Compie un anno Nihon Restaurant, il ristorante Japanese-Fusion di Frattamaggiore, il locale che mancava nella provincia napoletana nonostante il proliferare di locali che strizzano l’occhio all’Oriente.
Nihon è la novità che mancava e che promette di diventare punto di riferimento per gli appassionati di una cucina orientale raffinata ma con un suo carattere.
Nihon mette alla base della propria cucina la conoscenza e il rispetto delle tradizioni della millenaria cucina nipponica, allargando i propri orizzonti grazie al tocco fusion dello chef che spinge ulteriormente verso esperienze di gusto nuove per il palato.
Quello che colpisce subito di questo piccolo e curatissimo ristorantino è l’ambiente fresco e luminoso alleggerito maggiormente da uno staff giovanissimo, a cominciare dallo chef Alessandro Bitani non ancora trentenne, all’altro socio e direttore di sala Peppe Cortese, per finire con il resto della brigata di sala e cucina.
Tutti ragazzi giovanissimi ma determinati che con il loro entusiasmo contribuiscono a rendere piacevoli le serate al Nihon.
E anche nella svolta fusion che parte dalla classica ispirazione sudamericana per arrivare alla tradizione e al prodotto campano, che ritroviamo la singolarità di Nihon.
Qui è facile trovare, insieme al classico abbinamento fusion, accostamenti più insoliti come quelli con il peperone crusco del Vallo di Diano o la provola di Agerola, magistralmente studiati e dosati dal giovane Alessandro, in modo da conferire ai piatti gusto e equilibrio.
Notevoli i “Tipo Taco”, taco di grano realizzati dallo chef con tartare di tonno e salmone e peperone crusco, così come i Fuji Bon Bon, più classico accostamento fusion di polpa di granchio fritta nel panko avvolta da salmone scottato, salsa bon bon e teryaki, o ancora le tartare in cui la ventresca di tonno viene abbinata addirittura al tartufo.
Da scoprire gli Omakase sushi proposti ogni volta dallo chef così come il bao, il soffice panino nipponico cotto a vapore servito con vari accompagnamenti tra cui la polpetta di gamberi, provola di Agerola e marmellata di fichi.
Una vera chicca i dolci che vedono lo chef cimentarsi in abbinamenti davvero riusciti tra elementi orientali e ingredienti della grande tradizione campana come la mela annurca.
Ma Nihon è anche un posto dove bere bene, grazie alla (ancora) piccola carta dei vini ovviamente bianchi arricchita da qualche bollicina. Non manca qualche cocktail in abbinamento ai piatti, realizzato con distillati di provenienza orientale.