La storia di  Planeta  è un viaggio nel tempo e nello spazio, attraverso la Sicilia da ovest a est, nei cinque territori in cui oggi nascono i loro vini, i loro olii e i luoghi della loro ospitalità familiare. Un viaggio lungo il quale hanno scelto di tutelare l’unicità dell’ambiente, dei paesaggi e della cultura esplorando le caratteristiche dei terroir e dei vitigni, e valorizzando le specificità di ogni territorio

Abbiamo intervistato Francesca Planeta:

Qual è la storia di Planeta?

La nostra è la storia di un viaggio nel tempo e nello spazio, attraverso la Sicilia da ovest a est, nei cinque territori in cui oggi nascono i nostri vini, i nostri olii e i luoghi della nostra ospitalità familiare: Menfi, Vittoria, Noto, Etna e Capo Milazzo.

Lungo questo viaggio abbiamo scelto di tutelare l’unicità dell’ambiente, dei paesaggi e della cultura con lo stesso rispetto con cui esploriamo le caratteristiche dei terroir e dei vitigni, valorizzando le specificità di ogni territorio.

Alle spalle, abbiamo una storia di cinque secoli di lavoro nel percorso dell’evoluzione agricola in Sicilia. Nel 1985 abbiamo piantato i primi filari accanto al forte dell’Ulmo, poi è iniziato il nostro viaggio, alla ricerca delle varietà autoctone, con l’idea di produrre ogni vino nel suo territorio. Oggi il nostro progetto si completa con la produzione dell’olio, l’ospitalità, gli investimenti culturali.

 

Avete grande attenzione al territorio, quanto contano le radici?

Moltissimo. Come dicevo abbiamo alle spalle una grande tradizione: la nostra famiglia ha sempre lavorato in una terra complessa come la Sicilia, con un approccio sempre orientato all’apertura, all’innovazione. Laddove troppo spesso il mondo agricolo si è rinchiuso in vetusti schemi di consuetudini sociali e pratiche produttive, noi abbiamo piuttosto ereditato, di generazione in generazione, un istinto proteso a cambiare e a generare cambiamenti positivi intorno a noi, nella cultura e tra le persone. Oggi l’etica della produzione e la protezione dell’ambiente, del paesaggio e della cultura di ogni luogo, attraverso una viticoltura sostenibile e duratura, cantine perfettamente integrate nel paesaggio e vini che rappresentano perfettamente ogni territorio, è ciò che accomuna ovunque la nostra presenza.

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Perchè avete scelto di produrre ogni vino nel suo territorio?

Perché abbiamo sin da subito inteso la Sicilia come un grande continente del vino. Ci siamo messi sulle mappe dei libri antichi che narravano storie di vini fantasma, un tempo ricchezza dell’Isola, e così siamo partiti per il nostro viaggio alla scoperta di varietà come il Grecanico, il Frappato, il Moscato di Noto, il Carricante, il Nerello, il Nocera, e naturalmente il grande Nero d’Avola, a cui quest’anno abbiamo dedicato un progetto internazionale per farlo conoscere sempre di più e sempre meglio soprattutto sui mercati internazionali.   

Qual è la tecnologia utilizzata e come funziona il processo produttivo della vostra cantina?

L’intera produzione proviene esclusivamente da vigneti di nostra proprietà e il ciclo produttivo inizia e finisce nell’ambito di ogni cantina. Questo ci consente di applicare scelte precise e di controllarle lungo tutta la filiera, anche grazie all’aiuto di consulenti qualificati che nel tempo ci hanno affiancati per specifiche esigenze.

Siete un’azienda molto innovativa anche nella gestione della comunicazione, quali iniziative avete messo in campo?

Elaborare progetti innovativi per consolidare la nostra identità e il nostro posizionamento e per trasmettere i concetti chiave della nostra storia e dei nostri valori familiari attraverso una comunicazione moderna, un linguaggio contemporaneo e anche attraverso i nuovi media, è una sfida che abbiamo sempre colto. Adesso siamo particolarmente attenti alla comunicazione digitale attraverso i nostri siti web e i nostri canali social: se consideriamo che il primo sito internet è stato pubblicato nel sito 2002 e siamo su Facebook dal 2010, è chiaro quanto consideriamo strategici questi strumenti per raccontare sempre meglio quella storia e quei valori, ma anche le scelte produttive che rendono unici i nostri vini, e consolidare questa identità rispetto ai consumatori di tutto il mondo.   

Come nasce l’idea dei wine tour…diversificazione o altro?

L’ospitalità è connaturata alla nostra mission e del resto appartiene ai nostri valori familiari. le nostre cantine non sono mai state solo spazi dedicati alla produzione del vino, ma luoghi dell’ospitalità, legati alla cucina, alla natura, alla cultura.
Da quest’anno, poi,  abbiamo pensato di valorizzare ancor di più ogni territorio, pensando per ognuno di essi a un portafoglio di servizi legati all’unicità del luogo, ai vini, alla bellezza del paesaggio: esperienze su misura di ogni territorio e su misura di ogni ospite, che chi vuole può facilmente consultare sul nostro sito. 

Quali sono i mercati a cui vi rivolgete?

Oggi distribuiamo per il 50% sul mercato nazionale, dunque in Italia, e per il restante 50% all’estero, in oltre 70 paesi del mondo. I nostri principali mercati di riferimento, a parte l’Italia, sono gli Stati Uniti, la Germania, l’Inghilterra, la Russia, seguiti da Canada, Svizzera e Giappone.

Come è accolto il vostro prodotto sul mercato? Ad oggi quali sono i numeri?

Abbiamo una produzione articolata di oltre venti etichette che nascono dalle nostre sei aziende presenti nei cinque territori in cui operiamo, in ognuna delle quali il ciclo produttivo si completa dai vigneti alla cantina. E i mercati, anche esteri, ci danno bellissime soddisfazioni: siamo usciti sui mercati mondiali tra i primi pionieri, i nostri primi consumatori non sapevano niente sulla Sicilia e sulle sue varietà. Oggi incontriamo consumatori molto più informati, che  hanno seguito la nostra evoluzione verso vini più territoriali, che raccontano la vera Sicilia.

Prossimi step?

Stiamo lavorando al passaggio dalla famiglia azienda ad un’azienda di famiglia e abbiamo scelto l’eccellenza come obiettivo in ogni nostro prodotto e servizio. Oggi il mio impegno è volto a rafforzare fortemente l’integrazione tra il mondo del vino e dell’olio, quello dell’ospitalità e quello della cultura, che rappresentano tutte le nostre aree di attività, per far sì che tutti vedano davvero in Planeta un brand capace di rappresentare quell’Esperienza Sicilia che ci siamo dati la missione di raccontare e di far vivere. 

Antonio Savarese

Ingegnere gestionale, sono un Project Manager in Enel Italia nella funzione System Improvements. Da piu' di 15 anni svolgo attivita' come giornalista freelance e consulente di comunicazione per alcune...

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