La nuova campagna Altromercato firmata da Iabicus per raccontare la filiera del cioccolato

Uno spot che mira a far conoscere cosa si nasconde dietro una tavoletta di cioccolato: deforestazione ambientale, lavoro minorile, violenza economica e disparità di genere sono solo alcune delle problematiche nascoste. 

Altromercato, la principale realtà italiana di Commercio Giusto e tra le più grandi al mondo, lancia assieme a Paolo Iabichino, in arte Iabicus, scrittore pubblicitario e consulente creativo, la nuova campagna di comunicazione “MA FA BENE A CHI? È BUONO PER CHI? che ha l’obiettivo di raccontare il vero volto della filiera del cioccolato e proporre un’alternativa etica e di qualità.

Paolo Iabichino,
 dopo aver guidato, nel 2020, Altromercato con la proposta di un nuovo tono di voce diretto e provocatorio, portato avanti attraverso la campagna di comunicazione “Consumi o scegli?”, firma oggi la nuova campagna pubblicitaria. Uno spot che mira a scuotere le coscienze e rispondere per le rime a quelle pubblicità “Food-porn” a cui il mercato ci ha abituato. 

“Abbiamo realizzato insieme a Paolo Iabichino qualcosa che potesse nuovamente sensibilizzare i consumatori e far ragionare loro su scelte d’acquisto responsabili. Volevamo creare uno spot che potesse far luce su quello che si nasconde dietro a un prodotto che compriamo quotidianamente al supermercato, nei bar o ai distributori automatici. Citando Oscar Wilde, possiamo dire che spesso oggi i consumatori conoscono il prezzo di tutto, ma il valore di niente” afferma Elisa Costa, Head of Communication & Brand Strategy di Altromercato. “Tra le filiere meno sostenibili in termini ambientali e sociali c’è quella del cioccolato, la cui produzione alimenta deforestazione, violenza economica, sfruttamento del lavoro minorile e disparità di genere.  Per essere davvero buono e fare bene a tutti, il cioccolato deve provenire da filiere etiche e da un Commercio Giusto, sviluppando l’economia delle comunità in cui operano, senza speculazioni e nel pieno rispetto dei diritti umani, sociali e ambientali. È importante far conoscere non solo i problemi, ma anche l’esistenza di un’alternativa etica e sostenibile come il cioccolato Altromercato”.

Altromercato per il suo cacao coinvolge 11 filiere dirette per la coltivazione e lavorazione di fave di cacao in 7 paesi di Latino America e Africa (nell’anno 23-24 il Paese con maggiori acquisti diretti – in valore – è stato il Perù). Tra queste filiere, 9 gruppi produttori sono certificati bio e lavorano cacao sia convenzionale che bio; 2 di questi (Gebana in Togo e Maquita in Ecuador) sono coinvolti in progetti di cooperazione integrata secondo i protocolli Made in Dignity.

“Con Altromercato abbiamo creato più di un semplice spot pubblicitario. Si tratta di azione, impatto, sfida, ancora una volta parliamo al consumatore per educarlo e non per soggiogarlo con tante belle parole sorde. Abbiamo realizzato il racconto classico di una materia prima amata da tutti: il cioccolato, per poi sfociare nel mondo nascosto dietro alla sua produzione, che cela una dura realtà fatta di sfruttamento, ingiustizia sociale e deforestazione.” afferma Paolo Iabichino, scrittore pubblicitario e consulente creativo“I brand hanno la responsabilità, e anche il dovere, di educare chi consuma a fare scelte consapevoli, moralmente devono raccontare a tutti la vera realtà delle cose, e non solo la bellezza. Dietro ogni prodotto, che sia cibo, cosmetica o abbigliamento esiste una storia, una persona, una comunità o un impatto sociale che non devono rimanere nascosti.”

Nella produzione della linea di cioccolato Mascao (protagonista del nuovo spot Altromercato) sono coinvolte 5 filiere di produzione in America Latina, tutte equosolidali e certificate bio gestite tramite la partnership di lungo termine con il partner di produzione.

Tra i produttori di Mascao vi è anche Norandino con cui Altromercato collabora da oltre 4 anni per un progetto di riforestazione in Perù nell’ambito del cacao nei dipartimenti di Ucayali e San Martin in Perù. Grazie alle uova di cioccolato e alla regalistica natalizia con il contributo di Altromercato il progetto ha portato alla piantumazione di 49.000 alberi di cacao in 4 anni.