun dubbio, il tiramisù e gli spaghetti con i ricci. Se ci sono in un menù, non posso non provarli.
Gli Oggetti e i Partner di Eleit.it sono visibili e promossi su https://eleit.it/ su cui è presente anche lo shop on line.