Abbiamo intervistato la professoressa Laura Gasco, che interverrà all’interno del Festival, a proposito delle opportunità offerte dalla farina di grillo in ambito alimentare.

Sanremo non è solo Festival della canzone. Dal 6 all’8 dicembre prossimi Villa Nobel ospiterà la prima edizione di Health and Food Festival: il cibo del benessere, evento ideato da 

Gianfranco Trapani (medico pediatra, scrittore, esperto in Nutrizione e Medicina Integrata) dedicato ad approfondire la connessione – evidentemente strettissima – tra alimentazione e salute.

Viviamo più a lungo, dovremmo pensare fin da giovani o, meglio ancora, fin da bambini, a nutrirci al meglio per essere longevi e in salute. Durante la tre giorni sono previsti incontri con professionisti del benessere (nutrizionisti, medici e chef) che condivideranno consigli pratici e approfondimenti scientifici sull’importanza di una dieta equilibrata e rispettosa dell’ambiente,oltre a show cooking, laboratori e degustazioni.

Il cartellone del Festival propone anche spazi dedicati alla cultura e allo spettacolo come eventi per famiglie, incontri letterari e percorsi didattici. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito, eccetto dove indicato nel programma disponibile qui https://www.instagram.com/foodfestivalsanremo/

Villa Nobel – Sanremo

Il 7 dicembre alle 15 a Villa Nobel (una curiosità: questa è stata l’ultima dimora del celebre industriale, chimico e filantropo svedese Alfred Nobel, che qui ha svolto un’intensa attività di ricerca) si terrà un incontro sui “Cibi del futuro” tenuto da Laura Gasco, Professoressa ordinaria del Dipartimento diScienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studidi Torino.

Durante l’incontro verranno affrontate le possibilità e i limiti della farina di insetto, ed è proprio su queste tematiche che l’abbiamo intervistata.

Prof.ssa Laura Gasco – Ph Laura Polli

Intervista a Laura Gasco: la farina di grillo, opportunità e prospettive

Parliamo di farine di insetto. Sono cibi del futuro o già del presente?

Le farine di insetto rappresentano un argomento sempre più attuale, frutto di un’innovazione alimentare che sta trovando spazio sia nel dibattito pubblico sia nelle abitudini di consumo. Possiamo dire che sono cibi del futuro, ma anche già del presente. In molti Paesi, infatti, gli insetti sono parte integrante della dieta quotidiana da secoli. Questa pratica si chiama entomofagia. Ora, grazie alle crescenti preoccupazioni ambientali e all’aumento della popolazione mondiale, stanno emergendo come una soluzione concreta e sostenibile per l’Occidente. Dal punto di vista nutrizionale, le farine di insetto offrono un profilo eccellente: sono ricche di proteine di alta qualità, vitamine e minerali. L’industria alimentare ha già iniziato a integrare questi ingredienti in diversi prodotti, come snack proteici, biscotti e persino pasta. È notizia recente di un panettone a base d farina di grilli e grilli caramellati! Anche se il consumo di insetti è ancora legato a un certo scetticismo culturale, soprattutto nei Paesi occidentali, l’interesse sta crescendo rapidamente, sostenuto da campagne di sensibilizzazione e regolamentazioni che ne garantiscono la sicurezza alimentare.

In sintesi?

In sintesi, le farine di insetto non sono più solo una visione futuristica, ma una realtà che sta prendendo piede. L’adozione su larga scala dipenderà dalla capacità di superare barriere culturali e di comunicare i loro benefici ambientali e nutrizionali.

Quali sono i pregiudizi più grandi che gli italiani hanno sugli alimenti prodotti con farine di insetto?

I pregiudizi derivano principalmente da due fattori: il disgusto culturale e la percezione di insicurezza alimentare. Innanzitutto, c’è una radicata resistenza culturale. Gli insetti, nella tradizione gastronomica italiana, sono associati a qualcosa di sporco o inadatto al consumo umano. Questo porta a un istintivo rifiuto, amplificato dall’idea che mangiare insetti sia “esotico” o lontano dalla nostra cultura culinaria, che invece valorizza ingredienti freschi e di altissima qualità. C’è chi li considera alimenti “poveri” o adatti solo a contesti di emergenza. Questo stereotipo è alimentato dalla convinzione che gli insetti siano una soluzione estrema, quando in realtà rappresentano un’opzione sostenibile e nutrizionalmente ricca, nonché una scelta innovativa per affrontare le sfide ambientali e alimentari globali. Un altro pregiudizio riguarda la sicurezza alimentare. Molti pensano che gli alimenti a base di farine di insetto non siano sicuri o controllati a sufficienza. In realtà, questi prodotti sono sottoposti a rigidi standard di qualità e sicurezza, sia a livello europeo che nazionale, ma c’è ancora poca informazione in merito. La produzione di prodotti a fase di insetti è regolamentata a livello europeo dalla legislazione sui nuovi alimenti (reg. 2015/2283). L’iter di valutazione è gestito dall’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare). Il dossier da presentare richiede precise informazioni su processo di produzione, composizione, specifiche e usi proposti. I richiedenti devono inoltre fornire informazioni sul consumo previsto per l’alimento, sulla storia del suo utilizzo e dati circa la sua sicurezza tra cui il modo in cui l’organismo elabora l’alimento, la sua tossicologia, aspetti nutrizionali e potenziali allergeni.

Come si superano questi pregiudizi?

Serve un’adeguata informazione, educazione alimentare e, soprattutto, la normalizzazione di questi prodotti nei mercati e nelle cucine italiane.

Quali vantaggi potrebbe dare un loro utilizzo più diffuso di quello attuale?

I vantaggi sarebbero numerosi, sia dal punto di vista ambientale che nutrizionale ed economico.

Sul piano ambientale, la produzione di farine di insetto è estremamente sostenibile. Gli insetti richiedono poche risorse in termini di acqua e terreno utilizzato per il loro allevamento, hanno inoltre una emissione minima di gas serra. Dal punto di vista nutrizionale, come già detto le farine di insetto sono una fonte eccellente di proteine di alta qualità, offrendo un’alternativa salutare agli ingredienti tradizionali. Anche l’aspetto economico è rilevante. L’allevamento di insetti è altamente efficiente. Infine, c’è un potenziale educativo e culturale. Promuovendo questi prodotti si può sensibilizzare la popolazione verso un consumo più consapevole e sostenibile, spingendo verso un cambiamento nelle abitudini alimentari che potrebbe avere effetti positivi su scala globale.

La farina di grillo è sicura?

I prodotti a base di farina di grillo sono assolutamente sicuri. Gli insetti destinati al consumo umano sono allevati in ambienti controllati e seguono rigidi standard igienico-sanitari. Dovremmo riconoscere i vantaggi concreti che questi alimenti possono offrire per la nostra salute e per il pianeta.

Francesca Binfarè

Francesca Binfarè

Giornalista e assaggiatrice curiosa, scrivo da sempre e parlo tanto, anche in radio dal 1989. Mi sono laureata in Scienze Politiche ascoltando gli Oasis, ho vissuto a Dublino accompagnata dagli U2 e dalla...