Scopriamo alcuni comuni cilentani ricchi di sapori e tradizioni.
Il nome deriva dal greco Leukosia che significa “bianca”. Il primo tra tutti i colori che rappresenta la libertà, la purezza, la luce. Secondo un’antica leggenda, Leukosia fu una delle tre sirene che Ulisse incontrò durante il suo viaggio nell’Odissea omerica, sugli scogli della baia. Gli autori quali Licofrone, Strabone e Plinio il Vecchio ci raccontano che abitava qui e qui fu sepolta dopo che si gettò in mare.
Le sirene erano un enorme pericolo per i marinai, una forte tentazione a causa del loro canto ammaliatore. La dolcezza della loro voce era in realtà una seduzione ingannevole che faceva perdere il controllo delle imbarcazioni trascinando i naviganti verso la rovina, la sopraffazione e la morte.
Licosa è una frazione del comune di Castellabate, in provincia di Salerno. Sull’isola di punta Licosa sorge un grande faro di segnalazione e vi sono diverse testimonianze archeologiche tra cui, i resti semisommersi di un molo e di una villa romana.
Per gli appassionati di trekking a San Marco di Castellabate c’è un breve percorso che vi condurrà fino alla spiaggia più vicina, in un habitat incontaminato e nel cuore della macchia mediterranea. Durante il tragitto attraverserete un vigneto a picco sul mare “Il Colle del Corsicano” da cui potrete godere di un panorama mozzafiato, piccole fioriture inaspettate e scorci di cielo al tramonto.
Nell’area protetta di Santa Maria di Castellabate, tra Punta Licosa e Ogliastro Marina è pescata la Triglia Rossa di Licosa. Ha un colore rosso vivo sul dorso ed è soprannominata dai pescatori locali “triglia di scoglio” perchè di mare e non di fango. Particolarmente rinomata è la ricetta della triglia rossa alla pizzaiola, un piatto semplice e dal sapore delicato che viene preparato facendo soffriggere la triglia con olio extravergine di oliva e aglio tritato, pomodoro, prezzemolo e se gradite, l’aggiunta di peperoncino. Per esaltare il gusto di questa prelibatezza è suggerito l’abbinamento con un vino bianco come il Licosa, prodotto nella zona dall’azienda sopra citata, autentica espressione del Fiano del Cilento.
“Il mare, voce di una grandezza libera”.
Giuseppe Ungaretti
In questo borgo ci sono tante piccole case in pietra e vicoli stretti che vi porteranno alla scoperta di meravigliosi scorci paesaggistici, regalandovi una sensazione fuori dal tempo. Il centro storico è caratterizzato da resti di antichi edifici medievali che grazie ai suoi colori vi sentirete immersi in un clima pittoresco. Si tratta di un paese di pescatori che negli anni portano avanti le loro tradizioni con cura e dedizione continua; Un borgo che concilia cultura, bellezza e buon cibo. “Cantina Lamadè” è un ristorante specializzato nella rievocazione di ricette tipiche locali e punto di ritrovo per la conoscenza di altre realtà diffuse nel Cilento.
Nella frazione di Marina di Pisciotta si è sviluppato un turismo di nicchia con prodotti di eccellenza locale, come le alici di menaica. Perchè si chiamano così? Questo tipo di pesca prende il nome dalla sua particolare rete artigianale a maglie piccole, in grado di trattenere solo le alici più grandi. Si tratta di una pesca antica e sostenibile, il primo Presidio Slow Food della Campania.
Questa località viene soprannominata “la terrazza del Cilento” per l’ampiezza della sua estensione panoramica e la capacità di rendere il nostro sguardo stupefatto di fronte ad essa.
Possiamo ammirare la Piana del Sele, gli scavi archeologici di Paestum e tutto il golfo di Salerno, dalla baia di Agropoli alla costiera amalfitana, fino a vedere l’isola di Capri. Il borgo è ricco di maioliche dipinte a mano, frasi celebri sull’amore e raffigurazioni che lo richiamano, come una statua di due innamorati nella piazzetta centrale e un cartello che invita a baciarsi.
Un’interessante curiosità per chi non ha mai visitato questo borgo è conoscere la storia della preta ‘ncatenata. Si tratta di due macigni incastonati tra di loro che simboleggiano l’abbraccio di due giovani – Saul e Isabella – i quali, secondo la leggenda, si gettarono dalla rupe poichè, a causa di un contrasto familiare non riuscirono a coronare il loro amore.
L’economia di Trentinara si basa sull’agricoltura, sulla coltivazione di ulivi e vigneti. Le vigne dell’azienda Tredaniele si estendono in diverse località di Trentinara. Pietro, Gianni e Francesco Daniele sono i tre fratelli che gestiscono e portano avanti quest’attività imprenditoriale. La visita in loco prevede l’esplorazione della cantina, il racconto sulla nascita dell’azienda e la degustazione del vino.
La località è alquanto suggestiva e consente di vivere un’esperienza rigenerante, a contatto con la natura, in una cornice da paesaggio.
I produttori offrono l’opportunità di partecipare ad un aperitivo in vigna con prodotti tipici locali e buona musica, in un’atmosfera piacevole e rilassante. “Cilento & Tradizione” è un laboratorio artigianale e punto di attrazione per gli abitanti e i suoi ospiti che valorizza e custodisce la tradizione gastronomica locale, dai famosi fichi cilentani ai biscotti con le gocce di cioccolato.
Rossella Tanzola laureata in Organizzazione e Gestione del Patrimonio Culturale ed
Ambientale LM/76 all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Le mie più grandi passioni sono l’arte e la scrittura. Sposo la filosofia del turismo sostenibile e
responsabile: adoro muovermi a piedi, chiacchierare con gli abitanti e scoprire curiosità e segreti che solo loro sanno custodire. Sono una foodtrotter: amo degustare piatti tipici e condivido la diffusione di una corretta cultura legata a ciò che mangiamo e beviamo senza sovrastrutture. Aspirante pubblicista e attuale collaboratrice di Infocilento. I miei articoli consultabili su: www.ilchaos.com e www.infocilento.it