È simbolo di una popolare American Breakfast, ma viene chiamato FRENCH TOAST… Perché ? È davvero francese?
Le origini di questa delizia potrebbero sorprendere.
È un luogo comune pensare che la ricetta del French Toast sia stata sviluppata in Francia. È vero che la cucina francese viene elogiata sin dal regno di Luigi XIV, tuttavia
la storia del “French Toast” risale a secoli prima. La prima ricetta, che assomiglia al French Toast, è apparsa in un libro di cucina del IV secolo d.C. proveniente dall’Impero Romano: De re coquinaria(L’arte della cucina), più comunemente chiamato Apicius da Marco Gavio Apicio. Sicuramente può essere considerato uno dei più antichi libri di cucina registrati nella storia e contiene una ricetta simile al moderno French Toast.
Nelle istruzioni di questo piatto dolce viene spiegato di “tagliare a fette il pane bianco, di rimuovere la crosta e spezzarlo in pezzi piuttosto grandi”, quindi “immergerlo nel latte e nell’uovo sbattuto, friggerlo nell’olio, ricoprirlo di miele e servire”.
Mentre i Romani possono essere considerati i creatori del toast francese, altre culture hanno sviluppato le proprie versioni del piatto, con nomi originali.
In Germania, nel XIV secolo, le persone preparavano “arme ritter”(“poveri cavalieri”) immergendo il pane a fette nel latte e nelle uova e friggendolo nel burro.
Più o meno nello stesso periodo, i francesi iniziarono a preparare il “pain perdu”(“pane perduto”) immergendo il pane raffermo (da cui deriva “perso”) in un composto di uova e latte, quindi friggendolo. Nel 1660, il termine “French toast” apparve in un libro di cucina inglese chiamato “The Accomplisht Cook”, la ricetta richiedeva di immergere il pane in un mix di vino, zucchero e succo d’arancia, molto diverso dalla odierna preparazione americana.
Quindi, come ha fatto ad ottenere il nome “French toast”?
Una spiegazione popolare, tramandata di famiglia in famiglia, afferma che questo nome ha avuto origine nelle colonie americane nel 1724. La storia narra che un locandiere di nome Joseph French replicò una ricetta per il pane immerso in uova e latte e poi fritto. Diede al piatto il suo nome, ma dimenticò di aggiungere un apostrofo per definirne l’appartenenza (“French’s toast”) e divenne il “French toast”; il resto è storia moderna.
Che lo chiamiate French toast, pain perdu o con un altro nome, questo pane dolce è una colazione speciale che potete concedervi anche per la facile preparazione.
Ingredienti per 4 persone
3 uova grandi
2 tazze di latte
2 cucchiaini di vaniglia (non includere se si prepara il French toast salato)
1 pizzico di sale
8 fette di pane
2 cucchiai di burro
Guarnizioni (sciroppo, panna montata, frutta e bacon sono i preferiti)
Preparazione
Mescolare in una ciotola le uova, il latte, la vaniglia (non includerla qualora si preparasse un French toast salato)
1 pizzico di sale
Riscaldare una padella o una piastra lasciando sciogliere il burro. Immergere le fette di pane nella pastella e cuocerlo a fuoco medio finché non diventa dorato e croccante, quindi lo si gira per cuocerlo dall’altro lato.
Servire caldo e guarnire con i condimenti preferiti: frutta, marmellate, burro di noci e spezie.
Cambiando i condimenti, questa ricetta si presta ad essere gustata anche in momenti diversi della giornata. Dipenderà molto dai gusti personali e dalle abitudini.
Negli Stati Uniti, solitamente persone mangiano il French toast con una combinazione di burro, sciroppo d’acero e zucchero a velo. A Hong Kong, le persone riempiono il loro French toast con burro di arachidi e versano sopra un filo di latte condensato.
Gli inglesi amano un tocco salato chiamato “eggybread”, che viene spesso servito con bacon, prosciutto o salsiccia. E in Nuova Zelanda, combinano salato e dolce, mettendo banane, bacon e sciroppo d’oro sul loro French toast.
La mia personale preparazione si limita all’aggiunta di squisiti frutti rossi: mirtilli, more, fragole che deliziano il palato e apportano le giuste vitamine. Basta non esagerare con la dose di burro in padella. Godetevi un po’ di questa deliziosa ricetta e lasciate che la sua dolce semplicità vi strappi un sorriso. Bon appétit!