Si torna a respirare aria nuova, con un breve allentamento delle restrizioni del periodo. Per cui, senza mai dimenticare le buone regole per proteggermi, parto alla volta di Lecce per un aperitivo.

Città barocca unica nel suo genere, Lecce mi accoglie in un sabato assolato che mette in pausa l’inverno e fa momentaneamente dimenticare le giornate buie trascorse chiusi in casa.

La mia destinazione è una struttura cui solo recentemente è stata ridata nuova vita e che dimostra di non deludere le altissime aspettative che mi ero posta.

Palazzo BN si trova in via XXV luglio: suo dirimpettaio, il Teatro Politeama Greco. In questa cornice, in pieno centro di Lecce, una filiale del Banco di Napoli si è trasformata in un tempio per l’ospitalità e per la gastronomia locale.

Era il 1930 quando il Banco di Napoli scelse questa come sua sede nella città barocca. Solo nel 2009, il palazzo è rimasto libero a causa del trasferimento dell’istituto di credito. Dieci anni dopo, la lungimiranza di un imprenditore, René De Picciotto, ha fatto sì che quel palazzo ormai abbandonato potesse diventare un imponente luogo di ritrovo esclusivo e di classe.

Al suo interno, oltre a tredici appartamenti, ad una terrazza panoramica e ai vecchi caveau adibiti oggi a wellness centre, troviamo una ampia ed accogliente hall. Lì dove c’erano gli sportelli dedicati ai clienti, oggi sorge un Food Court, con una offerta gastronomica di livello.

Maestoso come il palazzo, il bancone Bar, inavvicinabile in questo momento storico ma filo conduttore di tutta l’area dedicata al food.

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Sulla sinistra, un’ampia sezione della sala è dedicata al pesce. L’Ammos Fish Bar si erge maestoso con i propri banchi colmi di pesce, prendendo per la gola i clienti. Per tutta la sala, tavolini con comode ed eleganti sedute e cuscini cifrati, quasi a ricordare in quale sogno si sia entrati.

L’offerta proposta per l’aperitivo è suddivisa in due menu: Terra e Banco, rispettivamente dedicati al food e al beverage. Da una parte grande protagonista è la gastronomia: dal pesce declinato in più versioni (crudo, marinato, affumicato, in plateau royal, primi inclusi) all’offerta più variegata di pucce, frise, taglieri, proposte tipiche come il fritto salentino e i rustici, sino agli intramontabili spaghetti alle vongole, rivisitati con bottarga e salicornia. Dall’altra, una carta dei drink dettagliata e attenta ai palati più esigenti: gin, whiskey, vodka, sino agli intramontabili cocktails, con una selezione di vini, champagne, birre, soft drinks e acque.

Volendomi calare nei panni di una turista, la mia scelta è ricaduta su un tris con taralli locali ai cereali e chips artigianali, per poi continuare con una puccia con capocollo di Martina Franca, melanzane e canestrato e un fritto salentino a base di crocchette di patate, polpette e pittule (palline di pasta lievitata,NdR). Ottima la selezione dei drink, dai quali ho scelto prima un calice di Champagne Louis Roederer e un calice di Rosato Marulli Tenuta Paraida dopo.

Un rapporto qualità prezzo di grande equilibrio, come avvenuto nei piatti con quanto ordinato. Un luogo raffinato, quello di Palazzo BN, in cui tornare in dolce compagnia o per regalarsi un momento di pace in un posto che occupa già uno spazio importante nel cuore.

Francesca Favia

Viaggiatrice compulsiva, Esperta Economia Circolare , Storyteller e promotrice delle gastronomia sostenibile e free cruelty

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