Dario Loison ha conquistato il Premio Food Story dell’Anno con la seguente motivazione: “Pasticceri da tre generazioni, esporta i suoi prodotti in 55 paesi. Le università di tutto il mondo studiano il “modello-Loison”, connubio tra tradizione e innovazione”. Questo è solo l’ultimo dei riconoscimenti conquistato da chi fa della qualità un suo mantra. 

Lo abbiamo intervistato:

Ciao Dario, ci racconti qualcosa su di te?

Io sono nato e cresciuto in quest’azienda e quindi l’ho vissuta a 360 gradi sin da piccolo. Prima di rilevarla nel 1992 da mio padre ho fatto l’ufficiale, ho fatto diverse esperienze anche all’estero a livello di produzione in una pizzeriea industriale per poi approdare in un’azienda per la produzione di macchine per concerie in cui mi sono occupato dello sviluppo dei mercati esteri.

La Loison è stata fondata nel 1934 da mio nonno, era un piccolo forno, pane principalmente. Finita la guerra cominciò a produrre focacce con fichi e uvetta. Nel ’55 subentrò mio padre Alessandro e con lui cominciò la produzione di panettoni e pandori.  

Poi nel 1992 acquisisci l’azienda, com’è andata?

Il passaggio non è stato facile, per un forte cambio di mentalità con una vista prettamente locale.  Io invece avevo una visione più ampia del mercato con un approccio rivolto al marketing, cose che sino a quel tempo non erano conosciute in azienda. Durante un mio viaggio di lavoro in oriente per l’azienda per la produzione di macchine per concerie una frase di un cliente mi ha particolarmente colpito: “Voi italiani siete i più bravi però siete anche inaffidabili. Paghiamo meno i vostri macchinari, ma poi c’è sempre qualcosa che non va, così finisce che li paghiamo più degli altri”. Mi infastidiva moltissimo, ma devo ammettere, con amarezza, che avevano ragione. Erano affascinati dalla fantasia degli italiani, ma alla fine sceglievano l’affidabilità dei tedeschi. Ecco, nella mia azienda ho voluto portare fantasia e affidabilità. Quel rigore, quella serietà, quell’onestà. Loison è oggi sinonimo di qualità, eccellenza, creatività, affidabilità e trasparenza. Abbiamo un giro di clientela che ci riconosce queste caratteristiche che ci rendono unici nel panorama, un’azienda artigianale che combatte come un Davide contro Golia, siamo un’azienda piccola ma che pensa in grande ed opera come tale su tali aspetti.

Nei Vostri prodotti inserite un libretto che spiega ogni dettaglio della produzione, da dove nasce tale scelta?

È in linea con quanto le dicevo, vogliamo che il cliente sia informato su tutto. E’ una specie di libretto di garanzia, un piccolo omaggio al Made in Italy, oramai sono più di 15 anni che lo proponiamo in modo anche da fidelizzare il cliente e così altri hanno seguito il nostro esempio. Le racconto un episodio, il 20 agosto scorso una cliente giapponese si è presentata con 10 anni di storia rappresentati da questi libretti che evidenzia l’amore per il nostro prodotto.

Loison è un marchio molto noto anche all’estero, quanto vale l’export?

L’export ammonta a più del 50% della nostra produzione, un unicum in Italia per tale settore, copriamo oltre 50 paesi dove esportiamo. Il tutto anche grazie alle continue analisi, studi e ricerche, che ci permettono di creare un prodotto innovativo che è richiesto in tutto il mondo.

Le materie prime sono alla base del vostro successo, in che modo?

Le materie prime, che scegliamo con cura quasi maniacale. Per esempio il Mandarino tardivo di Ciaculli, che cresce in una piccola zona fuori Palermo. Piccoli frutti che maturano a marzo, con una buccia sottile ma ricca di oli aromatizzanti, strapieno di semini e fastidioso al palato. L’abbiamo scoperto grazie a Slow Food. Ma anche la vaniglia Mananara, presidio Slow Food, tra le più pregiate al mondo coltivata in Madagascar. Una scelta non seguita da molti produttori visto il prezzo che è cresciuto negli ultimi anni arrivando anche  a 500€ al chilo. Una scelta forte che ci permette di mantenere uno standard molto elevato.

Quali sono le novità per il Natale 2018?

Noi ci impegniamo sempre per la ricerca di nuovi gusti. Per il Natale 2018 prevediamo il lancio del Panettone ai Limoni e del Panettone NeroSale, Cioccolato e Caramello Salato.

 

Il Panettone ai Limoni è un vero e proprio inno al Sole delle Due Sicilie perché realizzato con il Limone Sfusato Igp di Amalfi e il Limone femminiello Igp di Siracusa. Questo panettone, quindi, nasce dall’ incontro di questi due nobili frutti che riescono insieme a elevare alla massima potenza le loro diverse sfumature, grazie all’irresistibile crema al limone che arricchisce l’impasto, mentre la piacevole presenza di scorzette dona al panettone freschezza e fragranza di grande equilibrio.

Il Panettone NeroSale, ricco di gocce di cioccolato fondente e farcito con crema al caramello salato sarà una grande sfida per il 2018. L’idea di un panettone farcito al caramello salato nasce dalla diffusione di creme a base di zucchero caramellato, la ricetta del caramello accostato al cioccolato fondente monorigine, il dosaggio equilibrato tra dolce e salato, fa sì che l’uno non sovrasta l’altro.

Avete puntato molto qnche sul packaging, ci racconta come?

Tutte le fasi relative al Packaging sono interamente realizzati in casa da mia moglie Sonia Pilla che è interior designer, quindi non abbiamo esternalizzato questa fase e Sonia si dedica ogni anno rinnovando il look del nostro prodotto presentando delle proposte curate sia nelle scelta delle forme, dei materiali che siano comunque in linea con il gusto della nostra clientela internazionale che è sempre più esigente.

 

Museo Loison, come nasce?

Nasce dalla mia passione di collezionare immagini, utensili, strumenti, documenti e libri dedicati alla pasticceria artigiana. Il museo si compone di una sala espositiva dove si possono ammirare alcuni macchinari provenienti da un antico laboratorio di pasticceria: impastatrici, sfogliatrici, sbattitori meccanici e una macchina per incartare caramelle, e di una sala educational room riservata alle visite aziendali e alla didattica per le scuole e gli atenei universitari.

Luigi Cristiani

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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