Tra i vari moscati che caratterizzano la generosa produzione italiana merita sicuramente una menzione il vino moscato di Scanzo, una vera e propria eccellenza dell’enologia bergamasca, apprezzata non soltanto nella regione di appartenenza.

È un passito a bacca nera, un DOCG (Denominazione di Origine Controllata) che può essere prodotto soltanto in una specifica zona, le colline del comune di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo. Per la produzione di questo moscato possono essere utilizzate soltanto le uve del vitigno “Moscato di Scanzo”.

Tra i vini bergamaschi, il vino moscato di Scanzo è l’unico a fregiarsi della certificazione DOCG; per inciso, si registrano soltanto due DOC nella zona di Bergamo, il Valcalepio Rosso e il Valcalepio Bianco.

La zona di coltivazione è piuttosto ridotta e, conseguentemente, parliamo di un vino di produzione limitata, piuttosto ricercato, ottimo per un regalo di pregio.

Moscato di Scanzo DOCG: caratteristiche principali

Come unica DOCG bergamasca, il moscato di Scanzo ha un’importanza notevole in ambito enologico; a questo vino è peraltro dedicata una festa che ogni anno viene organizzata nel mese di settembre, la “Festa del Moscato di Scanzo e dei sapori scanzesi”. Quella tenutasi dal 5 all’8 settembre 2024 è stata la sedicesima.

Come accennato, è un vino passito e l’appassimento delle uve viene protratto fino a che non si è raggiunto un tenore zuccherino di almeno 280 g/l. Il periodo di affinamento deve essere di almeno due anni.

La resa massima del vino deve essere del 30%. L’acidità totale minima è 4,50 g/l e gli zuccheri residui vanno da 50 a 100 g/l. La gradazione è compresa tra i 15 e i 18 gradi.

È un vino dal colore rosso rubino più o meno intenso che può tendere al cerasuolo con riflessi granati. L’odore è complesso, delicato, intenso, persistente e caratteristico.

Ha un sapore dolce (che ricorda quello del Porto), gradevole e armonico e si apprezza un leggero retrogusto di mandorla, dal sentore di prugna, rosa canina, salvia sclarea e sottobosco. Si hanno note terziarie di tabacco e cioccolato che tendono ad amplificarsi con l’invecchiamento.

Moscato di Scanzo DOCG: gli accostamenti 

Il moscato di Scanzo DOCG è vino ottimo da gustare con formaggi quali i caprini bergamaschi, lo strachitunt (termine lombardo che sta per “stracchino rotondo”), branzi, formai de Mut, formaggella di Scalve, taleggio e gorgonzola e in generale con formaggi a lunghissima stagionatura.  

È una scelta perfetta anche per abbinamenti con dolci come panettone, pandoro e biscotti secchi, torte alla frutta, crostate, pasticcini, dolci alla mandorla o a base di cioccolato. È perfetto anche l’abbinamento con cioccolato fondente (max 70% di cacao). Meno convenzionali, ma suggeriti anche gli abbinamenti con cacciagione e ostriche.

È comunque ottimo anche gustato da solo a fine pranzo.

La temperatura di servizio

Prima di gustare il moscato di Scanzo è decisamente consigliabile aprire la bottiglia con almeno 30 minuti di anticipo; questo gli darà la possibilità di ossigenarsi debitamente. Il bicchiere più consono è un calice da vino passito a stelo lungo.

Per quanto riguarda la temperatura di servizio, in genere si suggerisce un range compreso tra i 14 e i 16 °C.

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