Un team di archeologi ha recentemente scoperto il vino più antico del mondo in una tomba romana a Carmona, in Spagna. Il liquido, datato intorno al I secolo d.C., è stato trovato all’interno di un’urna di vetro all’interno di una tomba sepolta da secoli.
La scoperta è stata resa possibile grazie ai lavori di ristrutturazione di una casa nella zona, che hanno portato alla luce il sito archeologico. Gli archeologi hanno trovato l’urna contenente circa 4,5 litri di un liquido rossastro, insieme a resti cremati e un anello d’oro.
La presenza del vino all’interno della tomba suggerisce che fosse destinato all’uso nel dopo-morte, probabilmente come offerta ai defunti. La tomba, nota come “Tomba del Vino”, è stata datata intorno al I secolo d.C. e contiene otto nicchie funerarie, sei delle quali contenevano urne. Due delle urne portavano i nomi dei defunti, “Hispanae” e “Senicio”, offrendo un’occasione unica per studiare le pratiche funerarie romane.
La composizione chimica del vino ha rivelato che si trattava di un vino bianco, con un pH simile a quello dell’acqua e contenenti elementi chimici simili a quelli attuali. La sua composizione è stata paragonata a quella dei vini sherry prodotti nella regione di Jerez, vicina a Carmona.
La scoperta del vino più antico del mondo offre una nuova prospettiva sulla storia del vino e sulla cultura romana. La sua preservazione è attribuibile alla sua conservazione all’interno di un’urna di vetro sigillata, che ha impedito l’evaporazione del liquido. Questo esempio di tecnica di conservazione è un’importante testimonianza delle abilità dei romani nel preservare i cibi e i liquidi.
La scoperta del vino più antico del mondo è un importante ritrovamento che apre nuove possibilità di ricerca sulla storia del vino e sulla cultura romana.