MENSE SCOLASTICHE: IL 78% DELLE FAMIGLIE ITALIANE SI DICE TRANQUILLO IN MERITO ALLA RIPARTENZA
IL PASTO SERVITO IN REFETTORIO È LA SOLUZIONE PREFERITA DALL’86% DEI GENITORI
I risultati emergono dall’indagine sulle aspettative dei genitori nei confronti della ristorazione scolastica dopo il Covid-19, condotta da SWG per CIRFOOD
L’istituto di ricerca SWG, per conto dell’Osservatorio CIRFOOD, impresa italiana leader nella ristorazione scolastica, ha condotto un’indagine[1] per comprendere i bisogni e le richieste delle famiglie in vista del ritorno a scuola.
Il 78% degli intervistati si dichiara sereno rispetto alla ripartenza del servizio di ristorazione scolastica, sottolineando la necessità di ricevere rassicurazioni dalle istituzioni sui dettagli del servizio (59%), in particolare su igiene e sicurezza. Per quanto riguarda la modalità, l’86% preferisce l’opzione del pasto multi-porzione all’interno del refettorio. In merito alla qualità, i genitori chiedono che il pasto continui ad essere innanzitutto sano (56%), vario (42%) e basato su prodotti locali (37%).
“La ristorazione scolastica conferma la centralità del proprio ruolo nel percorso di educazione alimentare e formativo dei bambini, anche in considerazione del valore sociale che ha assunto, ancor più in questo momento complesso in cui la povertà alimentare è in crescita esponenziale[2]. In questi mesi sono venuti a mancare i benefici che il pasto condiviso a scuola naturalmente comporta: la conoscenza del cibo, la relazione con gli altri e la socialità, la scoperta e la valorizzazione del gusto e l’importanza di comportamenti responsabili contro lo spreco alimentare. Non è un caso che le linee guida redatte dalle autorità competenti abbiano sottolineato l’importanza del rientro a scuola con il servizio di ristorazione”. – Ha spiegato Chiara Nasi, Presidente CIRFOOD.
Grazie alla capillare presenza sul territorio e all’istituzione di tavoli di lavoro specifici, fin dalle prime fasi dell’emergenza, CIRFOOD ha lavorato al fianco dei Comuni e delle Direzioni Didattiche per progettare soluzioni personalizzate a seconda delle diverse esigenze, a partire dai protocolli emessi dal Ministero della Salute e del MIUR.
Sono stati quindi previsti l’incremento del distanziamento sociale, la costante sanificazione degli spazi, l’utilizzo da parte del personale dei Dispositivi di Protezione Individuale e l’eventuale utilizzo di materiale monouso (preferibilmente compostabile), laddove necessario. Secondo l’indagine condotta da SWG, queste azioni sono importanti elementi di rassicurazione per le famiglie.
In quest’ottica risulta fondamentale un incremento della formazione del personale, sulla quale CIRFOOD ha già scelto di investire, per poter ripartire nella massima sicurezza.
“Grazie alla nostra esperienza, alle competenze maturate nel periodo dell’emergenza in ambito socio-sanitario, al lavoro svolto con i presidi e alle amministrazioni locali e alla collaborazione con studenti, insegnanti e genitori, il servizio di ristorazione scolastica può, finalmente, ripartire. Il pasto a scuola è un diritto fondamentale e noi siamo pronti a garantirlo nella massima sicurezza.” – ha concluso Chiara Nasi.
CIRFOOD Cooperativa Italiana di Ristorazione. Con oltre 50 anni di storia, CIRFOOD è una delle maggiori imprese italiane attive nella ristorazione collettiva, commerciale e nei servizi di welfare aziendale, con un fatturato di gruppo di 686 milioni di euro. Presente in 17 regioni e 73 province d’Italia, in Olanda e Belgio, CIRFOOD produce oltre 100 milioni di pasti l’anno grazie al lavoro di 13.000 persone, la vera forza dell’impresa. Feed the future è la visione che ispira da sempre CIRFOOD nel modo di fare impresa e guardare al domani per migliorare gli stili di vita delle persone nel rispetto dell’ambiente. CIRFOOD si impegna ogni giorno a nutrire il futuro di idee e soluzioni in grado di garantire a tutta la società uno sviluppo sostenibile, dal punto di vista economico, ambientale, sociale e culturale.
[1] Sono stati intervistati 1.000 soggetti, tramite la rilevazione di follow up con tecnica CAWI (Computer Assisted Web Interview), genitori di bambini tra i 3 e i 10 anni che usufruiscono del servizio mensa scolastica.
[2] Dati Save the Children: 1.200.000 bambini in povertà alimentare in epoca pre Covid, nel 2020 saranno 700.000 in più.