Di seguito un’intervista all’ideatore di questo coinvolgente concept, Gianluca Lupi.
Perché il cibo e l’architettura, cosa hanno in comune?
Così come l’architettura il cibo è una forma di espressione e creatività, unisce e intreccia sapori, forme e colori, prende forma da un pensiero.
TOWANT attraverso le proprie iniziative vuole conoscere e scoprire l’architettura contemporanea e i suoi protagonisti e lo fa con iniziative non convenzionali, informali, conviviali. La Archichef Night e gli Architects Party e si inseriscono in questo contesto. Nel primo caso l’architetto diventa chef per una sera, e si cimenta con un’altra forma di creatività che è quella culinaria. Affronta il piatto come un vero e proprio progetto, prima con un bozzetto preparatorio e poi con la realizzazione grazie all’aiuto di chef professionisti. Nel secondo format invece si prende ispirazione dai classici aperitivi, in questa occasione però si può varcare la soglie di studi generalmente aperti ai soli addetti ai lavori.
Come sono state le edizioni sinora realizzate e quali sono gli obbiettivi per il futuro?
Hanno riscosso molto successo gli Architects Party continuano dal 2008 mentre la Archichef Night dal 2010. I partecipanti si divertono con un’esperienza unica nel suo genere. Esperienza che oltre a far divertire è opportunità di comunicazione e pubbliche relazione per tutti gli attori del settore coinvolti che coltivano così nuove opportunità di business e networking tra professionisti del settore.
In futuro vogliamo uscire dai confini Italiani e Europei. Dopo Londra, Copenaghen, Rotterdam, Belgrado e altre importai tappe europee l’obbiettivo e di arrivare negli States, in Cina e negli Emirati Arabi e di realizzare gli eventi archi/socio/culinari a New York, Shanghai e a Dubai.
È un incontro itinerante, come sono state selezionate le location?
Cerchiamo di scegliere gli studi più prestigiosi e i ristoranti che abbiamo un forte legame con la creatività contemporanea. Le ultime due tappe di Archichef Night in Italia sono state il ristorante The Stage a Milano, noto per la sua struttura sofisticata che ricorda l’interno di una nave, e il ristorante del MAXXI a Roma, tra i più importanti centri italiani per i linguaggi creativi contemporanei.
In tutte queste edizioni quale è stato il suo piatto preferito?
Mediterranean Sashimi dello studio romano Lorenzo Bellini Associates che ha reinterpretato in chiave mediterranea il sashimi di tonno e salmone, nella sua presentazione si è ispirato al pianta di un edificio realmente progettato.