La Toscana, è una regione particolarmente vocata per i vini di qualità premiati in tutto il mondo, ma anche per le ultime e più recenti forme di enoturismo.
Ne abbiamo parlato con Giacomo Fani – Hospitality and Public Relations Manager di Marchesi Frescobaldi, storico produttore di vino in Toscana.
Si parla molto di enoturismo, voi siete stati tra i primi, raccontaci il Vostro percorso…
Sì, confermo, Frescobaldi è stato lungimirante nell’intuire, in tempi non sospetti, la crescita esponenziale che avrebbe avuto l’enoturismo.
Tutto ebbe inizio con l’obiettivo aziendale di ospitare i nostri clienti trade così da fornire loro maggiori informazioni sui nostri vini e sulle nostre tenute e renderli sempre più consapevoli ambasciatori del brand Frescobaldi nel mondo. Mentre ci dedicavamo a quest’attività di comunicazione giungevano sempre più numerose richieste da parte di enoturisti per prendere parte ad esperienze di tour e degustazioni, siamo subito stati pronti nell’accoglierle ma mantenendo numeriche abbastanza ristrette così da garantire, a coloro che arrivano, un’esperienza individuale autentica ed essere un po’ per loro un incontaminato angolo di vera Toscana.
Oggi come siete organizzati, quali sono le strutture e le attività che offrite?
Avevamo iniziato con questo tipo di attività su due delle Tenute Aziendali, oggi la svolgiamo in 7 Tenute, in alcune offriamo anche possibilità di pernottamento, in altre solo attività esperienziali diurne dal semplice tasting, a pranzi di abbinamento ecc., ma tutto sempre con un integerrimo livello Frescobaldi di accoglienza, vogliamo essere ricordati per cortesia, ottimi vini ed ottimo cibo ma, soprattutto, per l’autenticità.
Quali sono i fattori critici di successo, gli ospiti cosa cercano? Ospitalità, cibo,vino, arte, etc….
Il turista di oggi parte alla ricerca di relazioni umane autentiche, vuole entrare in contatto con il luogo che ha scelto di visitare, viaggia per vivere in simbiosi con il territorio e con la gente che lo abita, l’elemento umano diviene fulcro indiscusso della nuova esperienza turistica. Niente di meglio del vino, del cibo, per capire la cultura di un territorio, ma questi necessitano di essere narrati, resi parte integrante dell’esperienza, anche il pranzo e la degustazione devono divenire momento vivace di condivisione e apprendimento.
Quanto vale questo mercato? E bisogna rivolgersi più all’Italia o alla clientela estera?
Al momento di questo mercato si sta sfruttando soltanto un’infinitesima parte, vale molto di più delle cifre che oggi leggiamo. Credo che già il 2022 segnerà per tutti gli operatori un anno di grande soddisfazione, dobbiamo farci trovare pronti ad accogliere la grande richiesta con cui ci confronteremo e, soprattutto, pronti ad offrire un servizio di qualità incondizionata.
Pensi dal tuo punto di vista che si debba fare altro per agevolare il vostro settore?
Sicuramente promuoverlo sempre più, tutto parte da una corretta comunicazione, noi, da parte nostra, sapremo poi mantenere la promessa di un’esperienza di valore.
Per finire due suggerimenti su dove andare ed il perché
Difficile per me scegliere una delle nostre strutture, le visito tutte ogni settimana e ciascuna mi offre emozioni diverse, ma per seguire il mood delle stagioni mi sento di accompagnarvi a CastelGiocondo, dove i colori dell’autunno si fanno più intensi, dove il mosto nell’aria inebria l’intera zona e dove, il nostro fantastico borgo medievale, saprà offrivi il giusto calore per ritemprarvi e farvi ripartire più sereni…teniamo molto al benessere dei nostri ospiti!
Altra struttura che personalmente amo molto è la Tenuta dell’Argentiera, un sano tocco di modernità abbinato ad un ottimo vino e ad una bella esperienza di visita, a coronamento del tutto il mare con le sue note che, anche in autunno, non perde mai il suo fascino.
