Il gusto dell’estate a Milano… en plein air

Con l’arrivo della bella stagione, si moltiplicano le occasioni per trascorrere del tempo all’aperto anche in città. A Milano, i locali firmati Dorrego Company invitano i propri clienti a vivere esperienze di gusto en plein air, ampliando i propri spazi e affacciandosi sulla città con dehor che annullano la distinzione tra interno ed esterno, ma senza rinunciare al senso di esclusività raccolta che caratterizza le location del brand.

Living Milano: il lusso del bello (e del buono) dalla colazione al dopocena

Dalla colazione al dopocena, Living Milano è un elegante salotto (aperto dalle 8.00 alle 2.00), pensato per proporre agli ospiti momenti piacevoli, in pieno stile milanese e con tutta l’esclusività e l’attenzione per i dettagli che caratterizza i format della Dorrego Company.

Nato nel 2003 come Living Liqueurs&Delights, è stato il primo Design&Vodka Bar di Milano (con quasi 100 etichette di vodka provenienti da tutto il mondo), oggi il Living Milano è un locale in cui sostare a qualsiasi ora del giorno, per gustare le “Coccole del mattino” a colazione (dalla caffetteria classica o “creativa” ai croissant e alla piccola pasticceria internazionale, fino alle yogurt bowl, ai frullati energizzanti, alle centrifughe naturali e alle uova in diverse varianti) o godersi un pranzo “Come a casa” (scegliendo tra le ricette più iconiche del Bel Paese come gli spaghetti al pomodoro, la cacio e pepe o il risotto alla milanese). Per stare leggeri si può scegliere tra un pokè, un’insalata o uno dei piatti proposti nella sezione “Tartare, carpacci e piatti freddi”, mentre per chi ha poco tempo c’è una lista di sandwiches e tranci di pizze e focacce. Chi arriva dopo le 17.00 può scegliere tra una selezione di “Stuzzicaliving”, finger food pensati per accompagnare un drink a scelta tra cocktail “classici della Milano da bere”, “signature” creati in esclusiva da mixologist del locale, “evergreen anni ‘90” e “virgin” analcolici. Infine per i golosi non manca una lista di “Peccati di gola” fatti in casa (dal tiramisù al tortino al cioccolato, dal carpaccio d’ananas flambé al Gran Marnier, fino al gelato con panna e fragole e alle torte della casa).

L’ambiente è studiato nei minimi dettagli per creare un’atmosfera rilassante e confortevole, dinamica e e viva sia all’interno (di cui è protagonista il bancone bar rivestito con listelli di marmo Nero Marquina a sezione diamantata, che fa da cerniera tra le due sale dedicate alla parte del lounge, con pareti decorate da boiserie in legno, ampie sedute dalle linee avvolgenti e retrò, rivestite in seta con motivi orientali) sia all’esterno, dove il fascino elegante del locale prosegue in un ampio dehor con tavoli dalle linee snelle e morbide sedute, in cui trascorrere del tempo piacevole in un contesto informale, godendosi la splendida vista dell’Arco della Pace e di Parco Sempione.

Pisco Milano: il gusto del mare, dove il mare non c’è

A pochi passi dal Living c’è Pisco Milano, un ristorante di pesce aperto nel 2012, che con il suo ambiente caldo, intimo e accogliente, che ricorda quello di trattoria tipica della costiera amalfitana, riesce a trasportare l’ospite “altrove”, facendogli gustare il meglio della cucina di mare e dimenticare il caos della città. L’interno del locale è frutto di un progetto architettonico pensato per rispettare gli spazi e gli elementi strutturali originali dell’edificio, impreziosendo con un mix di elementi vintage che parlano di un’altra epoca e richiamano l’originalità della tradizione, ma che al tempo stesso si sposano perfettamente con il tentativo di creare un ambiente “giovane”, accogliente e accattivante, in cui è piacevole trattenersi (dalle ceramiche di Vietri colorate alle lampade ricavate da nasse originali per aragoste, dalle fotografie i bianco e nero alle pareti, alle lavagne decorate a gessetto con disegni e aforismi sul mare).

Ma con la bella stagione, la dimensione avvolgente e calorosa degli interni di Pisco, si apre sull’esterno e si amplia grazie allo splendido dehor circondato da piante aromatiche che il locale mette a disposizione dei clienti che gradiscono cenare en plein air e gustare all’ombra dell’Arco della Pace qualcuna delle ricette gustose, leggere e stagionali pensate dagli chef Diego Macchi e Davide Stroppolo: dalla selezione di tartare e ceviche (in cui eccellenze del pescato mediterraneo si fondono con suggestioni esotiche come salsa di mango, olio al coriandolo, anacardi tostati, ma anche creme fraiche, pasta kataifi e caviale siberiano) ai piatti “cucinati” in linea con i gusti e le tradizioni culinarie italiane (dalle Acciughe del Cantabrico con crostini di pane e burro alle Linguine all’astice e agli Spaghetti con vongole veraci e bottarga di muggine, ai Quadrucci con moscardini all’amatriciana e pecorino e alla Pappa al pomodoro con merluzzo mantecato), ma che non rinunciano a qualche divagazione esotica (come l’uso di condimenti come la salsa chimichurri o la mayo wasabi e la finitura con mais rocoto, caviale siberiano e burro della Normandia), rendendo evidente l’intento di rinnovare la classici cucina di pesce in stile occidentale con un tocco originale e con un’attenzione particolare alla stagionalità degli ingredienti (soprattutto vegetali) che mutano anche all’intero o di piatti evergreen sempre presenti in carta.

Flores Cócteles Arena

Inaugurato lo scorso 9 maggio 2024, il Flores Cócteles di viale Elvezia 4 è uno dei locali pensati dalla Dorrego Company per portare avanti un progetto d’intrattenimento basato sull’autentica cultura argentina di un’altra epoca: quella di inizio Novecento, in cui il piacere dell’alcol e il fascino del tango erano qualcosa di peccaminoso e proibito, un lusso privilegiato da vivere di nascosto, al calare della notte, nelle pensioni o nei postriboli di Buenos Aires, animati da un desiderio irresistibile di vitalità e bellezza. Oggi quelle suggestioni rivivono in un luogo pensato non solo come meta per il “buon bere” miscelato (in cui godere il meglio della mixology classica internazionale e alcuni twist sperimentali), ma soprattutto come spazio in cui vivere un’esperienza, immergendosi nella vera e autentica atmosfera degli speakeasy latini degli inizi del secolo scorso, in cui vivere situazioni magiche e raffinate, lasciandosi trasportare da suggestioni esotiche e sensuali, in un viaggio multisensoriale.

Proprio come avviene nella sede del Porteño Prohibido di via Macedonio Melloni, il nuovo Flores Cócteles si trova in diretta corrispondenza con il ristorante El Porteño Arena, con il quale condivide non solo l’ambientazione suggestiva data dagli arredi originali di Buenos Aires, ma anche l’apertura sullo spazio esterno, con cui comunica senza soluzione di continuità grazie alle grandi finestre ad arco, che rendono lo spazio meno “prohibido”, senza nulla togliere al fascino della location.

El Porteño Gourmet, una finestra sul Centro storico

Inaugurato a dicembre 2019, El Porteño Gourmet è uno dei ristoranti e locali con cui la Dorrego Company, ha voluto portare in Europa il vero spirito argentino, sia in termini di offerta enogastronomica sia per quanto riguarda i layout architettonici e l’atmosfera degli ambienti. Rispetto alle realtà omonime del brand, con cui condivide l’autenticità della proposta e la qualità della materia prima, El Porteño Gourmet si caratterizza per una maggiore ricercatezza del menù e del servizio, coerente con la collocazione nel pieno Centro della Metropoli milanese, dove il pubblico è sempre più esigente.

Il menù firmato da chef Matteo Torretta esprime la volontà di fondere la cultura gastronomica italiana con la tradizione argentina, facendole convivere in piatti al di fuori di qualsiasi stereotipo: dalle Empanadas (preparate al momento direttamente dallo chef, anche in versione tricolore, come quella al ristretto di faraona e tartufo, scarola ripassata e provola o ossobuco con salsa allo zafferano) al Tomahawk di vitello alla milanese (una costoletta a tutti gli effetti, impanata nel pangrattato, fritta nel burro chiarificato e servita su un bouquet di rosmarino affumicato, accompagnata da una quenelle di purè allo zafferano) fino al Tiramisù “al bicchiere” (una gelatina al caffè con polvere di savoiardi, ganache al mascarpone montata con dulce de leche, completato al tavolo con una spuma sifonata allo zabaione, preparato non con il Marsala bensì con il Legui, un amaro alle erbe dedicato a Ireneo Leguisamo, un giocatore di polo divenuto leggenda in Argentina) e il gelato, preparato direttamente dallo chef, servito al tavolo con il carrito (carrello) e completato davanti al cliente con varie guarnizioni e topping (dai pop corn caramellati al cioccolato), che cambiano periodicamente e ogni volta diventano protagoniste di un momento conviviale e divertente.

Con l’arrivo della stagione calda, la carta del Porteño Gourmet si discosta dall’esclusività della tradizionale parrilla argentina e si alleggerisce con piatti a base di pesce, come il Pacchero del Mar (paccheri mantecati con ristretto di polpo arrosto, olive, capperi e salsa chimichurri), il Tonno Wow (panzanella di tonno rosso con ristretto di pomodoro mantecato con amaro Legui, limone e germogli) e il Pulpo a la parrilla (polpo arrosto con crema di patate mantecata con purea di olive verdi e nere e chips croccanti); ma anche con piatti vegetariani come la Nuestra Provoleta (provola fusa in padella con battuto di spinaci, uovo fritto fondente e tartufo), o completamente vegani come il Mosaico Veg (con avocado leggermente piccante con cetrioli e profumo di lime) e l’insalata Estiva (trilogia di pomodori in varie consistenza con baby basilico).

In più, per celebrare l’estate, il fascino unico e d’antan frutto di un’attenta scelta di arredi, elementi decorativi autentici e materiali originali (molti dei quali di recupero: dalle credenze alle collezioni di ceramiche acquistate nei mercatini, fino al parquet importato direttamente da Oltreoceano e alle cementine autentiche ispirate alle maioliche spagnole di epoca coloniale) trova modo di riflettersi anche all’esterno del ristorante, attraverso il piccolo dehor con un divano e alcuni tavolini affacciato su via Speronari. Un invito a godersi la vita en plein air, proprio come avviene nella Buenos Aires più autentica e suggestiva, dove la strada è il luogo in cui incontrarsi, fare musica, ballare, godere della compagnia reciproca e respirare l’anima della città.

Swiss Corner, una location d’eccellenza nel cuore di Milano

Swiss Corner è l’innovativo spazio gestito dalla Camera di Commercio Svizzera che si aggiunge al Centro Congressi Spazio Eventi al terzo piano del Centro Svizzero, nello stesso edificio affacciato su via Palestro e Piazza Cavour. La location (con oltre 200 mq di superfici espositive tra vetrine, lightboxes e ledwall) è pensata per essere uno spazio multifunzionale, personalizzabile a 360° e quindi adatto per ospitare eventi espositivi, conferenze e presentazioni aziendali, incontri B2B, mostre, open days, temporary shop, degustazioni, nonché come piattaforma ideale per ogni attività di comunicazione e promozione.

Ma Swiss Corner vuole anche essere un locale aperto al pubblico, grazie alla presenza di un lounge – bistrot dall’atmosfera minimal chic che si affaccia sui Giardini Indro Montanelli, non solo grazie alle 7 vetrine che mettono in comunicazione l’interno con l’esterno, ma anche ai tavoli en plein air, che nella bella stagione creano un tutt’uno tra la location e il contesto urbano circostante.

Aperto tutti i giorni dalle 7:30 del mattino alle 2 di notte, il Bistrot di Swiss Corner offre un ampio ventaglio di scelta per qualsiasi ora del giorno, dalla colazione al dopocena.

Tutto il giorno fino alle 19.00 è possibile gustare la Caffetteria special (con la sua selezione di variazioni golose sull’espresso), le Coccole (dolci classici internazionali, dai Croissant agli American cookies, passando per il Pasticciotto alla crema e le Torte del giorno, più qualche concessione al salato con i Paninetti farciti), più una selezione di bibite e birre.

Chi vuole fermarsi per un pranzo veloce può scegliere tra una selezione di Piatti freddi (di terra e di mare), Pokè, Crêpes salate (dedicate a diverse città italiane, europee e d’Oltreoceano), ma anche dolci, che possono sostituire i Peccati di gola (dessert noti e apprezzati in tutto il mondo come Tiramisù, Cheesecake e Gelato con frutti di bosco). Ingannevole la lista dei Club not Club, che non include semplici sandwich bensì eccellenze italiane come la Pinsa romana variamente farcita, il Toast piccante con ‘nduja calabrese e rucola, più qualche concessione ai trend gastronomici importati dall’estero: Avocado toast salmone, Club sandwich e Club salmon.

Apprezzabile infine la presenza di una sezione del menù dedicata agli Special della settimana: piatti cucinati che variano settimanalmente in base all’estro dello chef e alla (micro)stagionalità degli ingredienti, spaziando tra grandi classici (come i Cannelloni, la Tagliata di pollo o la Burrata con insalata e pomodorini) e chicche regionali (come la Fregola sarda).

La sera (dalle 17.00) è dedicata al “buon bere”, con una drink list che include vini italiani (bianchi e rossi), Champagne e bollicine, Gin Tonic, distillati e i cocktail classici della “Milano da bere”, da accompagnare a una carta food che recupera l’offerta del mezzogiorno, arricchendola con l’informalità accattivante dei Swiss Bites: sfiziosi fingers al limite dello street food internazionale (gnocco fritto con prosciutto crudo e crescenza, alette di pollo piccanti con maionese al wasabi, french fries classiche cotte al forno, rösti toast con salsa rosa, triangoli croccanti di patate farciti con prosciutto e formaggio, mini finger di pollo con maionese al curry e miele).

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