Per gli abitanti di Napoli tutto è tradizione e rispetto dei rituali delle festività a cominciare dall’incontro con i parenti, la costruzione del presepe e le passeggiate per via Toledo guardando le vetrine addobbate.
Ma nei giorni cardine delle festività, la tradizione la si può ammirare nelle tavole imbandite.
I pranzi e cene tradizionali hanno alcuni piatti protagonisti ed i partenopei ancora oggi li ripropongono
Ma quali vini abbinare ai piatti tradizionali senza spendere un patrimonio?
Ecco le nostre proposte tutte Campane per la Vigilia e Natale sotto i 30 euro:
24 dicembre, la Vigilia
Solitamente la cena inizia con le irrinunciabili leccornie di pesce, tra pizzelle di baccalà, alici marinate ed insalata di rinforzo è un tripudio di sapori ed aromi e l’unico modo per accompagnare le tante varianti sono le bollicine che mettodo d’accordo tutti ed aprono degnamente un qualsivoglia banchetto.
Dorè Caprettone spumante brut millesimato, Sorrentino Vini. Da viti vulcaniche questo charmat lungo da vitigno caprettone è la sferzata di freschezza che riesce a sorreggere un antipasto importante. Perlage fine e buona persistenza accompagneranno con allegria l’alternarsi delle diverse sensazioni saporifere dei piatti.
Primo piatto, l’immancabile Spaghetto con le vongole veraci, sapido e con un intingolo succulento che solo una buona pasta di Gragnano può legare.
Abbinamento Vigna del vulcano 2020, Lacryma Christi del Vesuvio bianco doc, Cantine Villa Dora. Siamo ancora sul Vesuvio e ci restiamo perché questo vino non deve mancare quest’anno sulle tavole. Annata eccezionale per questo prodotto composto da 80% caprettone e 20% falanghina, sorso succoso, fresco e sapido ma con un corpo in grado di contrastare l’untuosità dello spaghetto. Una persistenza gustativa che vi farà amare questo abbinamento.
Secondo piatto, Baccalà alla puttanesca, antico ingrediente sulle tavole della vigilia da generazioni, il baccalà è stato il protagonista grazie alla capacità di poter essere conservato sotto sale nelle dispense e presentarsi al meglio nel banchetto dei giorni di festa.
Abbinamento Vigna Madre 2021 piedirosso Campi Flegrei doc, Cantine La Sibilla. Da un vulcano all’altro, siamo nei Campi Flegrei questo vino le cui viti sono cresciute su piedefranco rappresenta il miglior abbinamento per i piatti di pesce al pomodoro. Un rosso elegante, corpo medio e sorso avvolgente sono il perfetto accompagnamento.
In fine frutta secca, mostaccioli, roccocò e struffoli, i dolci della tradizione a chiudere la cena sono un tripudio di colori e sapori tra le morbidezze e la parti croccanti dei vari ingredienti che li compongono.
Passion 2020, colli di Salerno igt di Giuseppe Apicella, falanghina, ginestra, biancolella e fiano il passito made in costa d’Amalfi non può mancare per concludere dolcemente la serata prima della nascita di Gesù bambino ed il tradizionale scambio di doni.
25 dicembre il pranzo di Natale
Se la sera della vigilia siamo andati di magro (se così si può dire) a Natale non ci sono scuse per il lauto banchetto, i vini questa volta devono onorare l’opulenza degli ingredienti ma anche in questo caso non è necessario spendere capitali, giochiamo in casa con le eccellenze del territorio.
La Minestra Maritata, un irrinunciabile apertura nelle tavole partenopee, verdura del campo dalle più dolci alle più amare insaporite dal bollito di carni varie. Succulenza, grassezza ed aromaticità per la minestra di tradizione.
Abbinata a Libero 2017, falanghina del Sannio doc vendemmia tardiva di Fontanavecchia. Sorso avvolgente e morbido, buon tenore alcolico, un degno compagno di viaggio della sacra minestra.
Maccheroni al forno in ogni casa la propria ricetta, con i piselli o senza, con l’uovo sodo o senza la parola d’ordine è abbondanza.
Falerno del Massico rosso 2018, Villa Matilde Avallone. Non poteva mancare il vino degli antichi romani che da sempre è stato presente nei nostri banchetti, profumato di confettura e viole un tannino setoso ed un sorso che fa sentire la sua presenza senza mai essere invasivo.
Ruoto di carne al forno con patate, qui il finale si fa serio ed il piatto esige un vino strutturato
La loggia del Cavaliere Taurasi riserva 2015, Cavalier Pepe. Succoso e di gran corpo con una trama tannica in grado di pareggiare il gran piatto donando un finale piacevolmente speziato.
Dessert il Panettone, classico con scorzette o canditi, morbido e confortevole il dolce del Natale
Moscato spumante dolce Castel San Lorenzo doc, Chiara Morra perché il dolce esige un vino dolce leggero e brioso per concludere al meglio la festività prima di iniziare i giochi da tavolo e la tradizionale tombola Natalizia.
Una carrellata completa e soddisfacente almeno fino ai festeggiamenti del 31.