Luigi Castaldo Tuccillo si avvicina alla cucina un po’ per caso e crea il suo OhiBì Hosteria & Fusion con l’intento di creare un locale dove lasciarsi conquistare dal gusto autentico della tradizione culinaria partenopea, rivisitata in chiave ‘gourmet’ per regalare a tutti i palati piatti unici e ricercati.
Luigi Castaldo Tuccillo ci racconta la sua scelta di aprire un locale come il ristorante Ohibì, ricercato anche nella location.
Ciao Luigi, come nasce la tua passione per la cucina?
La mia passione per la cucina nasce nel momento in cui subisco un intervento che non mi permettere più di rapportarmi facilmente al cibo, così una sera preparando la cena per degli amici iniziai questa avventura di nuove sperimentazioni, di rivisitazioni, di ricette di famiglia fino ad arrivare a mollare ormai il mio lavoro ventennale ed immergermi nel mondo della cucina e della ristorazione.
L’obiettivo del ristorante OhiBì è quello di un luogo legato al concetto di “gastrosofìa”, ci spieghi meglio?
Il ristorante OHIBì nasce dal desiderio di creare un luogo legato al concetto di “gastrosofìa” (dal greco “la sapienza del ventre”), vale a dire la disciplina che si pone l’obiettivo di raggiungere un livello più alto nell’arte del cucinare, affinché mangiare e bere non siano più soltanto un sostentamento per il corpo, ma soprattutto un godimento per il palato e per la mente. Più semplicemente, il raggiungimento di un piacere paragonabile all’erotismo o alla musica. La consapevolezza è che oggi la cucina si esprime essenzialmente in percorsi emozionali fusion, esperienze gourmet e piatti d’autore. Il ristorante OHIBì non vuole essere solo un luogo dove gustare del buon cibo e bere del buon vino, ma un luogo orientato all’incessante ricerca della qualità e del gusto: una vera cattedrale del sapore combinato al pensiero.
Nel vostro menù partite dalle tradizioni del territorio campano (ndr sopratutto dell’area vesuviana) con l’utilizzo delle tecniche culinarie provenienti internazionali, in che modo?
Partendo dalla tradizione del territorio campano e nel dettaglio dell’area vesuviana, e in costante aggiornamento con le ultime tendenze e tecniche culinarie provenienti da tutto il mondo, il ristorante OHIBì delizierà il vostro palato con pietanze sempre nuove e gustose. Il menù del ristorante OHIBì offre un’ampia scelta tra antipasti, primi, e secondi piatti accompagnati da contorni gustosi e delicati da assaporare con uno dei vini, regionali e nazionali, selezionati nell’apposita carta. E se il dolce sta alla fine, a conclusione del vostro pasto, potrete scegliere tra numerosi dessert, preparati artigianalmente ripercorrendo le ricette della pasticceria tradizionale italiana
OhiBì sorge a Palma Campania (NA), dove un tempo era possibile trovare l’Antica Osteria Onna Rosa, ed avete preso spunto dai ricettari del tempo, ci fai qualche esempio?
Ohibì nasce a Palma Campania (NA),città del Carnevale, proprio nel luogo dove un tempo era possibile trovare l’Antica Osteria Onna Rosa. Qui abbiamo voluto riaprire i ricettari del tempo, preparando le prelibatezze della tradizione partenopea rivisitate in chiave contemporanea. Un esperimento riuscito per il raggiungimento dell’estasi culinaria . Proprio dall’ Osteria Onna Rosa nasce il nostro soffritto 2.0, questo è un antico piatto della tradizione culinaria napoletana, generalmente preparato nella stagione invernale ,veniva venduto in strada. Servito su fette di pane casereccio raffermo o utilizzato come condimento della pasta, il soffritto è una pietanza della “cucina povera” napoletana per prepararlo venivano usate interiora e parti meno nobili del maiale che venivano soffritti nella sugna con peperoncino dolce e piccante,a lloro, aglio, e cipolla poi cotti nel pomodoro.
Nel tuo menù ritroviamo 3 percorsi degustazione, ce li puoi descrivere?
.Il menù è quasi quello che c’era nella trattoria rivisitato in chiave moderno con accostamenti con altre culture culinarie e da qui nascono i nostri 3 percorsi degustazione. Il business lunch un menu semplice dinamico e gli altri due percorsi uno di mare e l’altro di terra.
Qual è la tua filosofia in cucina?
D’ ora in poi tutto deve essere perfetto, non buono non eccellente perfetto
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto era questo e l’ho realizzato