Mauro Cipollone barman e volto noto della TV con il programma Primo Appuntamento su Realtime, si racconta
Ciao Mauro ci racconti come ti sei avvicinato al mondo della mixology?
mi sono avvicinato a questo mondo tanti anni fà (12),lavorando al bancone di un pub, quando ancora non c’erano i cocktail bar ma i cocktail si facevano nei pub (o nelle discoteche).
Attualmente sei a Spazio Romito a Roma, ci racconti qualcosa di più sul locale e dell’attività che li svolgi?
Da spazio mi occupo di tutto ciò che riguarda il servizio che esce dal bancone ,facendo quasi tutto in loco sono molte le preparazioni o ricette ,dalla scelta del latte (siamo stati premiati come miglior bar d’italia 2020 dal gambero rosso) alla ricetta del tè freddo ,alle essiccazioni delle tisane,dove e come far uscire tutto e non ultimo i cocktail (miglior cocktail bar da GinMare)
Qual’è il cocktail che ti viene maggiormente richiesto?
IL Ro.Mi.To.che sarebbe un Milano-Torino(Mi.To.) quindi campari e vermouth ,con l’aggiunta di un liquore al carciofo artigianale
Cosa pensi del bartending di oggi e come pensi cambierà nell’immediato futuro?
Il bartending,Spero solamente che in futuro sia riconosciuto di più come mestiere e non solo come lavoro ,cosi come chi lavora in sala.Per far crescere la qualità in tutto il comparto ristorativo e di ospitalità
Quale tecnica di miscelazione preferisci?
Preferisco sicuramente lo stir and strain,per la poca invadenza,l’eleganza e la sensibilità che richiede
Quanto spazio ha la creatività nel tuo lavoro?
La creatività credo sia molto importante e deve andare di pari passo con la conoscenza altrimenti non si riuscirebbe a realizzare tutto quel che si pensa.Io personalmente avendo la fortuna di lavorare sempre con chef stellati sono molto stimolato ogni giorno dalla crescita di entrambi le variabili.
Qual è il distillato che preferisci miscelare?
Preferisco sicuramente il gin,per la sua versatilità
Qual’ è il cocktail che preferisci bere e quello che preferisci realizzare?
il cocktail che preferisco creare è il cocktail martini. contiene nella sua preparazione un pò tutti i requisiti che col tempo bisogna affinare,cioè la velocità di servizio ma allo stesso tempo l’attenzione al prodotto finito,quindi assaggiare e avere un palato allenato (il barman è un lavoro di palato non di mani).
Rappresenta un pò la pasta aglio e olio per uno chef dove all’interno di un piatto si hanno mantecatura ,cottura,emulsione .tutto questo per dire che semplice non vuol dire facile. L’unico cocktail che bevo è il gintonic
A tuo parere, cosa non può mancare in un bar, a livello di servizio, di attenzione?
Non c’è qualcosa che non può mancare di materiale,ma sicuramente non deve mancare la voglia di accontentare il cliente .
Bisogna pensare che il cliente non è a casa propria ,ma è a casa nostra e chi non farebbe qualsiasi cosa per far sentire il proprio ospite a suo agio?!
Sei stato per alcuni anni il barman del programma televisivo “Primo Appuntamento”, che esperienza è stata e come riuscivi a rompere il ghiaccio (non solo nei cocktail) facendo le prime domande agli ospiti?
L’esperienza di primo appuntamento è successa per caso ,ma sicuramente un esperienza formativa.
Che vi piaccia o no chi lavora con il pubblico indossa una maschera e quale miglior palcoscenico per mettersi alla prova della televisione?
Io non sono molto bravo a nascondere i miei pensieri e forse proprio per questo mi hanno sempre richiamato.
Comunque il bancone di primo appuntamento rimane uno spaccato di società,è quello che succede sul bancone di ogni bar tutti i giorni,si incontrano persone di ogni genere con problematiche e storie diverse .
Sembra strano ma racconta anche il nostro lavoro.
Il ghiaccio si rompe facendogli capire che sei un nuovo amico e dalla sua parte non un interrogatore,ci vuole empatia e sensibilità
Progetti per il futuro?
Per il futuro chissà mi evolverò in qualcos’altro