Nel corso della propria vita può facilmente accadere di voler cambiare tutto, tentare nuove strade, in pratica reinventarsi, Roberto Caporuscio l’ha deciso più di 20 anni fa, quando lascia Pontinia e l’azienda agricola familiare per imparare l’arte del fare la pizza.

Comprende che è più efficace apprenderla sul campo rubando con gli occhi da chi ne sa di più e si sposta a Napoli, diplomandosi alla scuola per pizzaioli dell’Associazione dei Pizzaiuoli napoletani. Carpisce i segreti dei pizzaioli più famosi, impara l’inglese recandosi a Pittsburgh, Pennsylvania, dove mette in pratica le abilità acquisite: nasce la sua prima pizzeria in USA quando il panorama “pizza napoletana” originale e fedele alla tradizione era un solo un miraggio.

Oggi gli Stati Uniti sono il paese con il maggior numero di pizzerie al mondo, ma nel 1999 Roberto Caporuscio è stato il primo pizzaiolo italiano a portare la vera pizza napoletana in America.

Dopo Pittsburgh si sposta nel New Jersey e poi a New York, nel 2009 apre Kesté Pizza & Vino.

È tenace nel perseguire la sua idea di far conoscere alla maggior parte degli statunitensi che adorano la pizza, cosa significhi il Made in Italy: mani esperte, tecnica giusta e scelta delle materie prime importate dall’Italia; i forni arrivano direttamente da Napoli.

Per riuscire ad avere la mozzarella buona e freschissima, grazie al know how di allevatore ed agricoltore, riesce a produrla direttamente nel piccolo caseificio ricavato all’interno della pizzeria. Solo in questo modo le persone più attente possono riconoscere il prodotto originale ed apprezzarlo maggiormente.

L’ambiente di Kesté Pizza & Vino riporta al tempo napoletano del passato, realizzato con tufo leccese e mattonelle di Castel Sant’Angelo, volutamente ricreato per coinvolgere gli amanti della pizza in un’atmosfera d’amore, passione e convivialità.

È un concentrato di storia con i suoi preziosi volumi conservati nella sala che ospita anche la scuola d’arte della pizza; nella gestione dei diversi corsi per pizzaioli Roberto è aiutato da sua figlia Giorgia, maestra pizzaiola. Forte è il suo orgoglio di padre nell’averle trasmesso questa passione.

Anche la scelta di abbinare la pizza con il vino diventa vincente; bottiglia intera o calice per poter offrire al cliente qualità e gusto. Vengono proposti solo vini italiani che gli americani apprezzano sempre di più, con la curiosità di affacciarsi sul panorama di altre regioni oltre all’affezionata Toscana.

Molti sono i successi di Roberto che lo portano ad essere presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani in America ed uno dei principali ambasciatori della pizza di qualità a New York. Viene chiamato per consulenze specifiche da altri ristoranti degli Stati Uniti per trasferire la cultura dell’autentica pizza napoletana, grazie alla quale sono state organizzate iniziative benefiche come la distribuzione presso l’ospedale di Manhattan durante la pandemia Covid.

Il menù della pizzeria Kestè accontenta in modo trasversale i palati più semplici come i più esigenti ed anche chi soffre di intolleranze con l’inserimento di pizze gluten free.

Roberto non demorde. Nonostante l’aumento dei prezzi dovuto alla crisi ucraina, continua a desiderare che gli americani come gli italiani in viaggio verso New York, possano apprezzare la vera pizza napoletana.

Da poco tempo è attivo il servizio delivery verso tutti gli Stati Uniti: Kestè Pizza Go

Le pizze sono cotte nel forno a legna e successivamente inserite in una macchina che le congela perfettamente; la rapida consegna avviene in una scatola coibentata con ghiaccio secco. Ed io non vedo l’ora di testarne qualcuna al mio arrivo in Tennessee, come promesso dal gentilissimo Roberto Caporuscio durante la nostra chiacchierata.

Nell’attesa di suoi nuovi ed accattivanti progetti, è piacevole poter augurare: buona pizza napoletana a tutti!

Rachele Bernardo

Rachele Bernardo

Mi presento, sono Rachele Bernardo, annata 1968, ribelle proprio come me. La passione per la scrittura risale agli spensierati anni giovanili, tuttavia sono stati le esperienze di vita fuori dal mio...

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