Erica Liverani, 36 anni, è la vincitrice della quinta edizione di MasterChefItalia, il talent culinario più popolare di sempre. Fisioterapista della provincia di Ravenna, è riuscita a sbaragliare tutti i concorrenti aggiudicandosi il gradino del podio più alto. Fin da piccola la cucina è sempre stata una costante della sua vita, una passione che le è stata trasmessa dalla sua famiglia. La vittoria a MasterChef le ha valso la pubblicazione del suo primo libro A piccoli passi –la mia cucina stagionale, un manuale enogastronomico per imparare a cucinare secondo gli ingredienti di stagione, edito da Baldini & Castoldi. Attualmente è impegnata in showcooking in giro per l’Italia e grazie alla viralità dei video realizzati insieme alla figlia Emma, Erica ha raggiunto un grande successo sui social ed è oggi uno dei volti di Detto fatto sulla Rai.
Ciao Erica, da fiseoterapista a star del web in cucina, da dove nasce questa tua passione?
Nasce sin da piccola, i miei primi ricordi sono quelli di me bambina che in cucina osservavo la nonna o la mamma preparare il ragù o le tagliatelle. Ho sempre avuto le mani in pasta, come si suol dire, e cucinare per me è soddisfazione, sto bene dietro ai fornelli al punto che questa passione è diventata il lavoro per il quale ho cambiato radicalmente la mia vita.
Sono stati due tuoi cari amici, Giovanni e Manuel, ad iscriverti a MasterChef, come mai?
Era un momento particolare della mia vita, e quasi anche per gioco e a mia insaputa, mi hanno iscritta ai provini. È stato un loro modo per farmi capire che dovevo finalmente fare quello che mi faceva stare veramente bene e mi hanno offerto questa fantastica possibilità.
Hai vinto la V edizione di Masterchef, cosa hai provato quando Carlo Cracco ha pronunciato il tuo nome?
Un’emozione unica, non c’è bisogno neanche di dirlo e non si riesce a spiegare con altre parole. Sono quei momenti in cui, oltre alla vittoria, realizzi che la tua vita sta per cambiare e ti passano per la testa mille pensieri, che è difficile riuscire a esprimere veramente cosa si prova in quell’istante. Ho solo pensato a questo e a mia figlia Emma, che allora era piccolissima.
Con quale giudice avevi più feeling?
Dal montaggio che è stato fatto in occasione della messa in onda, sicuramente con lo Chef Cannavacciuolo è emerso un feeling maggiore, ma ci tengo sempre a precisare che, nonostante quello che è emerso in tv, i giudici hanno avuto sempre un atteggiamento corretto e imparziale con tutti. Quando c’era da sgridare, sgridavano e nessuno lo ha visto, ma lo Chef Cannavacciuolo ha ripreso anche me quando ce n’è stato bisogno.
Alla fine Masterchef ti ha cambiato la vita?
Sì certo, come dicevo Masterchef, anche al di là della vittoria, la vita la cambia, se fai quest’esperienza per amore della cucina. Tanti miei colleghi, anche di altre edizioni, non hanno vinto ma ora vivono lavorando nel settore. Io, ad esempio, non mi sono mai fatta condizionare molto dalle telecamere e a volte mi chiedo se magari in certe occasioni avrei dovuto contenere meglio le mie emozioni, ma ho vissuto questo percorso dedicandomi totalmente alla cucina e al raggiungimento dell’obiettivo.
Hai anche scritto un libro: “A piccoli passi – La mia cucina stagionale”, ci racconti qualcosa?
Il libro è stato un bellissimo modo per raccontarmi al pubblico e soprattutto approfondire la mia idea di cucina, quella buona, che rispetta la natura e gli ingredienti, che sa di casa e amore. L’ho chiamato così proprio perché mi sono avvicinata alla cucina poco a poco, imparando qualcosa di nuovo ogni giorno, con tanto impegno. Ho pensato a questo libro come una passeggiata nella natura, proponendo oltre 120 ricette e suggerimenti per goderne e gustarne pienamente i sapori e i profumi, mese per mese, stagione dopo stagione.
Con le tue sorelle, Claudia e Romina, hai aperto la gastronomia Raflò, cosa significa e perchè non un ristorante come hanno fatto spesso suoi “colleghi masterchef”?
Raflò è il soprannome della mia famiglia. In Romagna è tipico indicare e legare i cognomi delle famiglie degli agricoltori, come la mia, a dei nomignoli di cui non sappiamo neanche bene il significato, è sempre stato così e basta. Ovvio che per me e le mie sorelle, Raflò vuol dire anche anche il rispetto per la natura, sacrificio e condivisione. Famiglia e terra sono il nostro marchio di fabbrica. Ho preferito la gastronomia perché avere un ristorante richiede studi e competenze che ancora non mi appartengono, bisogna essere sempre realisti e coerenti con se stessi. Infatti, volevo creare qualcosa che rispecchiasse la mia idea di cucina. Sono una mamma e prima di tutto mi sono messa nei panni di una consumatrice e di una donna che vive come me. Siamo donne pratiche, con le giornate incasinate, molte di noi non riescono a stare dietro ai fornelli come vorrebbero e quindi qui arriviamo noi in soccorso con Raflò. Offriamo piatti della tradizione, rigorosamente stagionali, per far sentire subito a casa il cliente.
Con tua figlia Emma che sui social è diventata a sua volta una star, hai girato diversi video in cui cucinate insieme, ci racconti come sono nati?
Sono nati per gioco, credo che sia importante avvicinare i bambini alla cucina anche giocando, soprattutto quando magari non vogliono mangiare delle determinate cose come le verdure. Credo, inoltre, che condividere una propria passione con un figlio contribuisca a rafforzare il legame.
Una curiosità, quanto si diverte Emma in video, sembra sentirsi completamente a suo agio
Si diverte tanto, ora sta crescendo quindi a volte si vergogna e mi dice “Mamma non riprendermi”, ma tutto sommato non è ancora nella fase ribelle, se così possiamo dire. Mi assiste ed è anche felice se ogni tanto la coinvolgo anche in qualche mio progetto perché per lei stare in cucina è fonte di grande entusiasmo.
Ora hai creato “Le conserve di Erica”, ci racconti qualcosa in più di questo nuovo progetto e dove possiamo trovarle?
Sono una box di con 4 conserve di qualità e prodotti eccellenti nata da un lungo lavoro di ricerca degli ingredienti per ottenere un risultato di prima scelta. Molto più di una conserva: 4 ricette uniche e speciali, da poter unire alle preparazioni per dare un tocco magico. Abbiamo Le zucchine della signora Olga, ovvero una giardiniera di cipolla rossa e zucchine con capperi, La gelatina di cotogna di Valeria Raciti, fatta quindi di mele cotogne; La mela cotogna spalmabile di Devis, cioè frutta spalmabile di mele cotogne con zucchero di canna e Il cocomero bianco caramellato della zia Rosella, cocomero caramellato spalmabile. Le trovate tutte qui: Erica Liverani – Ti regalo una ricetta – Mipiace.shop! Sono molto orgogliosa di questo progetto, è un modo per far assaggiare a tutti un po’ della mia cucina e dei miei amici e colleghi!