Nel 2020, l’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto ha avviato un protocollo con l’Ordine degli Psicologi del Lazio per effettuare uno studio sullo stress da lavoro in cucina e nel mondo dell’accoglienza.
Il lavoro del cuoco non è semplice, deve sottostare a scadenze, pressioni, zero festività, per questo motivo l’Associazione Ambasciatori del Gusto ha siglato un protocollo d’intesa con l’Ordine degli Psicologi per sorvegliare i livelli di stress nell’ambito della ristorazione.
Tutto partì nel 2016, quando l’Associazione professionale cuochi italiani del Regno Unito ideò un supporto psicologico dedicato a tutti coloro che lavorano in una cucina: nel pomeriggio è possibile recarsi dallo psicologo quando si stacca dal lavoro. Questo progetto è stato lanciato dallo Chef Carmelo Carnevale, volto ad aiutare i cuochi su tematiche come: gestione della tensione e dei conflitti, depressione e comunicazione, autostima.
Nel 2020 anche in Italia è nato lo psicologo degli Chef, la presidente dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto Cristina Bowerman, afferma che lo stress è un segnale d’allarme molto attuale nel mondo della ristorazione, e il loro compito è quello di fornire informazioni utili per la gestione quotidiana del lavoro.
La ricerca consente di intervenire sulla prevenzione di problematiche psicologiche che vedono coinvolti cuochi, ristoratori, pizzaioli, panettieri, sommelier, pasticceri, gelatai e personali di sala.
Nel corso di quest’anno tutta la ricerca avviata verrà concretizzata in un documento che sarà messo a disposizione della collettività, “Documento di buone prassi” redatto con metodo scientifico e fondato sulle specifiche esigenze del settore.