Il fine dining può regalare emozioni intense, pronte a catturare palato e cuore, da custodire e condividere al tempo stesso.
Un leitmotiv sotteso al pensiero che mi avvicina allo stile dello chef Luigi Salomone, a capo della brigata di cucina del ristorante RE SANTI E LEONI in Nola.
Si è a proprio agio al tavolo del “Re Santi e Leoni”, il fascino del palazzo antico s’integra con il design contemporaneo, l’atmosfera è un perfetto eco alle pietanze creative ed essenziali. C’è ordine, pulizia, primario utilizzo delle materie prime; così come anticipato nella conversazione di conoscenza con Luigi, ritrovo nei piatti il suo concetto “senza fronzoli”, nel porre al centro prima i sapori e poi le sue idee. Perché non è importante, a suo giudizio (ma si è facilmente d’accordo), l’utilizzo di troppi ingredienti o il fare scena; lui sceglie di togliere e non mettere, preferendo il gusto all’estetica, utilizzando prodotti stagionali, soffermandosi sui contrasti, le acidità e mai creando piatti stucchevoli. A suo dire: il cliente si conquista con la semplicità.
Non ha certo bisogno di eclatanti presentazioni Luigi Salomone: passione, tenacia e semplicità lo identificano; la cucina è il suo “quotidiano parlare”. Attraverso ogni pietanza riesce a trasmettere tradizione, conoscenza, tecnica, contaminazioni, qualità!
Al tavolo modern-chic l’atmosfera è anch’essa essenziale, giocata sul bianco e nero, con luci soffuse che lasciano giocare le ombre. Saranno le pietanze a regalarci i colori che porteremo via negli occhi.
Si può scegliere tra i menù di degustazione (tre allettanti proposte che variano sulla base del numero di portate e si chiamano rispettivamente Re, Santi e Leoni) oppure à la carte, consigliabile nell’approfondimento della conoscenza, quando si vuole testare più a fondo un singolo piatto. Ogni proposta consente di arrivare al cuore dell’esperienza culinaria dello chef, ai ricordi o ai viaggi e le tecniche da lui acquisite.
L’attesa del ”great chef’s plate (Tagliatelle al caffè, gamberi rossi e agrumi) è stata soddisfatta. Un connubio di sapori che non immaginavo così delizioso dall’ascolto del nome dato alla pietanza ed una lavorazione fine, perfetta.
Una nota particolare merita tutto il wine paring consigliato passo a passo dal bravissimo sommelier Salvatore Matarazzo. Cocktail iniziale, che imprime il suo piacevolissimo ricordo, girovagando tra etichette siciliane, francesi, campane… fino a concludere con un distillato scozzese: il viaggio riesce a sorprenderci con originalità.
Tutto il lavoro della brigata di cucina merita lode e complimenti. L’abilità professionale di ogni componente determina buona parte del successo del ristorante RE SANTI E LEONI
Ringrazio tutti di cuore, non dimenticando un ulteriore grazie alle colleghe sommelier, compagne di questo viaggio enogastronomico che regala condivisione, confronto, piacere ed equilibrio ad anima e corpo; consapevoli che il benessere passa anche per il palato.