Donata Bortolotti, bolognese di nascita, si laurea in Giurisprudenza ma la passione per la cucina è presente da sempre. La svolta lavorativa arriva sette anni fa quando dopo essere diventata mamma, e dopo aver ricoperto ruoli di responsabilità in aziende della zona, le fu chiesto di fare lo chef al matrimonio del fratello di una cara amica, dove si sarebbe occupata della cucina, ma anche degli allestimenti. Da quel momento la cucina è la sua attività….
L’abbiamo intervistata:
Ciao Donata, sei figlia di commercianti nel settore alimentare, quindi la tua passione ha origini familiari, e poi….
La mia passione per la cucina nasce in famiglia, mio padre aveva una conosciuta macelleria in centro a Bologna e mia madre lavorava con lui. In famiglia la cucina e il cibo sono sempre stati considerati come elemento di convivialità, di unione, da valorizzare al meglio. Mio padre trattava la carne in maniera esemplare, mia madre la esaltava dispensando ricette e consigli a tutti. Sono cresciuta tra tortellini e lasagne da un parte grazie alla nonna paterna e rigatoni con la coda alla vaccinara e bucatini alla Gricia dall’altra grazie a mia madre e mia nonna materna. Tutte le donne della famiglia sapevano e sanno muoversi in cucina …per me probabilmente doveva essere un percorso obbligato.
Ho cominciato ad imbrattare pentole a 12 anni perché mi piaceva pensare di offrire qualcosa di buono per un’occasione importante in famiglia…non pensavo infatti di voler fare questo lavoro da grande, ma più crescevo e più mi incuriosiva scoprire nuove tecniche di cottura, nuovi ingredienti che potessero stupire.
Provare tutto questo ha fatto si, che l’amore per la cucina potesse diventare un lavoro. La stessa passione negli anni si e’ trasformata e dopo aver terminato gli studi su altre materie rimaneva sempre li a volte per rilassarmi a volte per divertirmi e per scoprire qualcosa di nuovo.
Mi piace “offrire” qualcosa di buono, creare nuove ricette e adesso lo faccio con grande piacere non solo per i miei famigliari ma anche per i miei clienti.
Sei una personale Chef, ma hai avuto anche esperienze in ristoranti?
Non ho mai avuto esperienze lavorative in ristoranti per scelta, ho infatti preferito privilegiare altre cose.
Lavoro direttamente nella cucina del cliente, o nelle location che lui stesso sceglie che devono avere però una cucina attrezzata a norma ed adibita alla ristorazione, come locali che ospitano matrimoni e cerimonie…ma anche presso Enoteche, Cantine Vinicole, ristobar ecc..
In tutti questi casi oltre al menu che propongo e che studio appositamente per loro, posso occuparmi sia della scelta e degli abbinamenti dei vini e della stessa mise en place…insomma un servizio che coinvolge tutto, dalla A alla Z.
Sul tuo sito dici: ”I miei genitori, fautori del buon mangiare e del buon gustare soprattutto, mi hanno lasciato questo senso per la tradizione bolognese da una parte e di quella romana dall’altra”, come coniughi queste due tradizioni?
Bologna e Roma…in realtà mia madre e’ precisamente di Nettuno, appunto in provincia di Roma.
Cittadina di mare… Quindi anche tanto pesce! Che adoro!!
Sapori forti, decisi, importanti. Io mischio tutto.
Prendo il rigore della cucina bolognese e lo mescolo alla più esuberante cucina romana.
I sapori, gli aromi, mi piace lavorare sul gusto, sugli abbinamenti magari anche un po’ azzardati a volte, provo e riprovo per valorizzare al meglio la materia prima che studio sempre con attenzione.
Il punto di partenza però e’ sempre quello: la tradizione che per me e’ sempre presente ed importantissima.
La mia cucina si bassa sulla semplicità e sono enormemente contenta ed onorata quando un cliente mi dice che il piatto e’ piaciuto al punto da capire l’amore che ci e’ stato messo dentro per farlo.
Quando preparo un piatto ci sta dentro tutto…Bologna, Roma, Nettuno, passione per la cucina, tradizione, innovazione…insomma in un grande pentolone cerco, (e dico cerco, perché non si finisce mai di imparare ) di dosare al meglio tutto quello che per me e’ importante.
Nei menu che presenti attingi spesso dalla tradizione Partenopea e Siciliana, ci spieghi in che modo?
Adoro la cucina napoletana e siciliana. Nei miei piatti troverai sempre ricordi di queste due cucine. Sono sanguigne, corpose e fortemente passionali. Hanno sapori, aromi inconfondibili. Cucine solari… basilico, melanzane, limoni della costiera, pomodorini del Piennolo, pistacchio di Bronte, mandorle d’Avola…e poi la pasta, gli scialatielli, la pasta ‘ncasciata…
Faccio fatica a trovare luoghi per me più belli e che mi danno una tale gioia… di conseguenza mi ispirano molto nella preparazione dei piatti rendendomi felice di cucinarli.
Sei molto attenta alla selezione delle materie prime, quanto valgono nella preparazione di un piatto?
L’attenzione alla materia prima è la prima cosa in assoluto. Per questo va trattata bene dall’inizio alla fine, a partire dal suo acquisto, di cui mi occupo in prima persona e con molta cura.
Va esaltata al massimo e non vanno sminuite le sue caratteristiche.
La sua cura deve essere fatta come se fosse una coccola.
Quando penso al piatto che voglio fare, prima penso alla materia prima e a come vorrei gustarlo in prima persona e poi a come far capire a chi lo offro il perché l’ho fatto così e che cosa ho voluto esaltare…di conseguenza arriva la presentazione che deve essere il suo biglietto da visita.
Se non hai rispetto della materia prima manca l’essenza stessa del piatto!
Sicuramente lavorando a stretto contatto con molti clienti ci saranno state anche richieste particolari, qual è quella più strana?
Sono stata fortunata per adesso…!!
I clienti si fidano molto di quello che gli consiglio. Mi dicono che cosa vorrebbero per il loro evento ed io cerco di accontentarli…non ho avuto a tutt’oggi richieste particolarmente “strane”. Preparo un menù e ne parliamo insieme, se c’e qualcosa che non va o che non piace modifichiamo e cerchiamo di trovare sempre la sua soddisfazione. Voglio che si ricordino con piacere di quello che hanno mangiato!
Facciamo un gioco, veniamo a cena da te cosa ci prepari?
Sicuramente ti proporrei un menu a base di pesce.
Per prima cosa “Una tartare di salmone marinato in aceto di mele e profumato alla noce moscata, timo, olio evo e satin di cipolla Tropea”
A seguire “Un cremoso di Acquerello mantecato al Pecorino Gran Riserva di Amatrice, cozze al pepe di Sichuan, perle di limone e pesca, basilico vetrificato”
Come secondo piatto dei “Finti paccheri di calamaro ripieni di coda di rospo mantecata al pompelmo rosa su vellutata di cavolo orange “ ( a dispetto del nome in realta e’ un secondo piatto )
E anche “Un assaggio di Capasante al burro e timo su crema di zucchine, veli di porcino fritto, salsa ai mirtilli e ribes, corallo al prezzemolo”
E per finire…una piccola Bavarese alla fragola con riduzione ai frutti rossi profumata alla vaniglia e menta.
Qual’ è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto?
Avere un team tutto mio!