La dieta del Mima-Digiuno è un’invenzione del professor Valter Longo, ricercatore presso l’University of Southern California (Usc) e responsabile del programma di ricerca “Oncologia & Longevità” all’IFOM (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare) di Milano .
Il primo assioma del Dr. Longo è di rivede sostanzialmente il valore delle proteine, lo scienziato di origini calabresi ha dimostrato, con uno studio pubblicato su Cell Metabolism, che chi consuma oltre il 20% delle sue calorie sotto forma di proteine ha il 75% di rischio di mortalità in più (negli under 65, dopo la correlazione perde gradualmente rilevanza). Questo è dovuto al semplice fatto che le proteine sono il principale mediatore dell’ormone della crescita GH: vale a dire, più proteine si consumano, più ormone della crescita il corpo produce.
Il secondo assioma tratta del digiuno. Longo e la sua équipe hanno dimostrato, per la prima volta nella storia in modo così ampio e approfondito, ciò che accade al nostro corpo quando non si mangia. La più importante conseguenza, oggetto di un secondo studio tuttavia in corso, è il ringiovanimento degli organi: «Da alcune prime indicazioni l’organismo torna a non essere resistente all’insulina, principale causa del diabete. Come a 18 anni. E la cosa migliore è che i benefici durano per almeno tre mesi». Il digiuno sembra portare il nostro corpo in uno stadio di rigenerazione, in cui si attiva la produzione interna di cellule staminali. Ciò provocherebbe anche un formidabile reset del sistema immunitario («Circa un terzo viene distrutto, e viene ricostituito durante il refeeding, quando ricominci a mangiare»). Dopo tre cicli di dieta mima digiuno, in altrettanti mesi, il 50% del nostro sistema immunitario dovrebbe essere completamente nuovo. Il nuovo studio, attualmente in corso, metterà in luce se questa rigenerazione cellulare, basata sulla morte di cellule vecchie e non efficienti e sull’aumento della produzione endogena di cellule staminali interessi anche altri organi del corpo: potrebbero esserci delle grosse sorprese.
Longo spiega e ribadisce che non si tratta di una dieta per dimagrire e che, per chi non volesse usare il kit, è necessario farsi seguire da un medico (che potrà basarsi sulle pubblicazioni di Longo) perché si tratta di un regime alimentare molto particolare che non è adatto a tutti. Non possono farlo ad esempio le persone al di sotto dei vent’anni, coloro che soffrono di diabete, obesità o anoressia o che sono affette da altre malattie per le quali il sottoporsi ad un’alimentazione del genere (seppure per un periodo breve) potrebbe essere nocivo. Per tutti gli altri la dieta è abbastanza semplice, nell’arco di cinque giorni si segue una dieta prevalentemente vegetariana, senza grassi o proteine di origine animale che mira a diminuire progressivamente l’apporto calorico per “rallentare” l’invecchiamento e la degenerazione delle cellule. Si tratta di un regime alimentare che prevede l’assunzione controllata di proteine (11-14%), carboidrati (42-43%) e grassi (46%), per una riduzione calorica complessiva compresa tra il 34% e il 54% rispetto al normale. Va detto che questa dieta si è dimostrata al momento efficace unicamente negli animali da laboratorio, essendo il campione di umani che l’hanno seguita ancora decisamente troppo ridotto per fare qualche valutazione scientifica in merito.
Riguardo all’efficacia della Dieta mima digiuno per gli esseri umani sembrano esserci ancora diversi dubbi perché i trial clinici – benché promettenti – sono ancora all’inizio. Attualmente infatti le persone sui quali la dieta di Longo è stata testata sono poco meno di un centinaio (tra loro anche lo stesso Longo), si tratta di un campione troppo piccolo e di un periodo di osservazione ancora troppo breve per essere statisticamente rilevante. Non sfugge poi l’aspetto commerciale di tutta la faccenda (il kit e il libro) molto simile a tante altre proposte “miracolose” arrivate sugli scaffali di librerie e farmacie in questi anni. L’unico aspetto positivo è che Longo è uno dei pochi a consigliare vivamente di non darsi al fai da te ma di farsi monitorare durante lo svolgimento del digiuno controllato. Una cosa importante da tenere conto è che la dieta messa a punto da Longo non è in nessun modo sostitutiva delle terapie per combattere le neoplaise: la dieta mima digiuno non cura il cancro semmai ci sono probabilità che ne prevenga l’insorgere.
Da tempo si parla dei benefici del digiuno. Secondo una ricerca dell’Intermountain Medical Center Heart Institute l’astinenza da cibo non solo riduce il rischio di malattie coronariche e diabete, ma provoca anche cambiamenti significativi nei livelli ematici del colesterolo. In Italia l’oncologo Umberto Veronesi ha pubblicato La dieta del digiuno, dove consiglia di non assumere cibo per una volta a settimana. Mentre un paio di anni fa nel Regno Unito ha fatto molto discutere Fast diet, un manuale per perdere peso che punta su uno schema che prevede 2 giornate a ‘stecchetto’ e 5 dove nutrirsi in modo abbondante. Gli esperti ricordano quanto sia comunque fondamentale alimentarsi in modo adeguato, evitando zuccheri e grassi. Pochi giorni fa al congresso dell’American Diabetes Association, i medici hanno stabilito che per prevenire malattie cardiovascolari e diabete, la cosa migliore da fare è seguire la dieta Mediterranea.