Esisterà ancora il cibo della tradizione,l’attenzione alla stagionalità degli alimenti, o prenderà sempre più piede la tecnologia applicata al settore agroalimentare ? 
 
Questo tema negli ultimi anni è diventato di grande attualità; in genere si è portati a credere che il cibo biologico, il cibo a km zero sia da contrapporre in assoluto alle moderne tecniche innovative; in realtà, l’obiettivo generale di chi si occupa di “future-food” è proprio quello  di integrare le due cose, per coniugare innovazione e sostenibilità.
 
Infatti  nell’ultimi anni il settore agroalimentare è continuamente chiamato lavorare sul tema dell’innovazione, soprattutto su sollecitazione dei consumatori che sono sempre più attenti a ciò che mangiano, privilegiando cibi sani e bio salvaguardando la tradizione, ma attenti non solo alla propria salute ma anche a quella dell’ambiente , con  occhio critico verso i sistemi di produzione di massa imposti dalle multinazionali.
 
Ma quali sono le tecnologie innovative più diffuse messe in campo nel settore alimentare?
Innanzitutto la digitalizzazione, ad iniziare dall’agricoltura, che sempre più spesso si avvale di sistemi innovativi; pensiamo ai sensori dei terreni, ai droni, ai satelliti  che  sono un valido aiuto e consentono di ottimizzare le risorse del terreno, e utilizzare solo il minimo indispensabile di fertilizzanti chimici, privilegiando quelli naturali. 
 
Un’agricoltura più “intelligente”, più mirata, che da una parte consente di eliminare sprechi grazie al controllo biotecnologico della produzione, e dall’altra pone attenzione anche alle tecniche innovative di trasformazione alimentare ( ad es. il confezionamento-distribuzione) e la progettazione ( il design) dell’alimento .
 
Tra le tecnologie associate al cibo importantissimi sono anche gli spazi web che il consumatore sempre più attento utilizza per avere informazioni sul cibo che mette sulla tavola, sempre più propenso ad acquistare anche il cibo online attraverso suoi brand di fiducia, che fanno recapitare a casa prodotti studiati e conosciuti nei dettagli grazie allo spazio della rete. 
 
E sì, perché la vera rivoluzione dell’utilizzo di tecnologie innovative associate al cibo è proprio quella di rendere sempre più ampi gli spazi di interazione tra i consumatori e la filiera. 
 
Cibo non solo da mangiare quindi, ma da vivere come esperienza e come strumento di condivisione grazie al supporto della tecnologia; quest’ultima non deve sostituire il prodotto ma renderlo migliore e più sicuro.
 

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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