Le eccedenze alimentari diventano una risorsa grazie a Food for Soul. Il progetto, nato nel 2015, antispreco e solidale per offrire pasti di qualità alle persone più sfortunate, utilizzando il cibo rimasto invenduto nei supermercati e nei ristoranti –per pasti sani e nutrienti in spazi conviviali a persone che si trovano in condizioni di vulnerabilità sociale, tra cui senza tetto, rifugiati e persone isolate della comunità, creando Refettori e Social Tables.

L’iniziativa solidale sposa l’alta cucina per offrire pasti di qualità alle persone più sfortunate, utilizzando il cibo rimasto invenduto nei supermercati e nei ristoranti. Insomma, ricette gourmet pensate per chi è in difficoltà economica

Cucinare è un atto d’amore verso sé stessi e verso gli altri.

Questo il messaggio, lanciato durante la cena di gala di mercoledì 5 febbraio che si è tenuta nella splendida cornice di Eataly, all’interno del World Trade Center, dallo chef pluristellato Massimo Bottura dell’Osteria francescana di Modena.

Le eccedenze alimentari diventano una risorsa grazie a Food for Soul. Il progetto, nato nel 2015, antispreco e solidale per offrire pasti di qualità alle persone più sfortunate, utilizzando il cibo rimasto invenduto nei supermercati e nei ristoranti –per pasti sani e nutrienti in spazi conviviali a persone che si trovano in condizioni di vulnerabilità sociale, tra cui senza tetto, rifugiati e persone isolate della comunità, creando Refettori e Social Tables.

Durante il primo Barolo & Barbaresco World Opening, organizzato dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, la stella della cucina internazionale, ha annunciato che il “Refettorio americano” avrà sede ad Harlem per incrementare il progetto che dal 2015 aspira ad “assicurare il rispetto dei bisogni fondamentali, aumentare il benessere e accelerare le opportunità di mobilità sociale e crescita economica attraverso partnership, progetti e corsi di formazione professionale”.

A oggi sono stati aperti quattro Refettori (Milano, Parigi, Londra e Napoli) e tre Social Tables in tutto il mondo, con 200 tonnellate di cibo recuperato, 80 mila persone servite e 15 mila volontari.

Il servizio – rammentato Bottura – è svolto da coloro che si sentono di poter contribuire con ciò che hanno. Attraverso il valore dell’ospitalità promuoviamo l’interazione e l’empatia umana. Collaborando con organizzazioni locali, produttori, artisti e architetti recuperiamo spazi poco valorizzati e li trasformiamo in luoghi stimolanti, aperti alla comunità dal lunedì al venerdì, dove accogliamo persone in situazione di vulnerabilità sociale.Il nostro obiettivo è quello di creare spazi ed offrire esperienze che possano avere un impatto reale sulle nostre comunità, rendendole più resilienti, aprendo opportunità di crescita economica e rendendo il nostro sistema alimentare più salutare ed equo”.

L’iniziativa solidale sposa l’alta cucina per offrire pasti di qualità alle persone più sfortunate, utilizzando il cibo rimasto invenduto nei supermercati e nei ristoranti. Insomma, ricette gourmet pensate per chi è in difficoltà economica.

Cucinare è un atto d’amore verso sé stessi e verso gli altri.

Articolo originale www.lavocedinewyork.com

Redazione Foodmakers

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