Famiglia Olivini, cantina che da oltre cinquant’anni produce vini nel territorio, votato al Lugana, a sud del Lago di Garda, ha dato vita a un nuovo vino bianco che va ad ampliare una già variegata proposta: Explorer.

Il vino Explorer nasce dalla volontà di esaltare le qualità dell’Incrocio Manzoni 6.0.13, un vitigno particolare che cresce negli unici terreni a terrazzamento dell’azienda, e le peculiarità del Trebbiano di Lugana, uva coltivata in terreni argillosi. L’Incrocio Manzoni si è dimostrato un vitigno dall’innata ripetibilità qualitativa, e proprio questa sua caratteristica è alla base di questo nuovo blend che sa esprimere le particolarità e il meglio di entrambe le uve impiegate.
Explorer, vinificato attraverso criomacerazione per estrarre al meglio gli aromi primari, viene affinato in acciaio e barrique (40%), cosicché gli aromi terziari possano evolversi al meglio. Il vino, frutto della vendemmia 2018, si esprime con un naso ricco, quasi aromatico, dal profilo balsamico fresco di salvia, completato da albicocca matura e frutta gialla in genere e sottofondo di pietra focaia. Alla bocca è secco con ottima acidità, con un incredibile volume e spessore che lo rendono infinitamente lungo e persistente.

L’etichetta fa da contraltare a un altro grande vino di Famiglia Olivini: il Notte a San Martino, un Benaco Bresciano IGT Merlot. Al posto della luna ha trovato spazio un sole dorato e il nero della notte ha lasciato spazio al bianco, tutto da esplorare.

«La scelta di vinificare e utilizzare l’Incrocio Manzoni per creare Explorer – spiega l’enologo Antonio Crescini – deriva dalla consapevolezza dell’alto livello qualitativo di queste uve provenienti da vigne di ormai dieci anni. Precedentemente venivano vinificate per tagliare il Lugana, ma data la quota di taglio irrisoria, si perdevano quasi completamente».

A proposito di Famiglia Olivini
La storia della cantina Famiglia Olivini prende vita dalla passione di un imprenditore bresciano per la campagna. Era il 1970 quando tutto ebbe inizio e quello che un tempo era forse solo un hobby oggi, grazie al passaggio di consegne ai nipoti nel 1999, è un progetto in continua crescita ed evoluzione. Giorgio, Giordana e Giovanni, i nipoti, scelgono quotidianamente di condividere un legame che i genitori Graziella e Giulio da anni sentono per questa terra. Una passione sincera, la stessa che la famiglia ripone per l’attività siderurgica, per un patrimonio trasmesso dai nonni.
Il percorso dell’azienda si lega a quello professionale dell’enologo Antonio Crescini che da oltre vent’anni segue l’attività in vigna e la produzione in cantina. Produzione che è diversificata nei Lugana Doc (che comprende il metodo classico), Chiaretto, rosé e vini rossi. La gamma si completa con tre grappe e un olio.

Titti Casiello

Assunta Casiello

Persa negli effluvi nobili del vino da quando la maggiore età glielo ha consentito, curiosa di tutto ciò che è nuovo e che si può e si deve conoscere nella vita. Classe '84, ha speso gli ultimi anni...

Leave a comment

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.